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Il Canavesano imbruttito

La NATO predice il futuro, l’Europa prepara la guerra e Gaza muore in silenzio

L'era dell'ipocrisia occidentale: guerre, sanzioni e l'oblio dell'umanità tra retorica politica e crisi globali

 Andrius Kubilius

Andrius Kubilius

Così, mentre ai bravi israeliani, da sempre in lotta contro il terrorismo e il nazismo, viene perdonato tutto, anche le ormai innumerevoli stragi di civili che avrebbero fatto inorridire i più spietati gerarchi del Terzo Reich, ecco che da noi, nella “nostra” Europa, sempre più alla canna del gas, dopo gli scienziati-maghi, capaci di prevedere pandemie a ripetizione, spuntano gli statisti-chiromanti, quelli capaci di prevedere l’anno, forse anche il mese, il giorno e l’ora dell’attacco russo alla “pacifica”, “democratica”, “libera” e “liberale” Unione Europea.

Gente sconosciuta ai più, esattamente come i “grandi scienziati” a cui governi e Big Pharma affidarono il compito di magnificare gli effetti di un siero “magico”, ribattezzato alla bisogna “vaccino anti covid”, che doveva, più per forza che per amore, essere inoculato a quanta più gente possibile. 

Gente sconosciuta, se non agli addetti ai lavori, come il lituano Andrius Kubilius, nientemeno che Commissario Europeo per la Difesa e lo Spazio che, in visita in Italia, ha di recente affermato che viviamo nel secolo che sarà il secolo dello spazio e poi, forse dopo aver consultato la personale sfera di cristallo, o forse, dopo l’ennesima seduta spiritica organizzata dalla strega Ursula, facendo capire che presto saprà essere più preciso, ha predetto che Mosca ci attaccherà nel 2027. 

L’ennesima sparata di un pazzo, così sarebbe stata considerata quando ancora la politica era affidata a statisti e politici e non a dei pupazzi. La profezia di un grande uomo che crede nella pace nel mondo, invece, come viene considerata oggi, nell’epoca delle pandemie a oltranza; dei vaccini per tutto; dei cambiamenti climatici; delle auto elettriche; dei peccatori ambientali; dei cappotti per le case; della carne sintetica; della farina d’insetti; delle mucche che inquinano più dei cacciabombardieri; delle pale eoliche e dei pannelli fotovoltaici, che ricoprono territori una volta dedicati all’agricoltura e al pascolo; del genocidio del popolo palestinese; della schedatura e anche dell’arresto di uomini e donne che sventolano la bandiera palestinese e manifestano per una Palestina sovrana e libera.

Friedrich Merz

Questa è l’epoca dell’intelligenza artificiale, di quella umana si è persa traccia, e così ad Andrius Kubilius ha fatto subito eco un altro “grande” uomo, il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, il quale non ha perso tempo per rivendicare una Germania non più neutrale, cosa sin troppo chiaramente già emersa dai piani del suo governo, che prevedono un drastico aumento delle forniture di armi all’Ucraina; l’espansione della Bundeswehr con nuove unità operative; un rafforzamento delle infrastrutture militari tedesche con basi NATO potenziate e la creazione di una riserva strategica di munizioni e armamenti.

