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A Torino apre la prima sala del commiato pubblico: uno spazio per funerali laici e di tutte le fedi

Nel cimitero Parco nasce la prima sala del commiato pubblica

A Torino apre la prima sala del commiato pubblico: uno spazio per funerali laici e di tutte le fedi

A Torino apre la prima sala del commiato pubblico: uno spazio per funerali laici e di tutte le fedi. Foto di repertorio.

È stata inaugurata oggi al cimitero Parco di Torino la prima sala del commiato pubblica della città. Uno spazio pensato per accogliere tutte le forme di addio, siano esse religiose o laiche, e garantire un momento di raccoglimento dignitoso a chi accompagna una persona cara nel suo ultimo viaggio.

La sala, allestita all’interno di un edificio preesistente ristrutturato, dispone di una trentina di posti a sedere, un leggio, impianti audio e video per la riproduzione di contenuti, riscaldamento, condizionamento e accesso facilitato per le persone con disabilità. Una struttura funzionale, sobria e inclusiva, rivolta a chi desidera un momento di congedo diverso dal rito religioso tradizionale o complementare ad esso.

«I cimiteri sono luoghi del ricordo e dell’affetto, parte integrante della vita collettiva – ha detto il sindaco Stefano Lo Russo per questo meritano attenzione e cura. Stiamo lavorando con Afc a un piano di riqualificazione generale dei nostri cimiteri, e questa sala del commiato rappresenta un passo concreto in quella direzione».

Stefano Lo Russo

La nuova sala è gestita da Afc Torino, la società pubblica che cura i servizi cimiteriali. Il presidente Andrea Araldi ha sottolineato che si tratta di uno spazio destinato a tutti i cittadini, a prescindere dalla religione o dall’orientamento spirituale: «È un segnale importante nel rispetto della pluralità delle convinzioni. Una sala aperta, accogliente, pensata anche per chi non si riconosce in alcun credo ma desidera comunque un momento di commiato degno».

L’assessora ai Servizi cimiteriali, Chiara Foglietta, ha aggiunto che lo spazio risponde a un’esigenza concreta e sempre più avvertita da molte famiglie: «La possibilità di un ultimo saluto, anche laico, è parte essenziale di quel processo doloroso che è l’elaborazione del lutto».

Il progetto ha privilegiato il riuso di una struttura già esistente per ridurre tempi e costi e non sottrarre nuovo suolo verde. Come spiegato dall’amministratore delegato di Afc, Carlo Tango, questa scelta ha consentito di rendere la sala operativa in tempi brevi, rispondendo così a una richiesta da tempo presente in città.

Un tassello che Torino aggiunge nel segno della civiltà, dell’inclusione e della cura del dolore privato, riconoscendo il diritto di ogni persona a un addio rispettoso, qualunque sia il linguaggio con cui lo esprime.

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