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L'urlo del Pride alla città e alla sindaca: "Vergogna! Oggi Ciriè è Frocia!"

Ivrea conferma il gemellaggio con il Pride, presente con la vicesindaca e il collettivo "Mai Cite"

E' stato sicuramente il Pride delle polemiche e della politica quello che ha sfilato ieri per le strade di Ciriè.

Una terza edizione meno giocosa delle scorse. Meno carnevalata e più occasione di riflessione sui temi più sentiti dal mondo Queer.

L'affermazione dei diritti è partita dalla rivendicazione di quel titolo dell'evento, Frociriè, costato la concessione del patrocinio da parte dell'amministrazione comunale. Un "No" arrivato a poche ore dalla manifestazione che non ha fatto altro che alzare i toni di uno scontro che è parso inevitabile.

E così, proprio davanti a Palazzo D'Oria è arrivato l'intervento più infuocato, quello che ha urlato "Vergogna!" ad una città benpensante, ad un'amministrazione comunale benpensante "alle quali il termine "frocio" va bene solo se sono gli altri ad usarlo. Non se lo utilizziamo noi! Il mondo al contrario. Un pretesto per non patrocinare il Pride. Abbiamo sentito bruciare sulla nostra pelle la parola "frocio" per tutta la vita. Per questo ci sentiamo di dire alla cittadinanza indignata e alla sindaca che ben la rappresenta: vergogna! Vi da fastidio che abbiamo depotenziato il vostro arsenale di insulti? Avete paura che ora che ce lo diciamo da soli, vi graficherà meno dircelo? Oppure vi da fastidio che per un giorno la vostra intera città si chiami "Frocia" Oggi Ciriè è frocia!".

Tra gli interventi più toccanti, quello di Ariele, artista Queer che su quella grafica tanto contestata ci ha messo la faccia: "Eravamo consapevoli che la nostra sarebbe stata una grafica provocatoria. Non ci aspettavamo il trattamento che ci ha riservato l'amministrazione. Probabilmente la vista d un corpo trans come quello presentato sul nostro manifesto, un corpo che non rispecchia la norma, a cui non si è abituati, è considerato osceno a chi gode di certi privilegi. Ma non ci siamo mossi di un millimetro e la nostra grafica non è cambiata di una virgola. Siamo ancora più convint* della nostra scelta". 

E per una giunta che ha fatto un passo indietro, c'è chi ne ha fatti due avanti.

Il consigliere comunale M5S, Franco Silvestro, quest'anno era alla guida del carro del Pride.

Alla manifestazione hanno preso parte anche la consigliera regionale Sarah Disabato e la senatrice Elisa Pirro.

"Abbiamo partecipato al Pride, organizzato dal comitato ProvinciaLotta a Ciriè, per celebrare l’uguaglianza, la diversità e continuare ancora con la lotta per i diritti delle persone LGBTQIA+ e della collettività tutta. Come abbiamo ribadito qualche settimana fa a Torino, la politica deve intervenire in maniera tempestiva per riconoscere, tra le altre cose, il matrimonio egualitario e approvare una legge contro l’omobitransfobia. A partire dal locale, dobbiamo attivarci al più presto affinché si riprendano le trascrizioni delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali in tutti i Comuni, anche in quelli della Provincia, com’era accaduto per la prima volta in Italia grazie alla Giunta Appendino. Il MoVimento 5 Stelle è e sarà sempre pronto a contribuire per realizzare un mondo migliore, equo e più inclusivo".

E c'era anche la consigliera regionale di Avs (Alleanza Verdi Sinistra), Valentina Cera: "Sono una trsfemminista da sempre. Credo che battaglie su questi diritti, fatte in provincia, soprattutto ai margini, del centro cittadino, siano particolarmente importanti. E in Regione porterò questa mia barricata, questa lotta per i diritti di tutte le persone".

Anche quest'anno si è consolidato il gemellaggio con la città di Ivrea, presente con la vicesindaca Patrizia Dal Santo (quest'anno senza fascia) e il collettivo "Mai Cite".

Ecco l'intervento integrale al Pride di Ciriè: "Siamo Mai Cit3, il Collettivo transfemminista di Ivrea. Dopo l'ondata transfemminista e di consapevolezza e attenzione mediatica sui femminicidi, in particolare quello di Giulia Cecchettin, ci siamo res3 conto di quanto fosse importante portare la lotta transfemminista anche a Ivrea, come già stanno facendo lx nostrx compagnx di ProvinciaLotta a Ciriè.
Siamo molto felicx di essere qui insieme e grazie a ProvinciaLotta, una realtà al cui ci sentiamo estremamente vicinx e a cui ci ispiriamo per una lotta di provincia forte, rumorosa, continua e imperterrita. Abbiamo sentito il bisogno di unirci per affrontare le difficoltà di una realtà provinciale patriarcale, omo-lesbo-bi-transfobica e capitalista, violenta e oppressiva, che non ci concede spazi.
Spazi che abbiamo deciso di prenderci, di occupare con tutti i nostri corpi, con le nostre menti e con le nostre forze. Li abbiamo creati in un posto dove non esistevano a sufficienza, per noi stessx e per tutte le persone che non riuscivano a trovarne".

"Spazi di sorellanza e di unione tra oppressx perché la prima cosa che succede in un contesto di provincia se non ti conformi è isolarti, renderti lx “scemx” del villaggio e l’esempio da cui allontanarsi. Noi NON siamo uno spettacolo per voi, siamo solo noi stessx, in tutta la nostra favolosità e il vostro giudizio non può fermare la nostra bellezza e la nostra forza congiunta!".

"Il nostro obiettivo come collettivo è uscire dalla marginalità politica e portare i nostri bisogni e tutele al centro della vita della provincia, perché le nostre esistenze sono politiche, soprattutto nei luoghi dove esistere è ancora di più RESISTERE, resistere alla spinta dell’omologazione capitalistica, patriarcale e di conseguenza escludente rispetto a tutte le realtà non maschie, non etero e non cis.
La nostra esistenza è inevitabilmente conflittuale perché vivere in maniera non conforme e fare politica, a prescindere dalle pratiche, significa essere costrett3 al silenzio nel nome della quiete amena della provincia. Noi lo diciamo chiaro e tondo, non staremo Mai Cit3!".


"Troppa frociaggine dice qualcuno
va bene, sì, troppa frociaggine
e allora che vedano la nostra frociaggine
che vedano quanto siamo rumorosx
quanto siamo liberx
quanto siamo orgogliosx
quanto siamo noi stessx senza la paura o la vergogna che loro vorrebbero provassimo!"

"Vogliamo dire forte che le nostre vite valgono! In qualunque modo siamo e amiamo, da ovunque veniamo o stiamo, qualunque vita facciamo, vogliamo essere felici, vogliamo una società che renda possibile la felicità, si occupi di chi è fragile, persegua il diritto di tuttu a casa, salute, istruzione, lavoro… e non il profitto e la sopraffazione. Pratichiamo la politica del desiderio, mai cit3 continueremo a gridare: vogliamo la felicità, di tutte, tutti, tuttu! Provincia unita e mai cita!".

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