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Gassino Torinese

Gassino accende il Cucurin: luci blu sulla Chiesa dello Spirito Santo, tra emozione collettiva e limiti tecnici

Illuminazione permanente per la Chiesa dello Spirito Santo: tra entusiasmo, critiche e margini di miglioramento

Gassino accende il Cucurin

Gassino accende il Cucurin: luci blu sulla Chiesa dello Spirito Santo, tra emozione collettiva e limiti tecnici

Una scia blu nel buio, poi l’impatto visivo: la Chiesa dello Spirito Santo illuminata, finalmente riconoscibile anche di sera. A Gassino Torinese il cambiamento è evidente, visibile da lontano e destinato a restare. Il Cucurin, come i residenti chiamano da sempre la chiesa, è stato oggetto di un intervento di illuminazione artistica permanente, promosso dall’Amministrazione comunale e presentato ufficialmente attraverso un video pubblicato sui canali istituzionali.

Le immagini, girate in notturna, mostrano la nuova veste luminosa della chiesa, accompagnate da un testo carico di significato: «Luce che racconta una storia. Luce che guida, che custodisce, che invita a riscoprire». Un linguaggio evocativo, scelto per raccontare un’operazione concreta: rilanciare un luogo fisico e simbolico, che per molti gassinesi rappresenta memoria, identità, familiarità.

Alcuni giorni prima della comunicazione ufficiale, il Sindaco Cristian Corrado aveva annunciato sui propri profili social l’avvio della fase di test: «Questa sera la nostra Chiesa dello Spirito Santo si è accesa di una nuova luce, avvolta da un’illuminazione che ne esalta la bellezza e la storia. È solo una prova… Ma guardarla così, splendere nel nostro paese, che emozione».

La fase sperimentale è ora conclusa. L’illuminazione è definitiva, visibile ogni sera, e mira a riportare il Cucurin al centro del panorama urbano. L’intervento si colloca all’interno di una strategia più ampia, che comprende il rinnovamento del centro storico e l’avvio del Distretto del Commercio, progetto che intende attivare nuove sinergie tra cultura, commercio di prossimità e valorizzazione del territorio.

Dal punto di vista tecnico, l’intervento ha previsto l’installazione di proiettori a LED montati su balconi privati attorno alla chiesa. Una soluzione pensata per evitare interferenze con la struttura architettonica, ma che ha inevitabilmente condizionato la distribuzione della luce. Il risultato finale è apprezzabile soprattutto da alcune angolazioni, in particolare da strada Bussolino, dove l’intera facciata risulta ben visibile e scenograficamente valorizzata.

È proprio su questo punto che si è aperto un confronto tra i cittadini. Se l’iniziativa ha raccolto diversi consensi, non sono mancate osservazioni critiche legate alla copertura parziale dell’illuminazione. Nel gruppo Facebook “Sei di Gassino se…”, Gianna ha scritto: «La chiesa blu! Stupenda. Peccato però che non è illuminata su tutti i lati. Dalla collina appare nera».

Alla discussione ha preso parte anche il sindaco, che ha chiarito come la scelta di agire attraverso proprietà private sia stata necessaria, ma abbia comportato dei vincoli tecnici e autorizzativi. L’Amministrazione si è comunque detta disponibile a valutare ampliamenti futuri, qualora emergessero nuove possibilità di installazione.

La Chiesa dello Spirito Santo è uno degli edifici più riconoscibili del centro storico, ben visibile dalla collina e spesso al centro di iniziative pubbliche: basti pensare alle camminate organizzate dal Comune, o alla festa patronale, durante la quale il concerto delle campane ha attirato numerosi partecipanti. L’illuminazione definitiva punta proprio a rafforzare questo ruolo: non solo monumento religioso, ma luogo simbolico, narrante, parte integrante dell’identità visiva di Gassino.

L’Amministrazione, attraverso questo intervento, intende ricucire il rapporto tra spazio urbano e sguardo collettivo, riconsegnando alla città un luogo che oggi, anche grazie alla luce, torna a farsi notare. Non senza difetti, ma con l’ambizione di generare attenzione, stimolare dibattito, alimentare appartenenza.

Il Cucurin, ora blu, è diventato parte del racconto pubblico. E che lo si guardi con entusiasmo o con spirito critico, non è più invisibile.

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