Questa è l’epoca dei tappi che, una volta svitati, non si staccano dalle bottiglie di plastica, ma non per rompere i coglioni ai consumatori, bensì per salvare il pianeta, quindi, inevitabilmente, un altro “grande” uomo, questa volta di casa nostra, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, per mostrare al mondo di essere in possesso della parola, cosa che, avrà pensato, certamente lo distinguerà dalle scimmie, pubblicamente, solo pochi giorni fa, dopo il solito referenziale “L’Italia è vicina a Israele”, è arrivato a dire: “L’Italia dovrà investire dieci miliardi di euro per rispettare il target del 2% del P.I.L. destinato alla difesa nel rispetto dell’obiettivo fissato durante il vertice Nato tenutosi in Galles nel 2014, ma mai raggiunto”. A tal proposito, pensate, nella testolina del nostro Ministro e di chi nel Governo riesce anche a dargli ascolto c'è un piano ben preciso che, delineato in un documento strategico del suo Dicastero, offre uno spaccato della nuova strategia italiana per la difesa: la revisione delle forze armate; un importante potenziamento delle spese militari; una significativa ristrutturazione della riserva militare, che punta su un rafforzamento numerico e qualitativo del personale; l’apertura delle porte dell’esercito anche a civili con competenze tecniche, come ingegneri, informatici ed esperti in elettronica e la formazione di una riserva composta da circa diecimila uomini, pronta a intervenire rapidamente, capace di rispondere alle emergenze e alle minacce sia interne che esterne.

Insomma, prima di andare oltre vorrei ricordare, o rendere noto a chi non lo sapesse, che negli ultimi tre semestri l'economia italiana ha mostrato una “crescita” paragonabile alla “veloce” marcia di una lumaca non troppo in salute, con il Prodotto interno lordo che ha registrato un aumento dello 0,3% nel primo trimestre del 2025 rispetto allo 0,1% del quarto trimestre del 2024 e con il secondo trimestre del 2024 che ha visto una crescita del 0,4%, mentre il terzo trimestre dello stesso anno aveva registrato una stazionarietà rispetto al trimestre precedente, con una crescita del 0,4% rispetto al terzo trimestre del 2023. Tradotto, il nostro P.I.L. è poco più dello zero niente, mentre il debito pubblico, nella rilevazione di marzo 2025, ha fatto segnare un nuovo massimo storico, arrivando a 3 mila miliardi di euro, il che fa dell’Italia un Paese abbondantemente fallito, che continua ad esistere per sole convenienze politiche e strategiche straniere.

Nello stesso tempo altri “grandi” uomini, il francese Emmanuel Macron e il britannico Keir Starmer, secondo quanto da loro dichiarato, nello scorso mese di aprile hanno messo in cantiere l’invio di 30.000 soldati pronti a intervenire a Odessa e nei porti ucraini del Mar Nero. Addirittura Donald Tusk, l’ennesimo “grande” uomo, Presidente del Consiglio dei Ministri della Polonia, ha dichiarato che “l’esercito polacco è pronto ad abbattere missili russi sui cieli ucraini”, mentre il Presidente polacco, Andrzej Duda per non essere da meno ha dichiarato che “la Polonia è pronta ad accogliere armi nucleari sul suo territorio”.

Tutto questo mentre il il 26 maggio scorso la Corte Penale Internazionale, dettagliando le accuse relative al suo ruolo nel genocidio in corso a Gaza, segnando una “pietra miliare” nella giurisprudenza internazionale, ha ufficialmente dichiarato il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu colpevole di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Tutto questo mentre la democratica e civile Unione Europea ha varato ben 17 pacchetti di sanzioni contro la Russia e nessuno contro Israele, sebbene la Russia, piaccia o no, stia combattendo una guerra contro l’esercito di un’altra nazione e Israele stia unicamente facendo strage di civili.

Tutto questo mentre un altro “grande” uomo nostrano, Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e “grande” conoscitore della matematica, appare preoccupato che l’Italia non versi per tempo 20 miliardi dovuti all’Unione Europea perché la cosa comporterebbe la perdita di un contributo di 4 miliardi a nostro favore da parte della stessa.

Tutto questo mentre Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, condannata dalla Corte Distrettuale dell’Unione Europea per mancata trasparenza sui “vaccini” anti covid, ha pubblicamente definito “putiniani” tutti coloro che si dichiarano a favore della pace tra Russia e Ucraina.

Tutto questo mentre arrivano i primi dati ufficiali che, sebbene edulcorati, ci parlano di 300 mila morti, un milione di feriti e quattro milioni di sfollati fra fra la popolazione ucraina e di 144 miliardi sottratti ai cittadini europei per fornire armi all’esercito di Kiev.

