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Monopattini e disabilità, a Torino cresce la protesta: “Sono un pericolo per ciechi e fragili”

«Metterli contro i muri è complicato, sui marciapiedi è pericoloso. Serve una soluzione ora»

Monopattini e disabilità

Monopattini e disabilità, a Torino cresce la protesta: “Sono un pericolo per ciechi e fragili”

Simbolo di modernità, praticità e mobilità sostenibile, i monopattini elettrici si stanno trasformando in ostacoli quotidiani per chi vive con una disabilità. A Torino, la denuncia arriva forte e chiara dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti del Piemonte: «I monopattini lasciati ovunque stanno minando il diritto alla libertà di movimento», spiega il presidente Franco Lepore. La sua voce, ormai da anni, si unisce a quella di centinaia di cittadini fragili che vivono l’esperienza urbana con disagio crescente.

I mezzi, seppur nati per rivoluzionare il trasporto urbano e alleggerire il traffico, sono spesso abbandonati selvaggiamente su marciapiedi, scivoli, strisce pedonali, impedendo il passaggio non solo alle persone cieche o ipovedenti, ma anche ad anziani, genitori con passeggini e utenti in sedia a rotelle. «Con il bastone bianco spesso ci finiamo addosso, colpendoci lo sterno contro il manubrio», racconta Dajana Gioffrè, referente FISH Piemonte, descrivendo un disagio che ha ormai superato i limiti della sopportazione.

A peggiorare la situazione, la mancanza di spazi designati per il parcheggio. Il risultato è una disorganizzazione urbana visibile a ogni angolo di marciapiede, con monopattini gettati al suolo o appoggiati in modo precario. Nonostante la buona volontà di alcuni utilizzatori, spesso non esistono indicazioni precise su dove lasciarli. «Metterli contro i muri è complicato, sui marciapiedi è pericoloso. Serve una soluzione ora», insiste Gioffrè durante un recente tavolo sulle disabilità.

Le istituzioni sono chiamate a un salto di qualità nella gestione degli spazi pubblici. Perché se la mobilità del futuro vuole davvero essere “sostenibile”, non può esserlo solo in termini ambientali. Deve esserlo anche inclusiva, equa e rispettosa dei più vulnerabili. Servono parcheggi tracciati, multe per i mezzi fuori posto, controlli più stringenti e soprattutto un dialogo strutturato e continuativo con le associazioni di categoria.

«Non è accettabile che una persona con disabilità esca di casa solo se accompagnata», conclude Lepore. La libertà di movimento è un diritto fondamentale e inalienabile. E il prezzo di un monopattino lasciato a caso non può essere la rinuncia all’autonomia di un cittadino fragile.

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