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Il verde pubblico solo per le foto di Pasquetta

Nel Parco Ossola e negli altri parchi di Settimo l’erba cresce incolta, ma a primavera era stata falciata in fretta per “fare bella figura”. Margherite, tarassaco e biodiversità sacrificati all’estetica. Poi, l’abbandono.

Settimo e l’erba tagliata solo “per farsi vedere”: la natura sacrificata al decoro stagionale

Settimo e l’erba tagliata solo “per farsi vedere”: la natura sacrificata al decoro stagionale

Nei parchi cittadini, e in particolare nel Parco Ossola, molto amato dai residenti per picnic, passeggiate e momenti di relax all’aria aperta, l’erba cresce ormai incolta da settimane. Dove un tempo si poteva stendere una coperta su un prato curato, oggi ci si imbatte in un paesaggio trascurato, segnato dal degrado. Ma a far discutere non è solo l’assenza totale di manutenzione. È piuttosto l’approccio incoerente – e, diciamolo, ipocrita – con cui viene gestito il verde pubblico.

Solo pochi mesi fa, con l’arrivo della primavera, le squadre incaricate della manutenzione si sono precipitate a falciare tutto: margherite, fiori spontanei e soprattutto tarassaco una pianta preziosa per l’impollinazione e la sopravvivenza delle api, propri quelle di cui parla l'assessore Alessandra Raso.

Un gesto miope. La giustificazione? Secondo gli addetti, si trattava di “disposizioni del Comune per abbellire i parchi in vista dei ponti di Pasqua e del 25 aprile”.

Insomma: il verde va curato solo quando serve a fare bella figura. Una volta passate le festività, tutto può essere lasciato all’abbandono. È come se la città si vestisse elegante per una cena importante, per poi gettare i vestiti nel primo cassetto appena usciti gli ospiti. Ma la natura non è un oggetto d’arredo da sistemare a seconda dell’occasione. È un ecosistema vivo, che richiede rispetto, cura e continuità.

Il messaggio che passa è profondamente sbagliato e pericoloso: la gestione del verde urbano sembra rispondere a esigenze di immagine, non a criteri di sostenibilità. Si elimina ciò che non appare “bello” all’occhio, anche se è essenziale per l’equilibrio della biodiversità. E mentre si recita la parte del Comune attento e decoroso, si dimentica del tutto la manutenzione ordinaria. I parchi vengono sistemati solo per l’“emergenza decoro”, e poi lasciati al loro destino.

Tutto ciò stride con l’impegno assunto a livello internazionale da figure pubbliche che, da anni, si battono per la salvaguardia della biodiversità. Basti pensare ad Angelina Jolie, che in occasione della Giornata Mondiale delle Api ha posato ricoperta da questi insetti per lanciare un messaggio potente e universale. Ma anche a David Beckham, Morgan Freeman, Scarlett Johansson: nomi che hanno deciso di metterci la faccia per difendere api, impollinatori e natura.

Il concetto è semplice: la natura non è una nostra proprietà da plasmare secondo gusti estetici. È una compagna di vita, e come tale va rispettata, ascoltata, accolta nei suoi ritmi. A Settimo Torinese, questo principio sembra ancora lontano dall’essere compreso. Si continua a falciare quando serve “fare scena”, per poi dimenticare il verde appena i riflettori si spengono.

Ma la natura non è lo sfondo delle nostre Pasquette. È vita. E senza vita – senza api, senza tarassaco, senza equilibrio – anche noi siamo destinati a perdere.

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