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23 Giugno 2025 - 18:19
Johnny Depp racconta la frattura con un sistema che non perdona
Johnny Depp torna a parlare. E lo fa senza filtri. In una recente intervista concessa al Sunday Times, l’attore ha ripercorso gli anni più duri della sua vita, segnati dal processo con Amber Heard, dall’allontanamento di amici storici e da un mondo del cinema che, a suo dire, lo avrebbe scaricato senza esitazioni. La sua testimonianza è un atto d’accusa contro l’industria che lo ha reso una star e poi, nel momento del bisogno, gli ha voltato le spalle. Il riferimento al movimento #MeToo è diretto: Depp ritiene di essere stato trasformato in un bersaglio simbolico, strumentalizzato come esempio da colpire, indipendentemente dalla verità giudiziaria o personale. Tra i dettagli più personali emersi c’è il racconto del silenzio calato da parte di tre persone che considerava legatissime alla sua famiglia. Secondo l’attore, questi amici che frequentavano casa sua e conoscevano i suoi figli avrebbero scelto di scomparire proprio nei momenti più difficili. Un tradimento umano prima ancora che professionale, che ha segnato profondamente la sua percezione dei rapporti nel mondo dello spettacolo.
Il conflitto giudiziario con Amber Heard, esploso dopo la separazione avvenuta nel 2017, si è trasformato rapidamente in un caso mediatico globale. Le accuse reciproche di abusi, le testimonianze in aula e il successivo processo per diffamazione, conclusosi nel 2022 con un verdetto parzialmente favorevole a Depp, hanno avuto un effetto devastante sulla sua carriera.
L’attore racconta un lungo periodo di isolamento, nel quale si è sentito giudicato ancor prima che fosse pronunciata qualsiasi sentenza. Il suo nome, secondo lui, è stato associato immediatamente alla colpa, con conseguenze irreversibili su reputazione e contratti. L’allontanamento dai grandi set è stato repentino. Depp è stato escluso dal franchise di Animali Fantastici e, pur non essendoci mai state dichiarazioni ufficiali, il suo ritorno in Pirati dei Caraibi è stato definitivamente accantonato. L’attore sostiene che l’industria cinematografica americana non abbia bisogno di spiegazioni: può semplicemente tagliare un nome dalla lista, senza difese né appelli.
Nel suo racconto, Depp colloca il proprio crollo all’interno di una dinamica più ampia, quella del movimento #MeToo. Non contesta la necessità di affrontare gli abusi, ma ritiene che nel suo caso specifico si sia andati oltre, utilizzando la sua figura come esempio da punire, senza spazio per le sfumature. Un’interpretazione che ha già scatenato polemiche, con molte voci femminili e attiviste che accusano Depp di voler riscrivere il significato di un movimento nato per difendere chi ha subito violenza. Nonostante il boicottaggio subito, Depp non si è mai fermato del tutto. Oggi sta lavorando a un nuovo progetto da regista e ha appena terminato le riprese di Day Drinker, film che lo vede tornare sul set al fianco di Penélope Cruz. Una rinascita lenta, fuori dai riflettori di Hollywood, ma vissuta come una liberazione.
L’attore sembra aver accettato l’idea di non tornare più nell’industria che lo ha celebrato per decenni. Ora cerca autonomia creativa e seleziona ogni progetto con cura.
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