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Caluso taglia i giganti: il Comune: «Scelta sofferta ma obbligata per tutelare la popolazione»

Attaccati da funghi da decenni, ritenuti pericolosi per la pubblica incolumità: il Comune opta per la rimozione. In autunno la piantumazione dei sostituti

Caluso taglia i giganti

Caluso taglia i giganti: il Comune: «Scelta sofferta ma obbligata per tutelare la popolazione»

Due platani monumentali, testimoni silenziosi della storia e del paesaggio di Caluso, stanno per scomparire. Si tratta dei Platanus Acerifolia n. 55 e 56, collocati nel cuore del Parco Spurgazzi, accanto a strade, abitazioni e spazi pubblici. Il loro abbattimento, previsto per il 19 giugno, segnerà una svolta dolorosa ma inevitabile: una decisione maturata dopo anni di monitoraggi, studi agronomici e confronti pubblici, con un unico obiettivo dichiarato dall’amministrazione comunale: garantire la sicurezza dei cittadini.

I due alberi, di dimensioni imponenti, sono da tempo affetti da carie radicali croniche causate da funghi lignivori. La situazione, seguita fin dal 2016 con prove di trazione e tagli di contenimento, è peggiorata nel tempo fino a risultare, secondo l’ultima relazione agronomica dell’11 giugno 2025, irrecuperabile. Il rischio di cedimento improvviso è classificato in classe D: il livello più alto. Le radici risultano compromesse e la struttura interna del legno è gravemente deteriorata.

Il Comune ha condiviso la documentazione con Legambiente Basso Canavese e con il gruppo consiliare di minoranza, e ha deciso di procedere con l’intervento. «Una scelta difficile, ma necessaria», spiegano dagli uffici del sindaco. La zona, centrale e molto frequentata, non consente margini di rischio: le previsioni meteorologiche sempre più estreme e i recenti episodi di crolli arborei in altri comuni del Piemonte hanno imposto un’assunzione di responsabilità chiara.

Il danno paesaggistico sarà significativo. I due platani, per decenni parte integrante dell’identità del parco, verranno rimossi insieme al terreno compromesso, che sarà bonificato per ospitare, in autunno, due nuovi esemplari adulti. L’obiettivo è conservare, almeno in parte, l’equilibrio ecologico e l’aspetto storico-naturalistico dell’area.

Non è solo una questione tecnica. È anche una ferita emotiva per una comunità abituata a vivere il Parco Spurgazzi come uno spazio di riferimento. I due platani, con le loro chiome ampie e le cortecce screpolate, hanno accompagnato generazioni di passeggiate, eventi, ricordi. La loro assenza si farà sentire.

Ma da parte dell’amministrazione arriva anche un appello: «Confidiamo nella comprensione dei cittadini, chiamati a condividere una scelta dolorosa ma necessaria. La sicurezza non può attendere, soprattutto quando il pericolo è reale e documentato».

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