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Cronaca

Multato per 28.000 euro, ma è colpa sua: il caso dell’automobilista che ignora 150 verbali e si lamenta in TV

La vicenda solleva un polverone mediatico, ma Globoconsumatori chiarisce: nessuna persecuzione, solo incuria e negligenza. E l’associazione si dissocia da chi usa i media per distorcere la realtà

Multato per 28.000 euro

Multato per 28.000 euro, ma è colpa sua: il caso dell’automobilista che ignora 150 verbali e si lamenta in TV

Una storia che sembra un paradosso burocratico, ma che in realtà racconta solo di incuria, negligenza e tentativi maldestri di vittimismo mediatico. Protagonista della vicenda è un automobilista multato ben 150 volte tra il 2021 e il 2024, sempre nello stesso punto controllato da un impianto autovelox. Le sanzioni, in parte notificate via posta, erano state in parte ritirate e subito contestate  ma oggi l’uomo si ritrova con una somma da pagare pari a 28.000 euro, comprensiva di more e interessi.

L’automobilista, su indicazione di un autore televisivo, si è rivolto all’associazione Globoconsumatori, nota per le sue numerose battaglie a tutela degli utenti della strada. Ma questa volta, la risposta è stata secca: nessuna possibilità di intervento legale. La situazione è “incriminata e fuori da ogni termine utile”, spiegano dall’associazione, che ogni anno deposita circa 10.000 ricorsi con un tasso di successo del 98%. Il problema? A loro dire i verbali non sono mai stati ritirati, precludendo così qualsiasi possibilità di ricorso.

La vicenda, che di per sé è chiara sul piano giuridico, è diventata però un caso mediatico quando il protagonista ha cercato di ottenere attenzione attraverso i media, fornendo versioni dei fatti parziali o distorte. E qui arriva il punto critico: Globoconsumatori si dissocia con forza, definendo “smodato” l’uso degli strumenti d’informazione per alimentare polemiche non fondate.

Multe da 28.000 euro

Nel comunicato, l’associazione parla di un tentativo “di influenzare emotivamente l’opinione pubblica, probabilmente sperando in una forma di pietà mediatica”, senza però chiarire le vere responsabilità personali dietro questa montagna di multe. E rincara la dose sottolineando che “i media potrebbero non essere al corrente delle reali motivazioni alla base di questa situazione, creata solo ed esclusivamente dal soggetto stesso”.

Inoltre, si fa riferimento a un secondo soggetto — non nominato ma ben noto nel settore — che si sarebbe prestato a diffondere esposti e querele contro pubbliche amministrazioni, attirando su di sé già perquisizioni e sequestri da parte di prefetti e autorità giudiziarie. Un altro aspetto che aggiunge confusione, ma che nulla toglie al fatto che i verbali erano validi, notificati e ignorati per anni.

Il caso ha riportato sotto i riflettori anche un tema più ampio: quello dell’omologazione degli autovelox e della loro legittimità, su cui la stessa Globoconsumatori ha ottenuto in passato importanti vittorie legali, come la prima sentenza favorevole del Giudice di Pace di Milano. Ma in questo caso, spiega l’associazione, non si tratta di uno strumento illecito, bensì di una semplice e continuata violazione del codice della strada.

Il comunicato si chiude con un monito: non si può piegare l’informazione per ribaltare responsabilità evidenti. Né si può trasformare una sanzione dovuta in un atto di persecuzione. “Il fine non giustifica i mezzi”, scrive l’associazione parafrasando Machiavelli. E in questo caso, il fine era semplicemente evitare di pagare le conseguenze di anni di disinteresse verso regole che valgono per tutti.

Una vicenda esemplare che dovrebbe insegnare qualcosa: ignorare le multe non fa sparire i problemi. Li moltiplica. E quando si cerca di usarli per fare spettacolo, si finisce per perdere anche la credibilità.

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