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27 Giugno 2025 - 10:47
Il Tenda riapre dopo cinque anni: ristabilito il collegamento tra Cuneese e Francia
Dopo quasi cinque anni di attesa, il traforo del Tenda torna finalmente ad aprirsi al traffico. Un passaggio stretto tra le montagne, ma largo abbastanza da riaccendere le speranze di un intero territorio. La riapertura del collegamento stradale tra Italia e Francia, bloccato dal 2020 a causa della devastante tempesta Alex, è ora realtà, anche se con alcune limitazioni. Il traffico è infatti regolato con circolazione alternata ogni 15 minuti, in attesa che l’intero sistema viario venga completato.
L’annuncio ufficiale è arrivato ieri, in alta quota, alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, del suo omologo francese Patrice Vergriete, del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dell’Assessore Marco Gabusi. Non un’inaugurazione di un’opera nuova, ma un ritorno atteso, sofferto, fondamentale. «Oggi non inauguriamo un’opera nuova, ma restituiamo una possibilità di futuro», ha commentato Cirio, sintetizzando il senso profondo di un evento che va ben oltre la viabilità.
Il Tenda è infatti molto più di un traforo. È una giuntura vitale per l’economia del Nord-Ovest, un collegamento che tiene unite le vallate cuneesi con la Francia, e che permette a merci, persone, turisti di transitare ogni giorno, alimentando un tessuto produttivo già provato dalla marginalità e dall’altitudine. La chiusura forzata ha rappresentato una ferita lunga e profonda per queste aree, costrette per anni a percorsi alternativi tortuosi, più lenti, più costosi.
Il ripristino dell’opera è costato 300 milioni di euro, investiti tra messa in sicurezza, lavori strutturali e consolidamenti, ma anche per far fronte a problemi tecnici, ritardi e indagini giudiziarie che hanno segnato il cantiere negli anni scorsi. Nonostante tutto, il progetto è stato portato a termine. E questo rappresenta già di per sé un segnale di resilienza amministrativa e tecnica, oltre che una boccata d’ossigeno per chi, da ambo i lati del confine, ha vissuto in un isolamento parziale.
Ma il Tenda riaperto è anche un simbolo di cooperazione transfrontaliera. Il fatto che i due ministri dei Trasporti – italiano e francese – abbiano presenziato insieme, testimonia quanto questa arteria sia strategica per entrambi i Paesi. È l’asse Torino-Nizza, è la porta per la Liguria e il mare da un lato, per le valli occitane e la Provenza dall’altro. E in questo momento storico, in cui l’Europa delle infrastrutture cerca nuovi equilibri tra sostenibilità e competitività, rimettere in funzione il Tenda significa riattivare un flusso vitale.
Ora lo sguardo si sposta in avanti. Entro luglio, è previsto anche il completamento della seconda canna del Fréjus, un altro snodo decisivo per il Piemonte e per l’intero asse alpino. A quel punto, come ha dichiarato lo stesso Cirio, «la logistica del Piemonte sarà finalmente sbloccata». Non solo una promessa politica, ma una prospettiva concreta di rilancio per il trasporto merci, il turismo e l’occupazione.
Certo, restano i problemi irrisolti: la fragilità idrogeologica dell’area, il rischio di nuovi eventi climatici estremi, la necessità di garantire manutenzioni costanti e monitoraggio tecnologico. Ma oggi, dopo anni di silenzio, incertezza e attese, il Tenda ha riacceso le luci del traffico. E con esse, anche la voglia di tornare a vivere le valli non solo come margine, ma come ponte tra due mondi.
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