AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
27 Giugno 2025 - 14:49
Settimo e l’erba tagliata solo “per farsi vedere”: la natura sacrificata al decoro stagionale
Nei parchi cittadini, e in particolare nel Parco Ossola, molto amato dai residenti per picnic, passeggiate e momenti di relax all’aria aperta, l’erba cresce ormai incolta da settimane. Dove un tempo si poteva stendere una coperta su un prato curato, oggi ci si imbatte in un paesaggio trascurato, segnato dal degrado. Ma a far discutere non è solo l’assenza totale di manutenzione. È piuttosto l’approccio incoerente – e, diciamolo, ipocrita – con cui viene gestito il verde pubblico.
Solo pochi mesi fa, con l’arrivo della primavera, le squadre incaricate della manutenzione si sono precipitate a falciare tutto: margherite, fiori spontanei e soprattutto tarassaco una pianta preziosa per l’impollinazione e la sopravvivenza delle api, propri quelle di cui parla l'assessore Alessandra Raso.
Un gesto miope. La giustificazione? Secondo gli addetti, si trattava di “disposizioni del Comune per abbellire i parchi in vista dei ponti di Pasqua e del 25 aprile”.
Insomma: il verde va curato solo quando serve a fare bella figura. Una volta passate le festività, tutto può essere lasciato all’abbandono. È come se la città si vestisse elegante per una cena importante, per poi gettare i vestiti nel primo cassetto appena usciti gli ospiti. Ma la natura non è un oggetto d’arredo da sistemare a seconda dell’occasione. È un ecosistema vivo, che richiede rispetto, cura e continuità.
Il messaggio che passa è profondamente sbagliato e pericoloso: la gestione del verde urbano sembra rispondere a esigenze di immagine, non a criteri di sostenibilità. Si elimina ciò che non appare “bello” all’occhio, anche se è essenziale per l’equilibrio della biodiversità. E mentre si recita la parte del Comune attento e decoroso, si dimentica del tutto la manutenzione ordinaria. I parchi vengono sistemati solo per l’“emergenza decoro”, e poi lasciati al loro destino.
Tutto ciò stride con l’impegno assunto a livello internazionale da figure pubbliche che, da anni, si battono per la salvaguardia della biodiversità. Basti pensare ad Angelina Jolie, che in occasione della Giornata Mondiale delle Api ha posato ricoperta da questi insetti per lanciare un messaggio potente e universale. Ma anche a David Beckham, Morgan Freeman, Scarlett Johansson: nomi che hanno deciso di metterci la faccia per difendere api, impollinatori e natura.
Il concetto è semplice: la natura non è una nostra proprietà da plasmare secondo gusti estetici. È una compagna di vita, e come tale va rispettata, ascoltata, accolta nei suoi ritmi. A Settimo Torinese, questo principio sembra ancora lontano dall’essere compreso. Si continua a falciare quando serve “fare scena”, per poi dimenticare il verde appena i riflettori si spengono.
Ma la natura non è lo sfondo delle nostre Pasquette. È vita. E senza vita – senza api, senza tarassaco, senza equilibrio – anche noi siamo destinati a perdere.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.