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I bambini di Gaza sono arrivati: il Regina Margherita diventa rifugio di vita

Aser, Maryam e Asaad presi in carico dal Regina Margherita. Cirio: “Il Piemonte in prima fila per la solidarietà”

I bambini di Gaza sono arrivati

I bambini di Gaza sono arrivati: il Regina Margherita diventa rifugio di vita

Sono arrivati nella notte all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino i tre bambini provenienti da Gaza, accompagnati dalle loro famiglie. Si tratta di Aser, 2 anni, affetto da una grave patologia cardiaca; Maryam, 2 anni e mezzo, con cardiopatia e immunodeficienza; e Asaad, 8 anni, che ha perso un arto ed è stato colpito da ustioni sul 15% del corpo e numerose schegge.

Dai primi esami clinici, i tre piccoli risultano in condizioni stabili, in buono stato di nutrizione e sono già stati presi in carico dal personale medico dell’ospedale. In queste ore sono in corso accertamenti diagnostici per valutare nel dettaglio lo stato di salute e pianificare i percorsi terapeutici più adeguati.

“Ancora una volta – dichiarano Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, e gli assessori Federico Riboldi (Sanità) e Maurizio Marrone (Cooperazione internazionale) – il Piemonte si conferma in prima linea per la solidarietà internazionale. I bambini sono ora lontani dalla guerra, in un luogo sicuro e di eccellenza medica, dove riceveranno tutto il sostegno necessario, anche grazie alla rete del Terzo Settore”.

Fondamentale, infatti, il ruolo delle associazioni che collaborano con l’ospedale: “UGI e l’Associazione Bambini Cardiopatici – aggiunge la professoressa Franca Fagioli, direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino – ci permettono di ospitare anche le famiglie. Regina Margherita continua a essere un modello di cooperazione internazionale e di assistenza pediatrica avanzata”.

Un’operazione umanitaria che non si ferma qui, ma che si inserisce in un percorso più ampio di accoglienza sanitaria per i piccoli pazienti provenienti da zone di guerra. E oggi, Aser, Maryam e Asaad hanno trovato non solo una corsia, ma un rifugio.

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