Nel panorama scolastico piemontese, Chivasso e Caluso si fanno notare per un investimento prezioso: i propri ragazzi. Quest’anno, infatti, due studenti del territorio sono stati selezionati per partecipare a un’esperienza formativa internazionale, grazie alle borse di studio offerte dalla Fondazione CRT in collaborazione con Intercultura. Due destinazioni molto diverse, due durate differenti, ma un unico obiettivo: formare cittadini del mondo consapevoli, curiosi e pronti a costruire ponti tra le culture.
Alessio, studente dell’Istituto “Europa Unita” di Chivasso, ha ricevuto una borsa di studio annuale per la Germania. Si immergerà per dodici mesi in una nuova scuola, in una nuova famiglia, in una lingua che imparerà a padroneggiare giorno dopo giorno. Martina Andrea, invece, che frequenta l’istituto “Martinetti” di Caluso, partirà per la Turchia, dove seguirà un programma trimestrale che la porterà a vivere in prima persona la quotidianità scolastica e culturale del Paese.
Due percorsi diversi, accomunati da un’idea forte: la formazione non si esaurisce tra i banchi di scuola, ma si completa attraverso il confronto con l’altro, l’adattamento, lo stupore, la scoperta. Un’idea che la Fondazione CRT sostiene convintamente dal 2006, investendo ad oggi oltre 2,2 milioni di euro per finanziare più di 430 borse di studio in collaborazione con la Fondazione Intercultura.
Un progetto che non si limita a finanziare viaggi, ma che rappresenta una vera e propria strategia educativa, come spiega il Segretario Generale di Intercultura, Roberto Ruffino: «Sostenere questi percorsi significa investire nel talento dei giovani e nel futuro della scuola italiana, rendendola più internazionale e aperta al mondo». Concetto rafforzato da Patrizia Polliotto, Segretaria Generale della Fondazione CRT: «Accompagnare questi studenti in esperienze formative all’estero vuol dire credere nella loro visione e nella loro capacità di contribuire a una società più inclusiva».

Per Chivasso e Caluso, queste partenze non sono solo un motivo d’orgoglio, ma un segnale importante di apertura culturale. Gli istituti coinvolti, l’“Europa Unita” e il “Martinetti”, dimostrano di saper guardare oltre il confine regionale, incoraggiando e supportando i propri alunni in un processo di crescita che li porta a maturare autonomia, responsabilità e pensiero critico. E i risultati, nel tempo, si vedono: studenti che tornano con una nuova lingua in tasca, ma soprattutto con una visione del mondo più ampia e profonda.
Va detto che non si tratta di esperienze facili. Lontani dalla famiglia, immersi in contesti spesso completamente diversi, i ragazzi devono imparare a cavarsela, a dialogare, a ridefinire la propria identità in un contesto globale. Ma è proprio questa sfida a renderli più forti, più liberi, più consapevoli.
Intanto, mentre Alessio si prepara a conoscere l’efficienza tedesca e Martina Andrea a scoprire la ricchezza culturale della Turchia, la comunità scolastica chivassese e calusiese può già guardare con fierezza a questi due ambasciatori di curiosità e apertura. Ragazzi che non partono solo per imparare, ma anche per portare con sé un pezzo del loro territorio, dimostrando che anche da una scuola di provincia si può viaggiare lontano – non solo geograficamente, ma culturalmente, umanamente, profondamente.