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26 Giugno 2025 - 16:49
100 milioni per l'agricoltura: una boccata d'ossigeno per 80mila agricoltori in tutta Italia!
Un’iniezione di quasi 100 milioni di euro per l’agricoltura italiana. L’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) ha annunciato la firma di nuovi decreti di pagamento per un totale di 96.490.957,57 euro, destinati a supportare lo sviluppo rurale e a garantire ossigeno immediato alle imprese agricole sparse sul territorio nazionale.
I fondi, suddivisi tra diversi canali e destinazioni, rappresentano una delle tranche più significative del 2024, soprattutto in vista della scadenza del 30 giugno, termine ultimo per rendicontare una parte importante delle risorse della vecchia programmazione europea 2014-2022.
Di questi, oltre 90 milioni di euro sono relativi alla Domanda Unica della Campagna 2024, che rappresenta lo strumento principale attraverso cui vengono corrisposti i contributi diretti agli agricoltori, tra aiuti al reddito e pratiche ambientali. Una quota del 3% di questa somma è destinata ad AgriCat, il fondo mutualistico nazionale a tutela dalle calamità naturali, che ha assunto un ruolo chiave soprattutto dopo i disastri causati dal maltempo nel 2023.
Parallelamente, 5.434.465,91 euro sono stati assegnati in riferimento al Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2014-2022, e coinvolgono 3.502 beneficiari in undici regioni italiane. L’Umbria guida la classifica con 2 milioni di euro distribuiti su oltre 1.500 domande, seguita dalla Campania con 1,1 milioni e dalla Sicilia con oltre 750mila euro. Tra le regioni con contributi più contenuti troviamo Valle d’Aosta, Basilicata e Puglia.
A livello nazionale, questi contributi vanno a sostenere una gamma ampia di interventi: dall’ammodernamento delle aziende agricole alla tutela ambientale, passando per l’adozione di pratiche innovative, bio e sostenibili, oltre che per il sostegno agli investimenti nelle zone più marginali o svantaggiate.
L’obiettivo principale di Agea è quello di massimizzare la spesa pubblica utile, evitando che risorse già stanziate vengano perse o disimpegnate. Come ha precisato l’agenzia in una nota, «questa nuova decretazione è il risultato di un grande sforzo congiunto tra Agea e le Regioni», impegnate in questi giorni in un vero e proprio sprint finale per mettere a terra ogni centesimo disponibile prima del 30 giugno.
La stessa Agea ha preannunciato un’ulteriore tornata di pagamenti prevista per il 27 giugno, a conferma di una macchina amministrativa che – nonostante le difficoltà croniche della burocrazia agricola – sta cercando di dare risposte rapide e concrete in un contesto aggravato da crisi climatica, volatilità dei mercati e tensioni internazionali.
Per il mondo agricolo, questa pioggia di fondi non è solo una questione economica, ma una boccata d’aria dopo mesi durissimi. Dall’inflazione che ha fatto schizzare i costi di produzione alla scarsità di manodopera, senza dimenticare le emergenze sanitarie e fitosanitarie che mettono a dura prova interi comparti, i fondi europei e nazionali rappresentano un’ancora di stabilità in un settore strategico per il Paese.
A rendere ancora più delicata la situazione è il passaggio alla nuova programmazione PAC 2023-2027, che ha introdotto cambiamenti significativi nella struttura dei pagamenti, nell’approccio ambientale e nella burocrazia richiesta agli agricoltori. Il completamento della vecchia programmazione 2014-2022 e l’avvio corretto della nuova sono due sfide che, per Agea, devono coesistere senza contraccolpi.
Non si tratta solo di cifre. Dietro ogni decreto c’è la vita di un’azienda agricola, di una famiglia rurale, di un territorio intero che può continuare a vivere e produrre grazie a questi fondi. La speranza, ora, è che ai pagamenti facciano seguito anche semplificazioni strutturali, per non disperdere il patrimonio di lavoro e resilienza che caratterizza l’agricoltura italiana.
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