AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
10 Giugno 2025 - 12:51
Linea Torino-Bardonecchia, dopo mesi di disagi il confronto tra RFI e il territorio: “Serve più comunicazione”
Dopo mesi di disagi, ritardi e malumori, lunedì 9 giugno si è tenuto un incontro cruciale tra Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Unioni Montane dell’Alta e Bassa Valle di Susa e i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Al centro del tavolo, convocato dall’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, c’era la situazione della linea ferroviaria Torino-Bardonecchia, asse fondamentale per pendolari, residenti e turisti diretti alle Valli Olimpiche.
Negli ultimi mesi, la tratta è finita nel mirino di proteste e segnalazioni da parte di amministratori locali e utenti quotidiani del servizio. Ritardi sistematici, cancellazioni improvvise, scarsa informazione e stazioni in stato di degrado hanno esasperato l’intero territorio della Valle di Susa. Un malcontento che si è fatto sentire con forza anche al tavolo di confronto, dove i rappresentanti locali non hanno nascosto la loro frustrazione.
Pacifico Banchieri, presidente dell’Unione Montana Bassa Valle di Susa, ha sottolineato il disagio vissuto dai pendolari: “La nostra comunità ha subito mesi di ritardi senza alcuna spiegazione. È inaccettabile non sapere mai il perché dei disservizi, e ancor più grave è il degrado in cui versano alcune stazioni della linea”. Una situazione che ha messo in discussione la fiducia nel trasporto pubblico locale e ha acuito la distanza tra istituzioni e territorio.
Sulla stessa linea Mauro Carena, presidente dell’Unione Montana Alta Valle di Susa, che ha posto l’accento sul ruolo strategico della ferrovia per lo sviluppo turistico: “Dobbiamo incentivare i turisti a lasciare l’auto e salire sul treno, ma per farlo è necessario offrire un servizio affidabile. La valle si prepara a grandi cantieri per opere infrastrutturali: dobbiamo essere pronti, informati e supportati”.
Da parte di RFI, è arrivata una parziale ammissione: l’inverno è stato complicato da interventi infrastrutturali e criticità gestionali, ma ora – hanno assicurato i tecnici – “la situazione sta tornando alla normalità”. Promesse che non bastano, però, a colmare il senso di abbandono avvertito nei mesi scorsi.
Jacopo Suppo, vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, ha parlato senza mezzi termini di “dialogo mancato per troppi mesi” e ha lanciato un appello per una strategia di comunicazione trasparente e costante: “I cittadini devono sapere cosa sta accadendo e perché. Una linea ferroviaria può essere soggetta a lavori, ma è fondamentale che l’utenza sia informata e consapevole. Solo così si ricostruisce la fiducia”.
L’incontro si è chiuso con un impegno concreto: RFI e gli enti locali condivideranno d’ora in poi tutte le iniziative sulla linea, anche se i prossimi interventi non riguarderanno più il 2025. Si apre dunque la prospettiva di un autunno più sereno per i pendolari, grazie a un’intesa rinnovata tra istituzioni e gestore ferroviario.
Il confronto del 9 giugno segna un punto di svolta nel rapporto tra territorio e infrastrutture, con la speranza che la ferrovia Torino-Bardonecchia possa tornare a essere una risorsa efficiente e affidabile, all’altezza delle esigenze di una valle in continua trasformazione.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.