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Torino, addio ai caselli sulla tangenziale: dal 2027 arriva il pedaggio “invisibile”

Dal 2027, niente più soste: il sistema free flow rivoluziona il pedaggio sulla tangenziale di Torino

Torino, addio ai caselli

Torino, addio ai caselli sulla tangenziale: dal 2027 arriva il pedaggio “invisibile”

È l’inizio della fine per i vecchi caselli autostradali: dal 2027, la tangenziale di Torino e l’autostrada Torino-Pinerolo diranno addio alle barriere fisiche e accoglieranno il sistema free flow, un meccanismo di esazione elettronica che promette di rendere il traffico più veloce, più fluido e — almeno sulla carta — più giusto.

L’annuncio è arrivato nelle scorse ore in Consiglio Regionale: a darne notizia è stato l’assessore ai trasporti Marco Gabusi, rispondendo a un’interrogazione della vicepresidente della commissione trasporti Nadia Conticelli. Il piano è ambizioso: entro fine 2025 dovrà essere completato il progetto tecnico e approvato dal Ministero. Poi, nei successivi 12 mesi, scatterà la realizzazione operativa.

Il fulcro del sistema saranno dei portali tecnologici, installati lungo i tratti autostradali, in grado di identificare e classificare i veicoli in transito. Ogni passaggio sarà registrato automaticamente: gli utenti con Telepass pagheranno come sempre, mentre chi ne è sprovvisto potrà saldare il pedaggio online — via app o sito — entro 15 giorni. In caso contrario, scatterà il sollecito.

Una rivoluzione silenziosa, ma che cambierà profondamente l’esperienza di viaggio. Spariranno le code nei punti critici, come le uscite di Falchera-Giulio Cesare o Bruere-Corso Susa, da anni teatro di ingorghi causati dalla vicinanza tra svincoli e caselli. Ma non mancano le incognite.

La vicepresidente Conticelli ha sollevato dubbi importanti: che ne sarà dei lavoratori dei caselli? Chi non ha strumenti digitali sarà penalizzato? E il nuovo sistema sarà davvero equo per tutti? L’assessore Gabusi ha risposto rassicurando che non ci saranno esuberi, grazie alla disponibilità del gestore — ITP Spa — a ridefinire le mansioni degli attuali addetti. Ma restano da chiarire i dettagli.

Il nuovo sistema porterà pagamenti proporzionati ai chilometri percorsi, superando così le attuali distorsioni territoriali. Ma anche questa novità dovrà essere attentamente monitorata per evitare nuove forme di disparità.

La posta in gioco è alta: in ballo non c’è solo l’efficienza, ma anche la fiducia dei cittadini in un modello di mobilità moderno, trasparente e inclusivo. La tecnologia da sola non basta. Serve informazione chiara, accessibilità per tutti e un sistema di pagamento semplice e sicuro, anche per chi è meno avvezzo agli strumenti digitali.

Se tutto andrà come previsto, la tangenziale di Torino diventerà un laboratorio nazionale. Un modello replicabile, capace di dimostrare che si può innovare senza lasciare indietro nessuno. Ma per riuscirci, serviranno tempi certi, ascolto e trasparenza. Il countdown è partito. Ora tocca alla politica e ai gestori dimostrare di essere all’altezza di questa piccola rivoluzione quotidiana.

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