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01 Luglio 2025 - 18:10
Ivrea, ricevere assistenza medica sarà più facile: arriva lo sportello digitale che aiuta i cittadini
Un piccolo sportello al piano terra del poliambulatorio “Comunità” di via Ginzburg a Ivrea sta facendo molto rumore. Non per il caos, ma per l'entusiasmo silenzioso che ha suscitato nelle prime settimane di apertura. Si tratta dello Sportello di Facilitazione Digitale del Distretto sanitario di Ivrea, attivato dall’ASL TO4 in collaborazione con il Consorzio dei Servizi Sociali In.Re.Te., che ha già fatto registrare un buon riscontro da parte dei cittadini, specialmente tra coloro che più spesso si trovano a disagio di fronte alla digitalizzazione dei servizi sanitari.
Il servizio è operativo ogni martedì dalle 10 alle 12 allo Sportello 13, e si rivolge a chi ha bisogno di assistenza per accedere ai tanti strumenti online legati alla sanità pubblica. Attivazione dello SPID, prenotazione di esami tramite le app “CUP Regione Piemonte” e “Tutta Salute A.S.L. TO4”, scelta o revoca del medico di famiglia attraverso il portale “Tu Salute Piemonte”, gestione del Fascicolo Sanitario Elettronico, supporto all’uso dei social e del sito ASL: tutto questo, in uno sportello fisico con operatori reali che guidano i pazienti passo dopo passo.
A sottolineare l'importanza dell'iniziativa è il dottor Carlo Bono, responsabile del Distretto di Ivrea e coordinatore dell’area territoriale dell’ASL TO4, che parla di una "conferma che stiamo andando nella direzione giusta". Le sue parole mettono in evidenza l’attenzione verso chi rischia di restare indietro nel grande processo di digitalizzazione. "Il nostro impegno – dice – è garantire che nessuno si senta escluso, offrendo supporto concreto e ascolto attento alle esigenze delle persone".
Un ruolo determinante nella messa in campo dell’iniziativa l’ha avuto anche il Consorzio In.Re.Te., con la dottoressa Carol Rotella, che ha seguito l'implementazione del progetto insieme agli operatori dedicati. La sinergia tra mondo sanitario e servizi sociali è stata essenziale per calibrare il servizio sulle realistiche difficoltà digitali che ancora affliggono una larga fascia della popolazione.
La vera novità, però, è nella visione: questa sperimentazione è solo il primo passo. L’idea è di estendere il servizio a tutti i distretti dell’ASL TO4, integrandolo all’interno del PUA (Punto Unico di Accesso) nelle future Case di Comunità, le nuove strutture sanitarie territoriali che dovranno garantire prossimità e accessibilità. In questo senso, la facilitazione digitale diventerà un pilastro essenziale dell’organizzazione sanitaria territoriale, non più accessoria ma strutturale.
A tracciare il quadro generale è il direttore generale Luigi Vercellino, che parla di un "tassello fondamentale nella strategia di modernizzazione". Ma, avverte, digitalizzare non significa solo tecnologia, bensì "migliorare l'accessibilità e la qualità dell’assistenza". Ed è proprio su questo punto che lo sportello ha fatto centro, perché accorcia le distanze tra cittadini e servizi, soprattutto in territori come quello eporediese dove le difficoltà infrastrutturali e anagrafiche rendono più ardua la transizione digitale.
Molte delle persone che si sono rivolte allo sportello non cercavano semplicemente una soluzione tecnica, ma qualcuno che li ascoltasse, che validasse la loro fatica nell’orientarsi in un mondo sempre più automatizzato e impersonale. Il valore umano, più della risoluzione immediata del problema, è stato ciò che ha lasciato il segno.
In questo senso, il progetto riflette un cambiamento di paradigma nella sanità pubblica: non più solo prestazione e cura, ma relazione e accompagnamento, in un sistema dove la tecnologia non è un fine, ma un mezzo per non lasciare indietro nessuno.
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