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Musei gratis in Canavese il 6 luglio: un'occasione per riscoprire il patrimonio artistico del territorio

Scopri il patrimonio culturale del Canavese con la #domenicalmuseo: musei e castelli aperti gratuitamente il 6 luglio, tra storia, arte e bellezza naturale

Musei gratis

Musei gratis anche in Canavese il 6 luglio

Torna domenica 6 luglio l’appuntamento mensile con la #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che apre gratuitamente le porte di musei statali e parchi archeologici ogni prima domenica del mese. Un’occasione preziosa per riscoprire il patrimonio culturale del territorio, anche in Canavese, dove non mancano i siti da visitare senza spendere un euro.

L’invito è rivolto a tutti: famiglie, studenti, appassionati d’arte e semplici curiosi. L’ingresso gratuito è valido per l’intera giornata, negli orari consueti di apertura, con prenotazione obbligatoria o consigliata dove richiesto. A livello nazionale, la scorsa edizione ha registrato oltre 319.000 visitatori, a conferma di un’iniziativa che continua a riscuotere successo e che offre un’alternativa culturale accessibile a tutti.

Nel Canavese, l’elenco degli istituti statali aderenti è ridotto rispetto ad altre aree, ma non per questo meno interessante. A Ivrea, il Museo Garda propone un suggestivo percorso tra archeologia, storia e collezioni d’arte locali. Qui si può scoprire l’eredità romana della città e le testimonianze medievali conservate nelle sale storiche del palazzo. Anche se di competenza comunale, la struttura rientra talvolta nelle iniziative coordinate con i poli regionali del Mic. Si consiglia quindi di verificare l’eventuale apertura gratuita nella giornata del 6 luglio, consultando il sito ufficiale o l’app “Musei Italiani”.

A Chiaverano, il piccolo ma affascinante Museo della Civiltà Contadina rappresenta un esempio di cultura materiale e tradizione locale, spesso coinvolto in aperture straordinarie grazie alla collaborazione con il circuito delle “domeniche nei musei”. L’ingresso, già normalmente simbolico, sarà gratuito se confermata l’adesione all’iniziativa.

Castello di Agliè

Più a sud, verso la pianura, spicca il Castello di Agliè, uno dei più significativi beni demaniali del Piemonte, parte del circuito delle Residenze Sabaude e da sempre incluso nella #domenicalmuseo. Qui il 6 luglio sarà possibile visitare gratuitamente gli appartamenti storici, i saloni di rappresentanza e, se il meteo lo permette, anche passeggiare nei giardini monumentali. È consigliata la prenotazione, data l’elevata affluenza e la capienza limitata per le visite guidate. Il castello di Agliè rappresenta una delle mete più richieste nella provincia di Torino in occasione di queste aperture gratuite.

Un altro gioiello accessibile gratuitamente sarà il Castello Ducale di Pavone Canavese, che, pur essendo a gestione privata, potrebbe proporre eventi collaterali in sinergia con la domenica del Mic, come accaduto in passato. Attenzione però: non tutti i musei locali sono statali, quindi è fondamentale verificare l’effettiva partecipazione dei singoli enti attraverso il sito ufficiale del Ministero della Cultura (cultura.gov.it/domenicalmuseo) o consultando le loro pagine social.

In un momento in cui il turismo di prossimità torna al centro dell’interesse, la #domenicalmuseo si conferma un'opportunità di valorizzazione del territorio, capace di stimolare la conoscenza e la curiosità anche tra i residenti. Visitare un museo vicino casa può trasformarsi in una riscoperta identitaria, soprattutto in aree come il Canavese, dove storia, paesaggio e architettura convivono da secoli in equilibrio.

L’iniziativa è anche un modo per riavvicinare il pubblico alle istituzioni culturali, spesso percepite come distanti, e per rafforzare l’idea di museo come spazio vivo, aperto e inclusivo. Non resta che scegliere la meta, prenotare – dove necessario – e godersi una domenica tra arte, memoria e bellezza.

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Con il regista Gabriele Vacis hanno lavorato al progetto anche Roberto Tarasco e i giovani di PoEM. “Tutti loro – sono parole del sindaco Mino Pignata - sanno ormai di avere una casa da noi”.

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