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Un marciapiede sì, tre no: il metodo con cui "Piastra" prende in giro i cittadini

Un pezzo sì e tre no. A Borgo Nuovo la riqualificazione è a singhiozzo, senza logica e senza vergogna. Zigiotto denuncia il disastro: “Spreco di soldi pubblici, cittadini presi in giro”

Un marciapiede sì, tre no: il metodo con cui "Piastra" prende in giro i cittadini

Giorgio Zigiotto

Un marciapiede rifatto. L’altro no. Un lato asfaltato, l’altro sbriciolato. A Settimo Torinese, nel quartiere Borgo Nuovo, la riqualificazione urbana si fa come la tombola: si pesca un numero e si interviene lì. O, più probabilmente, si chiude gli occhi e si tira la monetina.

A raccontarlo – e fotografarlo – è il consigliere comunale Giorgio Zigiotto, che ormai da giorni riceve telefonate e messaggi da cittadini inferociti. 

“I lavori di via Fantina sono un insulto al buon senso. Hanno sistemato alcuni tratti, ma lasciato completamente allo sbando altri che ne avevano molto più bisogno. La gente si domanda: ma chi decide dove intervenire? E soprattutto: con quale criterio?

Già, il criterio. Quello sconosciuto. Perché in via Fantina, in fondo verso corso Piemonte, la situazione è grottesca: metà marciapiede è stato rifatto con tanto di asfalto liscio, mentre l’altra metà è stata lasciata lì, con le sue crepe, le buche, le erbacce e quel fascino da periferia post-sovietica. Un tratto pare uscito da un bando europeo, l’altro da un bombardamento iraniano con missili balistici.

“L’anno scorso – ricorda Zigiotto – sono arrivati, hanno tappato due buche e messo i cartelli “pericolo d’inciampo”. Fine lavori. Quest’anno, quando i cittadini hanno visto tornare camion e ruspe, si sono illusi: stavolta sistemano tutto. Invece no. Hanno fatto due pezzi e poi buona notte”. E buona notte davvero, perché da allora nessuno è più tornato. Tranne l’erba, che nel frattempo ha deciso di prendersi tutta la scena.

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Su via Fantina vedi hanno lasciato una buca proprio sulla discesa

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Situazione lato dx di via Fantina direzione via Ceres

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 Lato sinistro. Inizio ripristino

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Lavoro interrotto al fondo di via fantina angolo corso Piemon

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L' intervento di circa un anno fa. Con tanto di cartello di pericolo.  E questa volta hanno iniziato 200 metri più avanti

Ma non è solo via Fantina. In via Ceres, il paradosso si ripete con la precisione di un algoritmo programmato male: il marciapiede a sinistra è rifatto, quello a destra no. Come se un misterioso piano urbano avesse deciso che i pedoni camminano solo in senso antiorario. “Anche in corso Piemonte – aggiunge Zigiotto – hanno ripristinato un lato e ignorato l’altro. E ovviamente le rampe, quelle per i disabili, sono rimaste sfondate. A oggi, ci sono discese che sembrano piste da motocross, altro che barriere architettoniche abbattute”.

E la sindaca? Che dice la sindaca Elena Piastra…?  La maestrina… sui social aggiorna i cittadini con entusiasmo da influencer.

“Sono iniziati i lavori di asfaltatura in città - annuncia in cerca di cuoricini e applausi - Dopo aver concluso i marciapiedi di via Ceres e via Fantina (tratto verso corso Piemonte)... eccetera eccetera..” 

Ecco, quel “tratto” specificato tra parentesi è tutto ciò che c’è. Perché per il resto, di “concluso”, ci sono solo le speranze dei residenti.

E mentre il Comune si affida al solito cronoprogramma, puntuale come il caldo estivo e il taglio dell’erba (che, sia chiaro, è già al terzo giro), i marciapiedi restano pezzi incompiuti. Rattoppi qua e là, come se fossero cuciti da una sarta orba. Nessuna continuità, nessuna visione d’insieme. Solo il solito rattoppo all’italiana: butta giù due palette d’asfalto e chi s’è visto s’è visto.

Il problema, però, non è solo estetico. È un problema di decoro, di sicurezza, di rispetto. Chi cammina, chi spinge un passeggino, chi ha difficoltà motorie, si trova ogni giorno a dover scegliere tra l’asfalto nuovo e l’abbandono. 

“Io ormai non so più cosa rispondere ai cittadini – conclude Zigiotto –. Alcuni mi chiedono se devono scrivere direttamente in Comune per far rifare il pezzo davanti casa, altri pensano che ci sia sotto qualcosa che non capiscono. Ma la verità è che manca una logica. E si sprecano soldi pubblici con lavori fatti così, alla carlona. Una volta si facevano a regola d'arte...”.

La sensazione è che ci si muova per spot, per settori, per comunicati stampa. Si rifà un pezzo per dire che si è intervenuti. Si lascia il resto in attesa, magari per annunciare nuovi lavori a ottobre, giusto in tempo per un altro post su Facebook. Intanto la città cammina zoppa, letteralmente.

In una Settimo dove si asfaltano due metri sì e quattro no, dove si taglia l’erba cercando di non offendere gli insetti impollinatori ma si dimenticano le rampe per disabili e gli anziani, dove si parla di riqualificazione ma si lasciano i marciapiedi nel degrado, la vera domanda è: in Comune non si vergognano di tutto questo? E Raso, l'assessore che non rasa, sarà andato sul posto a controllare, almeno una volta? E Patrimonio, la società amministrata dall'ex socialista, ex tutto, Nino Daniel, se lo è fatto un esame di coscienza...?

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