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09 Giugno 2025 - 11:59
Lauriano, polemica post-alluvione sulla Tari: “Ai cittadini solo rinvii, Brusasco fa di più”
Scintille. Tensione. Dichiarazioni al vetriolo. Il Consiglio comunale del 3 giugno a Lauriano si è trasformato in un palcoscenico di accuse incrociate, tra una maggioranza che rivendica il proprio pragmatismo e una minoranza che grida all’“ottusità” e alla “presa in giro” dei cittadini. Sul tavolo c’erano le variazioni di bilancio per circa 380 mila euro legate alle ordinanze di somma urgenza post-alluvione. Ma a tenere banco è stato molto di più.
L’Amministrazione guidata da Mara Baccolla ha portato in aula un pacchetto di misure per far fronte ai danni dell’alluvione del 17 aprile, compresa la sospensione delle prime due rate della Tari per le famiglie e le attività commerciali alluvionate: «che non saranno tenute al pagamento dell’imposta prima del 30 novembre». Ma non è bastato a placare gli animi.
La minoranza del gruppo consiliare “Lauriano e Piazzo Domani”, guidata da Renato Dutto con i consiglieri Graziano Bronzin e Sabino Fusco, è esplosa: «Non hanno voluto esentare dalla Tari gli alluvionati di Lauriano. È stata bocciata la nostra proposta di esenzione totale per un anno, così come la richiesta di esenzione dell’Imu per i proprietari di casa danneggiati». Il confronto si è fatto subito incandescente: «Concesso soltanto il differimento di due rate Tari. Una finta agevolazione. Una presa in giro».
Il confronto si è allargato anche al tema dei debiti fuori bilancio, che la maggioranza ha chiesto di riconoscere per coprire parte degli interventi. E qui la minoranza ha rotto gli schemi: sì alla variazione di bilancio per i lavori urgenti, ma no al riconoscimento delle spese. «Ci è stato chiesto di approvare debiti fuori bilancio da 240 mila euro per opere ancora da eseguire. Una forzatura inaccettabile e contraria alla normativa», hanno tuonato Dutto, Bronzin e Fusco.
La replica della maggioranza non si è fatta attendere: «Abbiamo registrato un voto “dissociato” da parte della minoranza, che ha approvato la variazione di bilancio ma ha votato contro il riconoscimento delle spese, per non volersi assumere la responsabilità della delibera». E ancora: «Amministrare un Comune significa assumere decisioni e responsabilità, soprattutto nei momenti critici. Una minoranza seria si prepara, propone emendamenti, non gioca con l’intelligenza artificiale».
Dietro la cortina degli scambi verbali, però, resta la sostanza: Lauriano è un paese ancora ferito dall’alluvione, e le divergenze politiche rischiano di indebolire la tenuta istituzionale proprio quando servirebbe unità. La minoranza accusa la sindaca Baccolla di non aver mai cercato un dialogo: «Non ha trovato nemmeno tre minuti per convocarci, nemmeno dopo il disastro. Ha rilasciato interviste autoassolutorie come se non fosse lei la sindaca».
A pesare sullo scontro è anche il passato. La minoranza non dimentica: «All’inizio del mandato avevamo chiesto di rivedere il progetto da un milione di euro per piazza Risorgimento. Non siamo stati ascoltati. Ora ci troviamo a chiedere mutui perché il Comune non ha più capacità di investimento». La maggioranza, dal canto suo, rivendica: «Abbiamo messo in campo iniziative concrete: la raccolta e la consegna di oltre 50 arredi ed elettrodomestici, il riparto delle donazioni liberali, e il posticipo della Tari. Atti forse di piccola portata economica, ma tangibili ed immediati».
La minoranza, però, ribatte colpo su colpo. «A Brusasco la Tari è stata ridotta fino al 99% grazie a una proposta della minoranza accolta dalla Giunta. A Lauriano nemmeno l’ombra». E rincarano: «Ci sono frane come quella alla cascina Micela che non sono state inserite nei lavori previsti. E anche gli alvei dei rii, come il rio Grande, non vengono puliti da sei anni».
Il punto più grave, secondo Dutto e compagni, resta la mancata collaborazione istituzionale: «Abbiamo aiutato i cittadini a spalare il fango, abbiamo segnalato criticità, ma non siamo mai stati coinvolti». E sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio rilanciano: «Abbiamo verificato che non sono stati rispettati i termini previsti dal Decreto Legislativo 267/2000. Non è possibile chiedere il riconoscimento per lavori ancora da eseguire».
Accuse respinte al mittente dalla sindaca, che invita la minoranza a “prepararsi meglio” e a “non confondere la propaganda con la responsabilità”. Intanto, però, a Lauriano il clima si è fatto rovente.
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