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Consiglio Comunale infuocato, ma nessuna risposta concreta sul destino di Casa Chantal

L’opposizione denuncia la mancata trasparenza della Giunta e torna a chiedere documenti chiave

Casa Chantal, porte chiuse in Comune ma occhi puntati fuori

Casa Chantal

Scontro in aula sulla gestione della residenza: l'opposizione accusa la Giunta di poca trasparenza, rilancia richieste di documenti chiave e mette in discussione la strategia difensiva del Comune

Non esistono cause ostative alla trasmissione dei documenti”. Con queste parole, il gruppo consiliare di minoranza “Nuove Idee in Comune” guidato da Maurizio Fariello ha riassunto il proprio disappunto in merito alla gestione dell’ormai annosa vicenda di Casa Chantal, la ex casa di riposo di Mathi finita al centro di un acceso confronto politico e sociale.

Durante il Consiglio Comunale del 13 giugno, l’opposizione ha denunciato l’ennesima mancanza di trasparenza da parte della Giunta, accusata di non aver ancora reso pubblici né il parere legale richiesto all’avvocato Scaparone, né la copia della lettera inviata dal sindaco al Prefetto nella quale si formalizzava la posizione contraria dell'Amministrazione alla trasformazione dell'immobile in un centro per migranti.

Tutto è iniziato con l’interrogazione protocollata lo scorso 13 maggio da Fariello, insieme ai colleghi Giancarlo Sopetti e Danilo Vottero Viutrella. L’atto è denso di richieste e analisi. Il gruppo ha ripercorso le principali tappe della questione – dai consigli comunali di fine 2024, alla presentazione delle firme del comitato pro-Casa Chantal, all’incontro con la Cooperativa Sanitalia del 29 gennaio, fino al consiglio aperto dell’8 febbraio – sottolineando la persistenza di risposte “evasive, parziali o nulle” da parte del sindaco e della maggioranza.

L’interrogazione chiedeva in particolare un chiarimento sui contenuti dell’incontro del 29 gennaio con Sanitalia; la copia del parere legale commissionato all’avvocato Scaparone; la copia della convenzione edilizia del 1998 e della sua modifica del 2002; la conferma della trasmissione del parere alla Prefettura con la “dovuta incisività”; chiarimenti sui lavori in corso all’interno dello stabile, e sulla loro finalità.

Richieste che, al momento del Consiglio del 13 giugno, risultavano ancora inevase, tanto da spingere Fariello a sollecitarle di nuovo con una lettera ufficiale datata 4 giugno.

L'ex sindaco Maurizio Fariello

Nel comunicato diffuso all’indomani del Consiglio, “Nuove Idee in Comune” ha usato toni duri. Ha definito “timida, superficiale e poco trasparente” la condotta dell’Amministrazione, accusandola di essersi più concentrata sullo scontro con Sanitalia piuttosto che su un confronto costruttivo. Particolarmente critico è il passaggio che ricorda come l’incontro del 28 gennaio – dove erano presenti anche esponenti della minoranza – sia stato “un’occasione persa”, a causa della “dura reprimenda” del sindaco verso l’amministratore delegato della Cooperativa.

Secondo Fariello e compagni, il vero punto di svolta fu nel novembre 2023, quando gli anziani ospiti furono trasferiti a Corio “per completare i lavori”. La Giunta, invece, fa partire l’emergenza solo un anno dopo. Dodici mesi che, secondo l’opposizione, hanno fatto la differenza nella gestione della crisi.

Non manca nemmeno la preoccupazione per le mosse future della Cooperativa. È stato infatti riferito che Sanitalia avrebbe manifestato la volontà di “proseguire nel cammino intrapreso” e che il suo studio legale starebbe già argomentando “a contrariis” rispetto alla posizione del Comune.

Il confronto sembra destinato a proseguire su più livelli: giuridico, politico, sociale. La minoranza continua a ritenere fondamentali i documenti ancora mancanti per poter valutare le scelte dell’Amministrazione. Il sospetto è che ci sia un tentativo di prendere tempo o, peggio, di non voler scoprire completamente le carte.

“La destinazione di Casa Chantal – scrivono i consiglieri – resta un tema di interesse pubblico e con valenza sociale”, e come tale andrebbe trattata con un dialogo aperto e condiviso, coinvolgendo maggioranza, minoranza, comitato, cittadinanza e – perché no? – anche la Cooperativa stessa.

La vicenda è tutt’altro che chiusa. Casa Chantal continua a essere il simbolo di una battaglia che va oltre il semplice destino di un edificio: è il nodo di una comunità che si interroga su quale debba essere il futuro dei suoi spazi comuni, e su chi abbia davvero il diritto – e il dovere – di decidere per tutti.

Il sindaco Vittorio Rocchietti

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