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Alcol vietato in centro a Chivasso: nuova ordinanza anti-bivacco estesa a vie e piazze principali

Ordinanza del sindaco Castello: stop ad alcol in centro storico e aree critiche fino al 26 agosto 2025

Chivasso: scatta il divieto di alcol nelle piazze per un'estate più sicura

Chivasso: scatta il divieto di alcol nelle piazze per un'estate più sicura

Nessuna bottiglia, neppure in mano. Da oggi, mercoledì 2 luglio, il centro di Chivasso è ufficialmente zona “no alcol”. Lo ha deciso il sindaco Claudio Castello, che con un’ordinanza urgente ha esteso il provvedimento anti-bivacco già sperimentato in inverno, ampliandone portata e orari. Il testo, firmato ieri e subito operativo, resterà in vigore fino al 26 agosto, coprendo così tutta l’estate.

Il nuovo atto vietata la somministrazione, la vendita – anche attraverso i distributori automatici – lo spostamento e perfino il possesso di bevande alcoliche di qualunque gradazione, in contenitori di vetro e non, nelle principali piazze e vie cittadine. Unica eccezione: alberghi, ristoranti e bar potranno servire alcol solo insieme ai pasti.

Le aree interessate sono piazza Garibaldi e piazza XII Maggio 1944, nei pressi della stazione ferroviaria, dalle 16.30 alle 6 del mattino. Dalle 20.30 alle 6, invece, il divieto colpirà via Torino, piazza della Repubblica e piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel pieno centro storico. Si tratta delle zone considerate più sensibili dal Comune, dove negli ultimi mesi si sono verificati assembramenti, ubriachezza molesta e schiamazzi notturni.

«Abbiamo voluto estendere le zone cittadine ai divieti per limitare l’abuso di alcol e la possibilità di conseguenti intemperanze», ha dichiarato Castello, aggiungendo che l’ordinanza punta a rafforzare la sicurezza, agevolare i controlli delle forze dell’ordine e scoraggiare comportamenti illeciti.

"Dopo la sperimentazione dello scorso inverno, ieri ho firmato l’ordinanza contro gli alcolici, con lo scopo di garantire sicurezza e ordine pubblico. In vigore a partire da oggi, abbiamo voluto estendere le zone cittadine ai divieti per limitare l’abuso di alcol e la possibilità di conseguenti intemperanze al fine di sostenere le condizioni di sicurezza e di vivibilità nei luoghi più sensibili per cittadini, visitatori e commercianti, consentendo alle Forze di Polizia di procedere ad efficaci controlli e alla dissuasione degli autori di gravi comportamenti dalla reiterazione di atti illeciti." ha dichiarato il sindaco sui social.

Zero alcol a Chivasso

Fin qui le intenzioni. Ma mentre le forze dell’ordine ricevono l’atto (trasmesso a Prefettura, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Ferroviaria e Stradale), c’è chi storce il naso. A subire le conseguenze della stretta, infatti, saranno anche bar, locali, minimarket e supermercati di zona, già provati da rincari, calo delle vendite e aumento dei costi energetici.

Dopo le 20.30, in alcune zone centrali, nemmeno una birra in mano sarà consentita, nemmeno se acquistata regolarmente e portata a casa. Una misura che, se da un lato insegue l’idea di città ordinata e sicura, dall’altro penalizza le attività commerciali, in particolare chi lavora sulla somministrazione serale e chi, con l’arrivo dell’estate, contava su una minima ripresa del consumo.

Molti commercianti lamentano mancanza di confronto e denunciano l’effetto boomerang delle ordinanze a tempo: confondono i clienti, creano timore tra i turisti e scaricano sulle attività legittime il peso dell’inciviltà altrui.

Sul piano politico, l’ordinanza arriva dopo settimane di pressione da parte di residenti e comitati di quartiere, preoccupati per la crescente presenza di giovani che, nei fine settimana, occupano le piazze fino a notte fonda, spesso accompagnati da bottiglie, musica ad alto volume e comportamenti aggressivi.

L’amministrazione punta tutto sulla linea dura, nella speranza di migliorare vivibilità e decoro urbano. Ma resta il rischio che a pagare siano proprio quelle realtà economiche che tengono viva la città dopo il tramonto.

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