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Ferrero premia la fedeltà: oltre mille dipendenti celebrati ad Alba

Un evento storico che sottolinea l'importanza della lealtà e della continuità nel gruppo Ferrero

Ferrero celebra la fedeltà: premiati oltre 1.100 dipendenti ad Alba

Ferrero premia la fedeltà: oltre mille dipendenti celebrati ad Alba (foto archivio)

Una giornata di festa, di orgoglio, ma anche di memoria collettiva. Venerdì 27 giugno 2025, Alba ha ospitato la 53ª edizione della “Premiazione Anziani”, appuntamento simbolo del legame tra la Ferrero e la sua comunità. Nell’auditorium della Fondazione Ferrero si sono dati appuntamento 1.143 dipendenti provenienti da stabilimenti e sedi di tutto il mondo, uniti da una caratteristica comune: l’impegno a lungo termine in un’azienda che ha costruito il suo successo proprio sulle persone.

È un appuntamento che non nasce da strategie comunicative né da mode del momento, ma da una cultura aziendale solida, radicata nei valori trasmessi da Michele Ferrero e oggi portati avanti dal figlio Giovanni. Una cerimonia che anticipa simbolicamente l’inizio delle ferie estive e che serve a dire grazie a chi ha lavorato per decenni dietro le quinte dei grandi marchi del gruppo, da Nutella a Rocher, da Kinder a Tic Tac.

I numeri di quest’anno parlano da soli: 330 dipendenti premiati per i 25 anni di servizio, 405 per i 30, 281 per i 35 e 127 per aver raggiunto (e superato) i 40 anni. Non sono cifre isolate, ma rappresentano una costanza di dedizione che attraversa generazioni e confini, a dimostrazione che il lavoro può essere anche un vincolo affettivo e identitario, non solo un contratto a termine.

La cerimonia è stata anche l’occasione per consegnare borse di studio ai figli dei lavoratori e dei “veterani” già in pensione, in perfetta coerenza con la missione della Fondazione Ferrero, da sempre attiva nel sostegno alla cultura, alla formazione e alla memoria storica dell’impresa.

Premio per i dipendenti Ferrero

Non è la prima volta che la Ferrero si distingue per iniziative di questo tipo. Già nel 1983 fu tra le prime industrie italiane a creare un servizio interno dedicato esclusivamente agli ex dipendenti, fornendo assistenza sanitaria, culturale e ricreativa a chi aveva terminato la carriera. E ancora oggi la “Comunità degli anziani Ferrero”, con sede presso la Fondazione, rappresenta un unicum nel panorama italiano: una rete viva, attiva, presente, capace di generare valore anche dopo la fine del percorso lavorativo.

Questa filosofia aziendale, fondata sulla continuità e sull’investimento umano, si pone in netta controtendenza rispetto a molte realtà industriali contemporanee, segnate da precariato, turnover e sfiducia diffusa. In Ferrero, la parola “anzianità” ha un valore opposto a quello spesso associato all’obsolescenza: significa esperienza, stabilità, fiducia.

Nel panorama italiano esistono poche realtà comparabili. La Marcegaglia, ad esempio, ha promosso negli anni un “Premio Lunga Fedeltà” per i collaboratori con oltre 30 anni di servizio. Anche Barilla ha istituito momenti celebrativi per i propri senior, con benefit simbolici e riconoscimenti pubblici. Tuttavia, nessuno ha trasformato questa celebrazione in una tradizione radicata e strutturata quanto Ferrero, dove l’evento di fine giugno è atteso e sentito come una vera ricorrenza cittadina.

In un momento storico in cui si parla molto di “employer branding” e “welfare aziendale”, Ferrero mostra come il miglior biglietto da visita sia l’autenticità di un gesto, la coerenza nel tempo, la capacità di far sentire ogni lavoratore parte di un progetto duraturo. Non a caso, secondo recenti sondaggi, è tra le imprese italiane con il più alto tasso di soddisfazione interna.

Mentre il mondo del lavoro cambia pelle, tra smart working e flessibilità forzate, la 53ª edizione della Premiazione Anziani ribadisce un principio semplice ma solido: la forza di un’impresa passa dalla qualità delle sue relazioni umane. E ad Alba, quelle relazioni hanno volti, storie e sorrisi che meritano di essere raccontati. Anche perché, in Ferrero, chi resta a lungo non è un’eccezione, ma la regola.

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