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Gassino Torinese

Chi suonerà la campana? Il Comune è pronto ad adottare il campanile

La lunga querelle tra Comune e Parrocchia arriva ad una svolta… forse

Il Comune pronto a dichiarare sua la tanto discussa torre campanaria

Il sindaco Cristian Corrado e il parroco don Carlo Fassino

Dopo anni di diatribe e attriti con la Parrocchia, il Comune è pronto a prendersi in carico la storica torre campanaria della chiesa dello Spirito Santo di Gassino Torinese. Una decisione che segna un possibile punto di svolta nella "querelle infinita" sulla proprietà dell’edificio.
«Stiamo valutando un’adeguata soluzione della questione - puntualizza il Sindaco Cristian Corrado - Agiremo attraverso gli opportuni strumenti legali per acquisire il campanile al patrimonio comunale. Non sarà una strada veloce, ma efficace e risolutiva».

Un obiettivo che l’Amministrazione aveva espresso anche in occasione della campagna elettorale della scorsa estate. Tra i punti nel programma della lista civica Cucurin, infatti, c’era proprio la verifica delle soluzioni più adeguate per andare a risolvere il problema relativo alla proprietà della torre campanaria.
In un’ottica di valorizzazione del territorio, infatti, le intenzioni del Comune sono chiare: «Vorremmo attuare un progetto di illuminazione della torre stessa, attraverso delle installazioni, e lo stesso vale anche per la facciata del Palazzo Comunale, per i portici e per il Cucurin», sottolinea Corrado.
Una risoluzione di questa questione rappresenterebbe una svolta, probabilmente, anche per andare a sistemare una volta per tutte l'edificio dal punto di vista della sicurezza, eliminando quel ponteggio che ormai da troppo tempo deturpa quello che è un patrimonio storico.

Sebbene le procedure burocratiche siano solo all’inizio, quella che è stata intrapresa sembrerebbe essere finalmente la strada giustaIl tempo sarà come sempre testimone di quelle che saranno le prossime tappe di questa vicenda.

Il Sindaco Cristian Corrado.

Un intervento atteso da anni
Nel settembre 2013, un residente in transito in via Mazzini era stato colpito da alcuni calcinacci. Immediatamente, era partita la segnalazione al Comune e la chiamata ai Vigili del Fuoco, che dopo un sopralluogo avevano interdetto chiesa e area circostante.
Attualmente la torre campanaria risulta parzialmente circondata da ponteggi e da una struttura inclinata in legno, ormai fatiscente e cadente, che, invece di proteggere, costituisce essa stessa una minaccia alla sicurezza e all’incolumità dei passanti.
«Il campanile si trova in una situazione precaria, di fatto inaccessibile e inutilizzabile da parte della comunità gassinese e dei vari turisti - sottolinea il Comitato pro restauro campanile Gassino (Cprcg), costituito lo scorso 27 marzo per la salvaguardia ed il recupero dello storico edificio - La struttura di legno costituisce un “vulnus” alla bellezza della piazza e rende impresentabile l’intero complesso, con un grave danno culturale e turistico».
E aggiunge: «Da anni, le due istituzioni locali, Parrocchia e Comune, non riescono a determinare chi sia tra di loro il legittimo proprietario del campanile. Nessuno si assume l'onere della progettazione e degli interventi necessari per il suo ripristino. Il classico rimpallo di responsabilità che, come troppo spesso accade, porta ad uno stallo in cui a rimetterci sono sempre gli abitanti o, in questo caso, la città stessa».

 La torre campanaria della chiesa dello Spirito Santo con le impalcature a vista.

Ma di chi è il campanile di Gassino Torinese?
Se c’è una cosa a cui i gassinesi tengono, è proprio lui: il cupolone azzurro della chiesa dello Spirito Santo, con l’annessa torre campanaria al suo fianco, risalente al 17º secolo e preesistente alla chiesa stessa. Due edifici che si stagliano sul verde della collina, a fare un po’ da biglietto da visita per il paese.
Eppure, il campanile di piazza Antonio Chiesa rimane sorretto da pali innocenti e supporti in legno. Una situazione che si trascina da una serie di anni, anche in ragione dell’annosa diatriba sulla proprietà della struttura. Amministrazione comunale da una parte, Parrocchia dall’altra, non è chiaro a chi appartenga e quindi a chi spettino le opere di messa in sicurezza. Neppure il Comitato era riuscito a svoltare il tira e molla tra Curia e Comune.

Il cupolone azzurro della chiesa dello Spirito Santo con l'annessa torre campanaria.

Proprio in merito alla torre campanaria, don Carlo Fassino, parroco di Gassino, mette le cose in chiaro: «In questi dieci anni, la sua storia è stata scandagliata in profondità ed è chiara. Il campanile è della comunità, non della Parrocchia».
E conclude: «Il suo ripristino non dovrebbe essere soltanto un desiderio del parroco: è tempo che il Comune si prenda cura di questo monumento. L’edificio necessita di un restauro al tetto, alle facciate esterne, alle scale, ai piani interni, al castello e al movimento delle campane. Non è cosa da poco».

Il parroco di Gassino Torinese don Carlo Fassino.

Don Carlo Fassino

Ora, non resta che attendere nuovi sviluppi, con la speranza che le azioni intraprese dal Comune possano finalmente porre fine a anni di diatribe e conflitti, permettendo di riqualificare una struttura che da troppo tempo è circondata da impalcature a vista.

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