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30 Giugno 2025 - 14:52
Niente bonus per asili nido e baby parking: le famiglie scendono in piazza. Sullo sfondo: Palazzo Lascaris
Martedì 1° luglio alle 10 del mattino le famiglie piemontesi torneranno a farsi sentire. Non si tratta di un semplice presidio, ma della reazione a una decisione considerata da molti assurda e punitiva: l’esclusione dei baby parking e dei nidi in famiglia dal Bonus Nido 2025.
Una misura che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto sostenere i genitori, e che invece rischia di colpire proprio chi ne ha più bisogno. A subire le conseguenze, ancora una volta, sono le strutture più piccole, spesso uniche alternative educative in Comuni montani o periferici.
Il presidio davanti al Consiglio regionale, in via Alfieri 15 a Torino, si svolgerà in concomitanza con una sessione del Consiglio. L’obiettivo dichiarato è quello di ottenere un confronto diretto con la vicepresidente della Regione, Elena Chiorino, per discutere di una circolare dell’INPS – la n. 60/2025 – che ha escluso 3.867 strutture in tutta Italia, di cui ben 187 in Piemonte, da un sostegno economico che fino al 2024 era stato garantito. In 35 Comuni, i baby parking sono l’unico servizio educativo presente. L’impatto della circolare è stato quindi devastante, con famiglie costrette a ritirare i figli e gestori in seria difficoltà.
Consiglio regionale del Piemonte
Nonostante siano strutture regolarmente autorizzate e accreditate, i baby parking sono stati improvvisamente messi fuori gioco senza alcun preavviso, creando un cortocircuito tra Stato, enti locali e famiglie. Il paradosso è evidente: mentre si annuncia l’aumento dei fondi destinati al bonus, una fetta consistente di utenti ne viene esclusa arbitrariamente. Per molte famiglie, il contributo economico rappresentava l’unico modo per garantire l’accesso ai servizi educativi.
Dopo giorni di proteste e segnalazioni, la Regione Piemonte ha promesso di attivarsi. La vicepresidente Chiorino ha confermato l’avvio di un tavolo tecnico con INPS e ANCI, dichiarando che si sta valutando una modifica normativa per riammettere i baby parking al beneficio. Ha riconosciuto che questi servizi sono fondamentali soprattutto in territori svantaggiati, dove spesso rappresentano l’unica possibilità concreta per i genitori che lavorano.
Non bastano però rassicurazioni generiche. Le famiglie chiedono tempi certi, risposte concrete e il ripristino immediato dell’accesso al bonus per tutte le strutture educative oggi penalizzate. La manifestazione del 1° luglio vuole rompere il silenzio istituzionale e costringere la politica ad affrontare un problema che rischia di peggiorare il già fragile equilibrio tra lavoro e genitorialità, soprattutto per chi non vive nei grandi centri urbani.
Elena Chiorino
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