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16 Giugno 2025 - 15:28
Nel cuore dei boschi, torna il “gatto sarvago”: viaggio tra leggende, scienza e una mostra che lo racconta
Una mostra ad Alessandria riporta l’attenzione sul gatto selvatico europeo, una delle specie più elusive d’Italia, ancora oggi difficile da incontrare persino per i naturalisti più esperti.
Tra le pieghe dei boschi dell’Appennino delle Quattro Province, c’è chi lo chiama ancora “gatto sarvago”, con l’affetto che si riserva agli spiriti antichi del territorio. In realtà è il gatto selvatico europeo, una creatura schiva, solitaria e notturna, la cui presenza sul territorio italiano sta lentamente riemergendo dopo decenni. Lo si scorge di rado, anche per gli studiosi osservarlo in natura è un’impresa.
Il Felis silvestris ama nascondersi. Vive tra boschi di latifoglie e formazioni rocciose, dove può trovare riparo e cacciare in tranquillità. Oggi si sa che in Italia esistono quattro gruppi genetici distinti di questa specie, dal sud dell’Aspromonte fino all’Appennino settentrionale, passando per le Alpi orientali, la Sicilia e persino la Sardegna.
Contarli è quasi impossibile, ma gli esperti parlano di migliaia di individui presenti lungo la penisola. E la buona notizia è che la popolazione è in crescita, figlio anche di una tutela legislativa ormai consolidata: prima la legge 968 del 1977, poi la 157 del 1992, fino alle normative europee che inseriscono il gatto selvatico tra le specie particolarmente protette.
Per conoscerlo davvero bisogna osservarlo, raccontarlo, renderlo meno invisibile. È questo l’obiettivo del progetto “Gatto Selvatico Italia”, promosso dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese in sinergia con ISPRA, il Ministero dell’Ambiente e il Museo di Storia Naturale della Maremma. Una rete che raccoglie prove oggettive – video, fotografie, dati genetici – per costruire una mappa reale della presenza del felino sul territorio.
E per sensibilizzare il pubblico, da giovedì 13 giugno a lunedì 30 settembre, la Sala conferenze di Bosio (Alessandria) ospita la mostra fotografica “Il gatto dei boschi”, curata da Paolo Rossi e Nicola Rebora. Trenta scatti che immortalano questo spettro silenzioso dei nostri boschi, accompagnati da testi divulgativi che ne raccontano il comportamento, le minacce e la storia.
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