Tutto questo mentre, sebbene nessuno ne parli, ben sette procure ad oggi hanno aperto un’inchiesta sulla “vigile attesa” imposta dall’ex Ministro della Salute, Roberto Speranza.

Tutto questo, sebbene non esista ad oggi una cifra ufficiale completa e facilmente reperibile, mentre le stime più accreditate ci raccontano di un’Italia che ha sborsato ben 6 miliardi di euro tra spese militari, umanitarie, energetiche e altri costi indiretti per la guerra tra Kiev e Mosca nel solo periodo tra il 2022 e il 2023.

Tutto questo mentre si discute, un giorno sì e l’altro pure, dei dazi americani, facendo finta di non capire che ad uccidere il P.I.L. italiano sono state le 13.000 leggi e le migliaia di vincoli introdotti dall’autoproclamata “imperatrice” d’Europa Ursula Von der Leyen.

Tutto questo, ahimè, mentre l’Occidente ha sepolto la propria umanità sotto le macerie di Gaza.

Insomma, la si giri pure come si vuole, ma la quantità di denaro da destinarsi alla guerra non è stabilita da Dio, bensì dalla politica e questo dovrebbe far riflettere tanto a destra quanto a sinistra, di fatto due covi di guerrafondai, favorevoli all’obbligo vaccinale e amici di Israele. Quando uno Stato, in questo caso il nostro, prima con Draghi, oggi con la Meloni e domani con chiunque rappresenti la partitocrazia romanocentrica, preferisce destinare le proprie risorse per acquistare e produrre armi piuttosto che per migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini, è uno Stato da cambiare, da cambiare velocemente e profondamente.

Poco conta se Sergio Mattarella, approfittando del recente palcoscenico istituzionale offertogli dalla Festa della Repubblica, ha finalmente, a popolazione palestinese quasi estinta, fatto una leggera breccia nella spessa coperta d’ipocrisia sotto la quale sino ad oggi si sono nascoste le nostre istituzioni. Il Presidente della Repubblica in occasione della festività più sacra nella liturgia laica, coincidente con il 79° anniversario della Repubblica italiana, nella Cappella Paolina, agli ambasciatori ricevuti al Colle, ha dichiarato, riferendosi all’azione militare israeliana nei confronti della popolazione civile palestinese: Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano” E tutti, o quasi, via ad incensare Mattarella, a sottolinearne l’umanità e il coraggio, a complimentarsi con lui per aver aperto una breccia significativa nel muro dell’omertà che sin qui aveva nascosto agli italiani gli orrori compiuti dagli israeliani nella striscia di Gaza. Tutti, o quasi, però, dimentichi di quel 11 aprile del 2017, quando Mattarella in visita a Mosca aveva sottolineato quanto fosse importante per l’Italia un partner come la Russia, offrendo alla stessa la mediazione italiana per superare ostacoli e divergenze creatisi con l’Unione Europea. In quell’occasione il nostro Presidente della Repubblica non perse occasione per elogiare e ringraziare Vladimir Putin al quale, appellandosi agli “Accordi di Minsk”, chiese di esercitare tutta la sua influenza per porre fine ai ripetuti bombardamenti ordinati da Kiev sui territori del Donbass. 

Lo stesso Mattarella che lo scorso 6 febbraio, intervenendo all’università di Marsiglia in occasione del conferimento di una laurea honoris causa, parlando della guerra tra Ucraina e Russia, secondo quanto riportato dall’Ansa e mai smentito dal Quirinale, dimentico che l’U.R.S.S. con 28 milioni di morti aveva pagato il prezzo più caro nella lotta al nazifascismo, aveva dichiarato: “Negli anni 30, anziché la cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. Fu questo il progetto del Terzo Reich e l’aggressione russa all’Ucraina è di questa natura.”  

