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I cassonetti (ri)trovati di via Macchieraldo: un thriller urbano tra bidoni, dehor e strategie sperimentali

Dopo mesi di proteste, i bidoni di via Macchieraldo sono tornati al loro posto. Ma è solo una tregua: l’Amministrazione valuta una nuova sistemazione nell’ambito della riqualificazione dell’area.

I cassonetti (ri)trovati di via Macchieraldo: un thriller urbano tra bidoni, dehor e strategie sperimentali

Via Macchieraldo

Erano diventati delle vere celebrità urbane, i cassonetti di via Macchieraldo. Fotografati, commentati, al centro di discussioni roventi sui social. Tutto perché, dopo il tradizionale spostamento al fondo della via durante il Carnevale, non erano più tornati indietro. Nessuno sapeva se si trattasse di un errore, di una dimenticanza, di un’idea improvvisa dell’Amministrazione comunale. Fatto sta che per mesi – e per molti – gettare l’immondizia è stata un’impresa: una vera e propria disciplina olimpica che ha costretto i residenti, specialmente le lavoratrici dei locali del centro e gli anziani, ad allungarsi “fin lassù”, magari anche di notte, per compiere il “dovere” quotidiano della differenziata.

Poi, miracolo: qualche giorno fa, senza proclami, i bidoni sono riapparsi davanti al civico 8, proprio a pochi passi dal Teatro Giacosa, e le polemiche, in un attimo, si sono spente. Ma durerà?

A sciogliere l’enigma è il primo cittadino, Matteo Chiantore, che se è “primo” un motivo ci sarà.

“Vi dico le cose come stanno” – mette subito le mani avanti – “Stiamo portando avanti un progetto di rivisitazione dell’intera area, di via Macchieraldo e di piazza Giacosa. Vogliamo sistemare la piazza con piante e illuminazione. C’è poi sul tavolo la richiesta per un dehor. Quando tutto questo avverrà spariranno anche i posti auto per i portatori di handicap e per il carico e scarico e noi abbiamo bisogno di ricrearli lì vicino e si era pensato proprio a via Macchieraldo 8”.

Insomma, non un errore ma una prova.

“Abbiamo provato a capire quali sarebbero state le reazioni. Abbiamo fatto una sperimentazione che è il nostro modo di lavorare, un po’ come per il doppio senso di via Garibaldi. Si prova, si vede come va e poi si decide, senza alcuna imposizione”.

Ma la cosa è andata per le lunghe, ammette il sindaco, e il problema, però, è stato solo rimandato: “Dobbiamo ricavare dei parcheggi fuori da piazza Giacosa e trovare un’area per i cassonetti. Ci troveremo con i cittadini per capire cosa fare”.

Nel frattempo, l’Amministrazione valuta l’idea di coprire tutte le isole ecologiche con delle schermature.

“Siamo ormai diventati una città turistica e non ci possiamo più permettere di offrire spettacoli indecorosi. I bidoni di via Macchieraldo si trovano a pochi passi da un teatro…”.

Vero è che in queste settimane e mesi molti cittadini si sono fatti sentire.

“In tanti mi hanno fermato per la strada. Alcune ragazze che lavorano nei locali del centro e qualche anziano mi hanno rappresentato questa problematica di doversi allungare fin lassù anche di notte per portare l’immondizia. Capisco, ma il problema resta e in qualche modo lo dovremo affrontare…”.

Ricapitolando. Dalla fine del Carnevale all’altro ieri, gettare l’immondizia da queste parti era diventato una sorta di esperienza sportiva. Ma ora i cassonetti sono tornati. Per quanto? Non è dato saperlo. L’unica certezza, per ora, è che quei bidoni hanno vissuto il loro quarto d’ora di celebrità. E che il futuro, come spesso accade in città, è ancora tutto da decidere.

Intanto, tra sperimentazioni, dehor e schermature anti-indecenza, i cassonetti aspettano di sapere dove andranno a finire. Come del resto, anche i cittadini.

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Via Macchieraldo senza i cassoni. Nella foto sotto il luogo in cui erano stati posizionati

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