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11 Giugno 2025 - 16:41
Mauro Fava sulla Canavesana
La sveglia, il treno, il ritardo. Il Canavese che ogni giorno si affida alla rete ferroviaria per andare a Torino, per lavorare, studiare o semplicemente muoversi, conosce bene il peso dei disservizi. Ma questa volta, qualcosa si muove.
Mercoledì 11 giugno, in Consiglio Regionale del Piemonte, si è svolta un’audizione cruciale per il futuro del trasporto ferroviario locale. La seconda commissione, presieduta dal consigliere di Forza Italia Mauro Fava, ha convocato i vertici di Trenitalia e RFI per un aggiornamento dettagliato sullo stato delle infrastrutture e sul servizio offerto ai cittadini.
Una seduta intensa, partecipata, con decine di domande recapitate nei giorni scorsi dai commissari e finalmente affrontate con risposte puntuali. «È stato un confronto semplice e costruttivo – ha dichiarato Fava – e sono soddisfatto del dialogo avviato, perché ci permette di monitorare le principali criticità che toccano da vicino la vita dei cittadini».
Si è parlato innanzitutto della rete Sfm, il sistema ferroviario metropolitano che collega il Canavese e altre aree del Piemonte a Torino. Occhi puntati su Sfm1 Rivarolo–Chieri, Sfm4 Germagnano–Ciriè–Aeroporto–Torino–Alba e Sfm7 Ciriè–Aeroporto–Torino–Fossano, tutte interessate – in questi giorni – da un’interruzione temporanea del servizio. Il motivo? Lavori di potenziamento infrastrutturale, interventi che porteranno, secondo i tecnici, a un miglioramento tangibile nel medio termine.
Nel frattempo, per non lasciare i pendolari a piedi, verrà attivato un servizio sostitutivo con autobus su tutte le tratte coinvolte. Una misura tampone, certo, ma necessaria per evitare l’isolamento di intere comunità locali.
Un altro punto chiave riguarda l’elettrificazione della tratta Rivarolo Canavese–Pont. Qui i lavori, assicurano da RFI, stanno procedendo a ritmo sostenuto. E la previsione – ribadita nell’audizione – è che l’opera venga consegnata nei tempi previsti. Un risultato che, se confermato, porterebbe grandi benefici in termini di sostenibilità, silenziosità e regolarità dei convogli.
Il tema caldo, inevitabilmente, è quello delle soppressioni e dei ritardi. Trenitalia ha comunicato i numeri aggiornati: 7544 treni cancellati da gennaio al 31 maggio 2025, pari al 3,3% del totale. Un dato che fa discutere, ma che l’azienda motiva con la necessità di “resettare i sistemi” per evitare il contagio dei ritardi sugli altri convogli.
Il consigliere regionale Mauro Fava
Sui ritardi, emerge che il 90,44% dei treni ha accumulato al massimo 5 minuti, una soglia ritenuta ancora tollerabile. Ma il nodo rimane la comunicazione con i viaggiatori, troppo spesso confusa o tardiva. Da qui, la promessa: entro fine anno verranno implementate nuove tecnologie, per garantire informazioni più tempestive e dettagliate.
Non solo puntualità: altro focus cruciale è stato quello della sicurezza a bordo. Secondo Trenitalia, non si è registrato un aumento delle aggressioni rispetto all’anno precedente, ma ciò non significa abbassare la guardia. È per questo che è stato istituito il gruppo FS Security, un’unità dedicata alla tutela di passeggeri, infrastrutture e personale.
Nel pacchetto sicurezza rientrano anche nuovi investimenti, protocolli col Ministero dell’Interno, sistemi di videosorveglianza e, in prospettiva, l’adozione dell’intelligenza artificiale per migliorare la capacità di prevenzione e intervento. Si parla anche dell’impiego, in futuro, di guardie giurate dedicate lungo le tratte più sensibili.
Il presidente Mauro Fava ha chiuso l’audizione con una nota di fiducia: «Questo tipo di interlocuzione è fondamentale, sia per noi consiglieri che per le aziende coinvolte. Solo attraverso il confronto possiamo davvero portare attenzione sui problemi e cercare soluzioni concrete».
Parole che sembrano finalmente restituire dignità al tema dei trasporti locali, troppo spesso relegato in fondo all’agenda pubblica. Oggi, invece, è il Canavese a chiedere rispetto: per chi si alza ogni giorno all’alba, per chi cerca una carrozza pulita e in orario, per chi vorrebbe solo viaggiare senza ostacoli tra casa e lavoro.
Ora il passo è tracciato. Tocca alle istituzioni e alle aziende non deragliare ancora.
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