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25 Giugno 2025 - 11:55
Afa, picco e bollino rosso: caldo record entro domenica 40°C
Il grande caldo africano è tornato a stringere l’Italia nella sua morsa, con il Piemonte tra le regioni più colpite. L’anticiclone nordafricano, già protagonista nei giorni scorsi, ha ulteriormente rinforzato la sua presenza, spingendo lo zero termico fino a 4800 metri martedì e con una proiezione record di 5300 metri sabato 29 giugno. Una situazione estrema che, secondo gli esperti di Arpa Piemonte e il sito iLMeteo.it, potrebbe superare i valori storici della famigerata ondata di calore del 2003.
Giovedì 26 giugno, una perturbazione di passaggio sulle Alpi porterà un’effimera instabilità sul Piemonte con la possibilità di temporali intensi, nubifragi e grandinate nel pomeriggio-sera, specie sulle zone montane e pedemontane. Ma il refrigerio sarà breve e limitato solo alle aree colpite dalle precipitazioni, perché già da venerdì il sole tornerà a dominare incontrastato e le temperature riprenderanno a salire.
Sabato 29 giugno sarà la giornata più critica. Le temperature in pianura potrebbero toccare punte di 39°C, mentre in quota si toccherà lo zero termico più alto mai registrato in Piemonte, ben oltre i 5.000 metri. Questo significa che, anche in montagna, l’aria sarà bollente e il rischio di eventi estremi come incendi boschivi o improvvisi temporali secchi sarà molto alto.
Secondo Arpa Piemonte, oggi è bollino rosso in cinque province su otto: Torino, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli. Le restanti tre – Alessandria, Asti e Verbania – sono in arancione, comunque in stato di allerta. Torino è il caso più emblematico: il livello 3 di allarme è attivo da otto giorni consecutivi, con un forte disagio bioclimatico e un incremento degli accessi ai pronto soccorso già segnalato negli ultimi giorni. Il bollettino sanitario prevede un "eccesso medio di eventi legati al caldo", cioè colpi di calore, disidratazione, crisi ipotensive e aggravamento di patologie cardiovascolari.
Le previsioni meteo sono impietose. Da oggi a domenica, il caldo non darà tregua. Già mercoledì 25 giugno sono stati segnalati 38°C al Nord, mentre giovedì si supereranno i 39-40°C a Milano, Roma, Firenze, Ferrara e Terni. Di notte, le temperature non scenderanno sotto i 25°C, rendendo le notti tropicali una realtà quotidiana per milioni di italiani.
Afa e caldo nei prossimi giorni
Secondo Antonio Sanò, fondatore di iLMeteo.it, "questo anticiclone resterà stabile per almeno dieci giorni, con un secondo picco di caldo domenica 29 giugno, probabilmente il più estremo dell’intera estate. Solo dopo mercoledì 2 luglio si intravede una lieve attenuazione delle temperature".
Nel dettaglio, la cronaca del caldo prevede:
Mercoledì 25 giugno: sole ovunque e temperature massime tra i 36 e i 38°C.
Giovedì 26 giugno: aumento dell’instabilità con temporali forti dalle Alpi, ma caldo ancora estremo a 39-40°C.
Venerdì 27 giugno: di nuovo sole pieno e massime fino a 40°C diffuse.
Domenica 29 giugno: picco assoluto dell’ondata di calore, con valori eccezionali e potenzialmente da record storico.
Nel frattempo, la Protezione Civile e le ASL locali raccomandano attenzione particolare per anziani, bambini, persone fragili e lavoratori esposti al sole. Si invitano i cittadini a non uscire nelle ore centrali della giornata, a idratare frequentemente il corpo e a non sottovalutare i segnali del fisico. Inoltre, in diverse città piemontesi sono attivi piani emergenziali con aperture straordinarie dei centri climatizzati e servizi di monitoraggio per i soggetti vulnerabili.
Il caldo eccezionale non è solo un problema sanitario, ma anche un fenomeno che mette sotto pressione l’ambiente e le infrastrutture. Le reti elettriche sono al limite per l’uso massiccio dei condizionatori, e nelle campagne piemontesi si segnalano prime criticità per la siccità, in una fase agricola cruciale per i raccolti.
Il Piemonte, come il resto d’Italia, affronta dunque una vera emergenza climatica, e la prospettiva di un luglio incandescente comincia a spaventare. Le autorità locali monitorano la situazione ora per ora, ma il messaggio è chiaro: evitare esposizioni inutili e restare vigili, perché questa ondata di calore non è finita e potrebbe diventare la più dura degli ultimi vent’anni.
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