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16 Giugno 2025 - 11:00
Osvaldo Marchetti in posa con alcune fotografie
È visitabile a Cuorgnè, fino al 28 giugno, la Mostra fotografica “People”, dedicata agli scatti di Osvaldo Marchetti. È ospitata nei locali del Caffè Mokaflor e della Libreria Colibrì, in Via Arduino, ed è stata inaugurata venerdì 7 giugno. Si tratta della prima esposizione organizzata da Marchetti, docente del corso di Fotografia dell’Unitre cuorgnatese, che coltiva quest’hobby dall’età di 16 anni, quando i suoi genitori gli regalarono una Zenith E.
Pur essendo abituati a vederlo con la macchina fotografica a tracolla in ogni occasione pubblica cui prenda parte, gli abitanti dell’Alto Canavese lo conoscono probabilmente di più per l’impegno amministrativo (è stato consigliere comunale ad Alpette) ed associativo: ha fatto parte della Pro Loco e dell’ANPI di Alpette, poi dell’ANPI cuorgnatese, divenendone vicepresidente nel 2021. La mostra è dedicata ai ritratti, realizzati a partire dal 2008 in giro per l’Italia. “Prima non osavo fotografare le persone – spiega – anche se avrei voluto farlo, poi ho cominciato e non ho più smesso. Quando si visita un luogo, le persone sono quelle che lo caratterizzano, che ti consentono di conoscerlo veramente”.
I soggetti sono degli sconosciuti, sorpresi in momenti o pose che hanno attratto la sua attenzione.
A volte si è trattato di un abbigliamento particolare, come nel caso della donna seduta al tavolino di un bar con stivaloni che definire bizzarri sarebbe eufemistico: il titolo è “Texas boots”. Altre volte a colpirlo sono stati gli atteggiamenti: ad esempio la ciclista sfinita che si riposa sdraiata sulla banchina a pelo dell’acqua mentre consulta il telefonino. In altri casi è l’armonia fra soggetto umano e paesaggio, come per la ragazza seduta in riva al mare che legge un libro al tramonto.
Può trattarsi di un personaggio particolare: il <venditore di sogni> incrociato in un vicolo di Napoli con la sua scatoletta miracolosa a tracolla o il venditore ambulante che percorre le spiagge sostenendo con la mano un ombrellone per ripararsi dal sole. La persona può anche essere poco più di un’ombra scura, proiettata sull’asfalto bagnato mentre a spiccare è il suo ombrello con i colori dell’arcobaleno.
Non sono stati esposti – ma lo avrebbero meritato – i diversi autoritratti, gli scatti in cui il fotografo posa accanto alla moglie Gabriella o quelli in cui protagonisti sono i nipoti. C’è da augurarsi che in una prossima occasione faccia conoscere al pubblico le sue fotografie di paesaggio: le praterie alpine ricoperte di fiori, gli arabeschi della neve sugli alberi, i rami spogli dell’inverno…e l’amata Alpette nelle diverse stagioni. Ad Alpette Osvaldo e la sua famiglia hanno scelto anni fa di trasferirsi stabilmente abbandonando la tumultuosa Torino, dov’egli è nato nel 1959 e dove fino ad allora ha vissuto e lavorato.
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