Lo stesso Mattarella che lo scorso 20 febbraio, in compagnia del nostro Primo Ministro Giorgia Meloni, dopo che il nostro Senato della Repubblica aveva respinto il riconoscimento dello Stato di Palestina, aveva accolto a braccia aperte, sottolineando “l’intensa amicizia che lega l’Italia allo Stato ebraico”, il Presidente israeliano Isaac Herzog. 

Lo stesso Mattarella che nel 1999 faceva parte del Governo D’Alema con la carica di Vicepresidente del Consiglio dei Ministri con delega ai servizi segreti e poi, dal dicembre dello stesso anno, con la carica di Ministro della Difesa. Lo stesso Mattarella ex democristiano che, crollata la “Prima Repubblica”, si era buttato a Sinistra usando i D.S. come scialuppa di salvataggio, lo stesso che organizzò la guerra più vigliacca che l’Italia abbia mai fatto per ordine degli U.S.A. e senza il permesso O.N.U. Lo stesso che pianificò i bombardamenti sulla Serbia, facendo partecipare l’Italia alla distruzione del piccolo Paese, all'epoca ultimo Stato socialista d’Europa, nel quale è stimato che morirono oltre 13.000 civili innocenti. Quello era il Governo che, agghindato nella bandiera della Pace, nonostante il veto dell’O.N.U., con il resto della “santa alleanza” N.A.T.O., partecipò ai bombardamenti su Belgrado, durati 78 giorni, ininterrottamente, giorno e notte, senza nessuna cura del diritto internazionale e del rispetto della sovranità dello Stato Serbo.

Insomma, qui pare che molti, troppi, non si rendano conto che si sta giocando col fuoco. E' tutto un parlarsi addosso, un discutere del niente, un inno alla demagogia e alla retorica. 

Intanto, mentre si Consente a Israele di sterminare un intero popolo in nome della “lotta al terrorismo”, qui da noi è tutto un battimano per gli atti terroristici compiuti dall’Ucraina in territorio russo. 

Intanto, stanno cominciando a cadere sul campo di battaglia mercenari, soldati e ufficiali inglesi, francesi, italiani e tedeschi, che in Ucraina a combattere, o peggio, a organizzare atti terroristici contro Mosca, non dovrebbero esserci.

Intanto, i pacifisti a oltranza, quelli che che non vedono l’ora di passare all’auto elettrica per salvare il mondo dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici; quelli che sempre e comunque “ha stato Putin”; quelli che il riarmo è giusto perché nessuno dice che inquina; quelli che “l’euro ci ha salvati”; quelli che “privato è bello”; quelli che aspettano con ansia i nuovi vaccini contro le prossime pandemie e le innumerevoli varianti di covid; quelli specializzati nel fare gli eroi col culo degli altri e quelli che festeggiano il 25 aprile, grazie all’ostentato mito e alla tracimante retorica sulla resistenza, convinti che in fondo quella guerra, persa nel più ignominioso dei modi, l’avevamo vinta, presto si renderanno conto che il conformismo, che può sembrare una coperta calda e confortevole, può diventare estremamente pericoloso.

Si è scelto di rinunciare alla verità; di seguire la strada in apparenza più comoda, quella della maggioranza; di sentirsi parte di un “grande gruppo”; di smettere di pensare e di sperare che l’avvento dell’intelligenza artificiale tolga anche la tentazione di usare il cervello, quindi, le cose non potevano e non possono andare diversamente.

Forse, il venire a conoscenza che le meduse, non dotate di cervello, siano sopravvissute a tutto per 650 milioni di anni per molte persone è stata una folgorazione; forse molti, addirittura troppi, copiandone lo stile di vita, hanno scelto di abbandonarsi alle correnti, lamentandosi del troppo caldo sino a quando non arriverà il momento di lamentarsi per il troppo freddo, felici di avere sempre nuove app sul telefonino e sempre meno soldi in tasca.

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