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"Un atto di responsabilità civile". Il Pride di Ciriè visto da Maino di +Europa

Una manifestazione che trascende il folklore e diventa baluardo di diritti: il Pride delle Provincialottə ridefinisce il significato dell’orgoglio in provincia

Matteo Maino + Europa

Matteo Maino + Europa

Il 28 giugno 2025, Ciriè non sarà solo teatro di una parata arcobaleno. Sarà il palcoscenico di una dichiarazione collettiva: esistiamo, resistiamo, rivendichiamo. Torna il Pride delle Provincialottə, alla sua quarta edizione, e questa volta porta un nome che è tutto un programma: "Rivolta Trans-Urbana". Un richiamo diretto alla militanza, al desiderio di rompere le gabbie di una narrazione ancora troppo centrata sulle grandi città. Un inno all’orgoglio queer che nasce e cresce anche in provincia, senza compromessi.

Il collettivo Provincialotta, promotore dell’iniziativa, ha costruito negli anni un’identità precisa: transfemminista, intersezionale, radicale e accogliente. Un’identità che si è vista chiaramente fin dal debutto del Pride nel 2022 con "Loud&Proud", passando per il coraggioso "Frociriè" del 2024, che resistette persino alla mancanza del patrocinio comunale. Quest'anno, invece, il vento sembra essere cambiato. A sostenerlo è Matteo Emanuele Maino, referente piemontese di +Europa e membro della Direzione Nazionale del partito, che firma una riflessione potente sul valore della manifestazione: «Il 28 giugno, Cirié si prepara a vivere un momento di festa, rivendicazione e profonda riflessione», scrive. «Per le vie della città, un fiume di colori, gioia e dignità sfilerà ancora una volta, portando in alto le bandiere dell'uguaglianza e della libertà per la comunità LGBTQA+».

Maino va dritto al punto: «Il Pride non è, e non deve essere interpretato, come una semplice parata folkloristica. È, al contrario, una manifestazione politica e sociale di vitale importanza». Lo ribadisce più volte: si tratta di una presa di posizione netta e necessaria. «È il megafono attraverso cui si dà voce a chi per troppo tempo è stato messo a tacere, a chi ha subito discriminazioni, pregiudizi e violenze in ragione del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere». Il Pride, per lui, è anche «un grido collettivo per l'affermazione di diritti fondamentali che, purtroppo, in Italia stentano ancora a trovare piena attuazione».

Matteo Maino, ciriacese membro della direzione nazionale di + Europa

L’appuntamento per il corteo è fissato per le 15:30 in Corso Martiri della Libertà, con tappe musicali e performance curate da artistə e attivistə queer. Tra gli ospiti più attesi figura @gedda.luca, noto per la sua energia scenica e l’impegno sociale. Ma il Pride di Ciriè non è mai stato solo spettacolo: è lotta, orgoglio, rivendicazione e memoria.

In un contesto politico che, secondo Maino, mostra segni inquietanti di regressione, «assistiamo a rigurgiti di conservatorismo e a tentativi di arretramento sui diritti civili». E proprio per questo «tutti i Pride cittadini nel mondo si ergono come un baluardo di resistenza e speranza». La sua è una chiamata alle armi civili. «Ricorda a tutti l'importanza di continuare a lottare per una società autenticamente inclusiva, dove nessuno sia costretto a nascondersi o a vergognarsi di ciò che è».

Il riferimento è chiaro: «Significa battersi per il matrimonio egualitario, per il pieno riconoscimento delle famiglie omogenitoriali – perché l'amore e la capacità di essere genitori non conoscono barriere di genere o orientamento – e per leggi che contrastino efficacemente l'omotransfobia, garantendo la sicurezza e la dignità di ogni persona». Temi che +Europa considera centrali: «+Europa è da sempre in prima linea su questi temi, convinta che i diritti civili non siano concessioni, ma pilastri irrinunciabili di una democrazia compiuta».

Per questo, dice ancora, «sosteniamo con forza ogni iniziativa che promuova l'uguaglianza e combatta ogni forma di discriminazione, perché crediamo in un'Italia che guardi al futuro, che sia capace di valorizzare le differenze e di costruire una comunità accogliente per tutti». Il Pride 2025 di Ciriè si inserisce con coerenza e forza nel calendario nazionale dell’Onda Pride, ma con una specificità locale che ne rafforza il significato: è profondamente radicato nel territorio, lontano dalle capitali, eppure centrale per le battaglie di domani.

Maino lo sottolinea ancora: «Il 28 giugno, quindi, non sarà solo un giorno di festa. Sarà un giorno per celebrare i passi avanti compiuti, ma anche per ribadire con forza che la strada verso la piena uguaglianza è ancora lunga e richiede il costante impegno di ciascuno di noi». Per lui, partecipare al Pride «è un atto di responsabilità civile, un modo per dimostrare che la nostra città è aperta, inclusiva e pronta a difendere i valori di libertà e dignità per ogni sua cittadina e cittadino».

La sua esortazione è chiara: «Per questo invito tutti a partecipare, a scendere in piazza e a unire la propria voce a quella di migliaia di altre persone nel mondo. Sfilare al Pride significa dire "no" all'odio e "sì" all'amore, "no" alla discriminazione e "sì" all'uguaglianza». In chiusura, un ringraziamento sentito e non scontato: «E per una volta, fatemelo dire: grazie a tutta la Giunta Comunale per l’iniziativa, di qualunque colore politico, espressione sessuale e credo religioso. Bravi…».

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