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Gaza, la speranza atterra in Italia: nove bambini in fuga dalla guerra curati a Milano e Torino

Tra i piccoli feriti anche Adam, unico sopravvissuto di dieci fratelli. Tre bimbi saranno accolti a Torino al Regina Margherita

Gaza, la speranza atterra in Italia

Gaza, la speranza atterra in Italia: nove bambini in fuga dalla guerra curati a Milano e Torino (foto di repertorio)

Domani, mercoledì 11 giugno, sarà un giorno di accoglienza e cura. All’aeroporto di Linate, nel tardo pomeriggio, atterrerà un aereo speciale proveniente dalla Striscia di Gaza, con a bordo nove bambini in gravi condizioni di salute. Saranno distribuiti tra strutture sanitarie di Lombardia e Piemonte, all’interno di un’operazione umanitaria coordinata dai ministeri competenti, dalle Regioni e dalla rete ospedaliera.

Tre bambini saranno presi in carico dalla sanità piemontese, e affidati alle cure dell’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino. Si tratta di un bimbo di 8 anni con ferite da esplosione, ustioni e lesioni multiple, accompagnato dal padre e dal fratello; di un bambino di 2 anni affetto da una rara malformazione congenita del cuore, in arrivo con i genitori e due fratelli; e di una bambina di 3 anni, colpita da cardiopatia congenita e immunodeficienza, che le provoca continue infezioni polmonari e ricoveri ricorrenti. Viaggia con la madre, la zia e il fratellino.

Questi tre piccoli si aggiungono ai sei pazienti già accolti nei mesi scorsi al Regina Margherita, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale “Food for Gaza”, promosso dalla Regione Piemonte in collaborazione con il Ministero degli Esteri. L’iniziativa punta a creare un vero e proprio ponte medico e umanitario tra Torino e i territori colpiti dalla guerra.

“Il Piemonte continua a essere protagonista nell’accoglienza dei bambini malati in fuga dal conflitto – dichiara il presidente Alberto Cirio – Lo abbiamo fatto con i piccoli dell’Ucraina, oggi lo facciamo con quelli di Gaza, per offrire cure d’eccellenza e ospitalità alle famiglie. Il nostro ospedale pediatrico è un punto di riferimento internazionale. Proporrò di chiamarlo ‘Ospedale dei bambini del mondo’”.

L’assessore alla Sanità Federico Riboldi sottolinea la prontezza e l’umanità del sistema sanitario piemontese: “Ancora una volta mettiamo in campo professionalità e competenza medica. Ringrazio medici, infermieri e operatori del Regina Margherita che confermano la grande internazionalità della nostra sanità. L’augurio è che questi bambini possano essere curati, tornare a sorridere e vivere lontano dalla guerra”.

Anche l’assessore alla Cooperazione Internazionale Maurizio Marrone ribadisce l’impegno della Regione: “Il Piemonte è in prima fila nel supporto alla popolazione civile palestinese. Siamo fieri di contribuire concretamente allontanando dalla guerra questi piccoli, con la speranza che si possa arrivare presto a un cessate il fuoco duraturo”.

A coordinare il percorso clinico sarà la professoressa Franca Fagioli, direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino del Regina Margherita: “Accogliamo questi tre bambini nell’ambito di una missione umanitaria sostenuta da forze diplomatiche e operatori sanitari israeliani e palestinesi. Nei prossimi giorni verranno sottoposti ad accertamenti diagnostici e pianificheremo le terapie più adeguate. Grazie alle associazioni UGI e Associazione Bambini Cardiopatici possiamo ospitare anche le famiglie”.

Nel frattempo, in Lombardia, altri tre piccoli pazienti verranno curati al Niguarda di Milano, al Policlinico di Milano e al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Tra loro Adam, unico sopravvissuto di dieci fratelli, estratto vivo dalle macerie. Ha fratture multiple e lesioni nervose. Sarà accompagnato dalla madre e da alcuni parenti stretti. I casi degli altri due bambini sono gravi: uno ha riportato politraumi e danni interni, l’altro fratture e una lesione polmonare.

A garantire il trasporto e la sicurezza sarà Areu, l’agenzia regionale lombarda per le emergenze. È prevista la presenza anche del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha espresso la volontà di accogliere personalmente i bambini all’arrivo. Fondamentale il supporto della mediazione culturale, garantito da personale medico palestinese e mediatori specializzati.

“Non ci fermeremo qui – ha concluso Guido Bertolaso, assessore lombardo al Welfare – Questa è solo la prima tappa di un impegno umanitario che proseguirà nei prossimi giorni. Ogni bambino curato è un gesto di dignità, pace e futuro”.

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