Cerca

Viabilità

Bardonecchia sommersa dal Frejus: lavori urgenti sulla Provinciale 216 (FOTO)

Esodo di fango a Bardonecchia: la frana sul torrente Frejus mette in crisi la viabilità e la sicurezza alpina

Bardonecchia sommersa

Bardonecchia sommersa dal Frejus: lavori urgenti sulla Provinciale 216

Bardonecchia non è nuova a episodi di esondazione, ma quanto accaduto il 30 giugno con il torrente Frejus ha rimesso sotto i riflettori la fragilità del sistema viario alpino. La Strada Provinciale 216 del Melezet, arteria fondamentale per i collegamenti locali e turistici, è stata chiusa a causa di una colata improvvisa di acqua e fango. Ora si corre contro il tempo per riaprirla entro il fine settimana, ma l’allarme è più ampio: la montagna non è più sicura come un tempo.

I primi a intervenire sono stati i cantonieri del Circolo di Susa, supportati dagli operai della Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino, coadiuvati da un’impresa incaricata per il ripristino della strada. Il tratto interessato è quello compreso tra il km 0 e il km 0+500, un segmento chiave che collega il centro di Bardonecchia con la frazione Melezet, importante per l’accesso agli impianti sportivi, al campeggio e a numerose strutture ricettive.

L’intervento, tuttavia, non si limita alla sola rimozione del materiale detritico. Come spiegano i tecnici sul posto, la furia del Frejus ha trascinato via barriere di sicurezza, divelto le protezioni laterali della carreggiata, compromesso gli imbocchi del ponte stradale in direzione della stazione ferroviaria. Alcune delle barriere in cemento – i cosiddetti new jersey – risultano disperse, probabilmente finite nel letto del torrente; se non sarà possibile recuperarle, sarà necessario acquistarne e posizionarne di nuove. E tutto questo mentre si devono garantire standard minimi di sicurezza per il transito veicolare e pedonale.

In gioco, infatti, non c’è solo la riapertura della strada, ma l’incolumità di chi la percorre ogni giorno, sia residenti sia turisti. Il Comune di Bardonecchia, già reduce da eventi calamitosi negli ultimi anni, ha chiesto un monitoraggio costante e interventi strutturali che vadano oltre l’emergenza.

L’episodio conferma quanto ripetuto da ambientalisti e amministratori locali: la gestione dei corsi d’acqua montani non può più basarsi su logiche di urgenza. Il cambiamento climatico rende più frequenti episodi estremi, e ogni torrente può trasformarsi in una minaccia. Il Frejus, che nasce a monte di Melezet e corre a fianco della provinciale, attraversa zone residenziali e turistiche molto frequentate.

Non è un caso isolato. Negli ultimi due anni, la SP 216 è stata più volte interrotta per eventi simili, segnalando un’escalation nel comportamento idrogeologico della zona. Il problema, spiegano i tecnici, è duplice: da un lato la mancanza di interventi strutturali, dall’altro il ritardo nelle opere di dragaggio e manutenzione ordinaria dei torrenti, troppo spesso rinviate per carenza di fondi o vincoli normativi.

La Città metropolitana di Torino, da parte sua, ha annunciato che seguiranno aggiornamenti sullo stato dei lavori nei prossimi giorni. Ma la sensazione, tra i residenti e i commercianti, è che si navighi sempre a vista. Lo conferma una residente della zona: «Abbiamo visto arrivare il fango in pochi minuti. Le protezioni hanno ceduto subito. Serve qualcosa di più stabile, non si può vivere ogni estate con questa paura».

A preoccupare è anche la tempistica della riapertura. Il Comune punta a ripristinare la circolazione entro il weekend, quando è previsto un afflusso importante di turisti, ma tutto dipenderà dalle condizioni meteo. Le previsioni, al momento, non sono rassicuranti.

Oltre al danno diretto alla viabilità, ci sono anche ripercussioni economiche. Melezet è una delle zone più attrattive di Bardonecchia, punto di partenza per escursioni, sentieri, piste da downhill. Con la strada interrotta, alberghi e attività commerciali rischiano disdette e mancati incassi in un momento cruciale per la stagione estiva.

L'episodio riapre quindi un dibattito più ampio: come rendere più sicure le infrastrutture alpine? Quale deve essere il ruolo delle amministrazioni locali nella pianificazione dei piani di adattamento al cambiamento climatico?

In attesa che la SP 216 torni percorribile, una certezza c’è: Bardonecchia chiede risposte. E non può più accontentarsi solo di quelle d’emergenza.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori