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03 Giugno 2025 - 16:40
La sindaca di Lauriano Mara Baccolla
Il 17 aprile 2025, Lauriano è finita sott’acqua. Letteralmente. L’esondazione dei rii ha trascinato fango e detriti dentro case, cortili e garage. A distanza di settimane, resta la rabbia, la paura e – per alcuni – anche la sensazione di essere stati abbandonati. È questo il caso di Giovanni Marignati, cittadino alluvionato che ha scritto una lettera aperta molto dura indirizzata alla sindaca Mara Baccolla. Nel suo sfogo, pubblicato integralmente sulle nostre pagine, Marignati ha denunciato la mancanza di assistenza, l’inefficienza dei soccorsi, la totale assenza di risposte alle sue segnalazioni precedenti e successive all’evento. Dal mancato aiuto per rimuovere i mobili distrutti, all’episodio del volontario che – all’ora di pranzo – lascia la pala meccanica davanti al suo cancello. Dai pasti caldi serviti ai soccorritori, ma non a chi aveva il fango in casa, fino ai Vigili del Fuoco che, secondo il racconto di Marignati, si sarebbero rifiutati di intervenire. Un racconto forte, che si chiude con un appello disperato: «Non vogliamo parole, vogliamo fatti».
La sindaca Mara Baccolla, chiamata direttamente in causa, ha scelto di replicare con una lunga lettera inviata al nostro giornale, che pubblichiamo qui di seguito nella sua parte essenziale.
«Riscontro la sua lettera aperta condividendola pubblicamente anche con i referenti delle Associazioni che lei cita», scrive Baccolla, definendo «per lo meno ingeneroso» accusare ritardi nei soccorsi, «rispetto al tempestivo e straordinario aiuto che Lauriano ha ricevuto». La prima cittadina elenca l’arrivo, già nel pomeriggio del 17 aprile, di squadre di Protezione Civile, Croce Rossa, AIB, ANC, Polizia Rurale e Vigili del Fuoco, e il proseguimento delle operazioni nei giorni successivi, «Pasqua e Pasquetta comprese», con l’aiuto di colonne mobili da tutto il Piemonte e «numerosissimi volontari civici».
«Divise pulite ne ho viste poche», replica a chi lamentava volontari troppo puliti, «i volontari hanno fatto ripetuti passaggi casa per casa, spalando e rimuovendo fango, beni danneggiati e prestando ogni aiuto possibile». Sui pasti, Baccolla sottolinea che «a nessuno è stato negato un piatto caldo» e che molte famiglie alluvionate «hanno condiviso il pasto con chi li stava aiutando».
Poi la sindaca entra nel merito delle accuse più personali: «Ci risulta che la sua famiglia abbia avuto modo di beneficiare della consegna di elettrodomestici offerti, avendo anzi lei rinunciato ad alcuni pezzi di mobilio prima richiesti e a lei assegnati», aggiungendo che tutto questo è documentato nei messaggi con l’assessore De Blasio. E risponde anche alle segnalazioni viabilistiche: «Lo specchio richiesto in via dei Monti era stato concordato con il consigliere Pollino per il ripristino della viabilità ordinaria. Le segnalazioni relative a cavi elettrici e pali sono di competenza Enel e vengono inoltrate». Invita inoltre a utilizzare la mail manutenzioni@comune.lauriano.to.it per tenere tracciati gli interventi.
Infine, sulla questione risarcimenti e opere idrauliche, la sindaca sottolinea che si è in attesa del decreto per lo stato di calamità, ma che «l’Amministrazione ha già disposto un pacchetto di aiuti concreti» tra cui mobili, elettrodomestici, sospensione della TARI e prossima raccolta delle istanze per i consumi straordinari. E chiude smentendo la leggenda del “carro coi buoi nel rio Abramo”: «Dubito che si potesse passare nemmeno a piedi». Ma annuncia comunque che «i cantieri di disalveo straordinario partiranno appena le condizioni lo consentiranno», insieme a un progetto di messa in sicurezza del territorio.
Il tono è fermo, a tratti piccato, ma anche orientato a ristabilire una verità diversa da quella raccontata da Marignati. Una cosa però la sindaca la dice chiaramente, ed è forse il punto su cui tutti possono essere d’accordo: «Certamente nessuno di noi vorrebbe rivivere quei momenti drammatici».
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