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Canale di Caluso è in pericolo: va salvato ora, prima che sia troppo

A San Giorgio servono opere urgenti per salvare un patrimonio idrico e culturale

Il Canale di Caluso

Il Canale di Caluso

Il Canale Demaniale di Caluso, colonna vertebrale dell’irrigazione canavesana, oggi mostra le ferite profonde lasciate dal maltempo. In particolare a San Giorgio Canavese, dove le sponde erose e le infrastrutture danneggiate raccontano di un territorio fragile ma anche di un sistema idraulico prezioso, che necessita di interventi rapidi e mirati.

Una prima stima effettuata dal Consorzio del Canale, in collaborazione con la Regione Piemonte, indica in circa un milione di euro il costo degli interventi strutturali da effettuare tra rifacimenti, messa in sicurezza e opere idrauliche sul tratto denominato Canale De Brissac. L’urgenza è evidente, non solo per riparare i danni, ma per evitare nuovi disastri in caso di eventi atmosferici futuri sempre più estremi.

Durante un sopralluogo congiunto, il sindaco Marco Baudino, l’assessore regionale al patrimonio Gian Luca Vignale e il presidente della V Commissione ambiente del Consiglio regionale, Sergio Bartoli, hanno visitato le zone più critiche, soffermandosi presso le due gallerie sotterranee storiche di Bioleto e Fenoglio, risalenti al 1764, autentici gioielli di ingegneria idraulica.

Ma le conseguenze del maltempo non si sono fermate lì. Il rio Molinatto, affluente secondario, ha causato esondazioni in via Michele Chiesa e sulla strada che porta a Cortereggio, con frane che hanno coinvolto le sponde e la viabilità. È qui che, in tempi record, è stato affidato un primo intervento da quasi 50mila euro alla ditta Sacchetto Costruzioni, con lavori già avviati per ripristinare i tratti di strada crollati.

Ma la vera sfida è più ampia. Investire sulla sicurezza del Canale di Calusoha dichiarato Bartoli – significa rafforzare la coesione territoriale, tutelare l’ambiente e restituire un patrimonio storico e naturale alle comunità.” Il Canale, che coinvolge ben 18 Comuni, non è solo una risorsa agricola: è motore di sviluppo sostenibile, bene culturale e strumento di identità locale.

Anche l’assessore Vignale ha sottolineato l’enorme potenziale di queste infrastrutture: “Oggi più che mai il Canale rappresenta un volano turistico e culturale. In Canavese, realtà come la diga di Mazzè e i percorsi lungo i canali possono diventare attrattori per un turismo lento e consapevole, valorizzando insieme paesaggio, storia e ingegneria.”

Il Canale di Caluso, oltre a garantire irrigazione per l’agricoltura e acqua per impianti idroelettrici, è anche elemento identitario. Lungo le sue sponde si potrebbero sviluppare percorsi ciclabili, camminamenti naturalistici e progetti educativi, senza dimenticare la sua funzione primaria: fornire acqua, regolare i flussi, tutelare le comunità.

Ma tutto questo resta solo una visione se non si interviene ora, con determinazione e risorse. La natura ha già lanciato un chiaro segnale: le infrastrutture idriche non possono più essere trascurate.

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