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Vasca di Piazza Vittorio sotto accusa: "Non è ciò che volevamo" dice l’assessore

Polemiche in Consiglio comunale sulla vasca a Borgaro: il progetto PNRR finito nel mirino dell’opposizione

Vasca di Piazza Vittorio Veneto: tra promesse e criticità, la minoranza chiede trasparenza

La vasca di Piazza Vittorio Veneto a Borgaro Torinese continua a essere al centro di un acceso dibattito politico e pubblico.

Negli ultimi mesi, diversi interventi e interrogazioni da parte del gruppo di minoranza “Uniti per Cambiare”, capitanato da Elisa Cibrario Romanin, hanno messo in luce una serie di problematiche relative alla sicurezza, manutenzione e funzionalità dell’opera. Nonostante le richieste di chiarimenti, la vicenda non sembra giungere a una conclusione soddisfacente, alimentando la discussione.

Ma facciamo un passo indietro; la questione prende avvio il 30 ottobre 2024, quando il gruppo di minoranza presenta una prima interrogazione, chiedendo all’assessore Fabrizio Chiancone chiarimenti riguardo alla sicurezza e alla funzionalità della vasca. Nonostante le sollecitazioni, la risposta tarda ad arrivare.

Il 8 gennaio 2025 viene inoltrato un sollecito, ma anche in questa occasione il gruppo di minoranza riferisce di non aver ottenuto alcun riscontro.

Arriva febbraio e il gruppo “Uniti per Cambiare” avanza una proposta di risoluzione alternativa: trasformare la vasca in una fioriera per migliorare la sicurezza e valorizzare esteticamente la piazza.

La proposta viene discussa in consiglio comunale il 24 febbraio, ma viene bocciata sia dalla maggioranza che da Fratelli d’Italia, che si schierano contro l’idea.

La vasca di piazza Vittorio Veneto 

Il 25 febbraio 2025, a seguito delle ripetute richieste e del dibattito in consiglio, l’assessore Fabrizio Chiancone fornisce una risposta formale.

Nella sua comunicazione, l’assessore sottolinea che la vasca è parte di un progetto di riqualificazione più ampio, volto a migliorare l'ecosistema urbano. Secondo Chiancone, la vasca non rappresenta un pericolo immediato, anche se lascia aperta la possibilità di interventi di sicurezza in futuro. Il progetto di riqualificazione, finanziato con fondi del PNRR, avrebbe l’obiettivo di contrastare l’effetto isola di calore e prevenire le esondazioni del canale.

Nonostante le spiegazioni fornite, la situazione si complica ulteriormente nei mesi successivi. A maggio 2025, emergono nuovi dubbi riguardo alla stagnazione dell’acqua nella vasca, sollevando preoccupazioni tra i cittadini.

Inoltre, Fratelli d’Italia, che inizialmente aveva minimizzato la questione, chiede ora che l'area venga messa in sicurezza.

In quell'occasione, racconta il gruppo "Uniti per Cambiare" : "L'Assessore, nonché Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Chiancone, aveva ammesso pubblicamente: “Questa vasca non è ciò che volevamo”, promettendo novità entro un mese e la recinzione temporanea dell’area".

Il gruppo di minoranza, con Elisa Cibrario Romanin come portavoce, prosegue affermando: "Dobbiamo segnalare che l’atteggiamento dell’assessore e della maggioranza è cambiato, passando da un silenzio istituzionale a giustificazioni tecniche solo dopo forti pressioni politiche e dopo essere stato messo in difficoltà pubblicamente. Le criticità che avevamo sollevato, infatti, erano state inizialmente minimizzate".

La vicenda della vasca di Piazza Vittorio Veneto continua a suscitare discussioni tra amministrazione, opposizione e cittadini.

"In sostanza l’Assessore Chiancone - conclude il gruppo "Uniti per Cambiare" - cede il passo all’ammissione pubblica delle difficoltà, facendo di fatto notare che le nostre critiche e richieste, un tempo minimizzate diventano ora il cuore del dibattito cittadino. Lo invitiamo a fornire risposte concrete, documentazione tecnica senza rifugiarsi in soluzioni-tampone (transenne).
Noi continueremo a vigilare, a chiedere risposte e a difendere l’interesse collettivo. Perché ogni euro speso male è un euro sottratto a una città che merita rispetto, bellezza e funzionalità".

Ora la comunità attende risposte chiare e azioni concrete, mentre il dibattito rimane vivace.

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