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A scuola tra 40 gradi e aule roventi

I docenti dei Diritti Umani chiedono al Governo un piano anti-caldo per tutelare la salute

Aule bollenti e oltre 40 gradi: i docenti dei Diritti Umani chiedono al Governo un piano nazionale per salvare salute e istruzione

Aule bollenti e oltre 40 gradi: i docenti dei Diritti Umani chiedono al Governo un piano nazionale per salvare salute e istruzione (foto di repertorio)

«Temperature insostenibili, serve un piano urgente per adattare le scuole al cambiamento climatico». È l’appello lanciato dal Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani, che denuncia con forza le condizioni ambientali estreme in cui sono costretti a lavorare studenti e insegnanti, soprattutto nel Centro-Sud Italia.

Con temperature che stanno superando i 40 gradi in molte aree urbane, e valori di 7-8 gradi oltre la media stagionale, le aule si trasformano in camere roventi, mettendo a rischio salute, concentrazione e diritto allo studio. Il Coordinamento parla apertamente di «forte preoccupazione» e sollecita una risposta immediata dal Ministero dell’Istruzione.

«Questo scenario impone un'immediata riflessione sul sistema scolastico italiano e sulla capacità delle strutture educative di garantire, anche in estate e in fase di avvio dell'anno scolastico, condizioni ambientali compatibili con i principi costituzionali di tutela della salute, dell'integrità psicofisica e del diritto all'istruzione», si legge nella nota diffusa dal Coordinamento.

I docenti chiedono l’avvio di un piano nazionale di adattamento climatico delle scuole, con priorità alle regioni più colpite dall’emergenza termica. Invocano inoltre «l'intervento diretto del ministro dell'Istruzione e del Merito» affinché vengano predisposte misure straordinarie per l’anno scolastico 2025/2026, soprattutto per quegli edifici ancora privi di climatizzazione.

In mancanza di impianti meccanici, i professori propongono soluzioni a basso impatto energetico, attuabili in tempi rapidi. L’obiettivo è chiaro: garantire ambienti scolastici vivibili, dove non si debba più scegliere tra istruzione e salute.

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