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07 Giugno 2025 - 18:38
Villa Vallero ferma al palo: Rivarolo attende il suo cuore culturale
Doveva essere la rinascita simbolica della vita culturale di Rivarolo Canavese. Invece, Villa Vallero, edificio storico di fine Ottocento, rischia di trasformarsi in emblema dell’attesa infinita. L’inaugurazione, prevista per aprile 2024, è sfumata tra ritardi strutturali, carenza di materiali e lungaggini burocratiche. Il cantiere, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con 1,2 milioni di euro di fondi europei, è oggi congelato, con un nuovo termine indicato nel 31 marzo 2026. Ma a Palazzo Civico si spera ancora in una conclusione anticipata entro la primavera 2025.
Il rischio, però, è chiaro: sforare le scadenze previste significherebbe perdere il finanziamento Next Generation EU, con danni enormi per le casse pubbliche e per la credibilità dell’intero progetto.
Villa Vallero, 1300 metri quadrati di storia e architettura, è un pezzo importante del tessuto cittadino. Nata come residenza privata, è stata acquistata dal Comune circa quarant’anni fa, diventando prima scuola materna, poi – dal 2006 – sede di mostre e appuntamenti culturali. L’attuale progetto ne prevede la rinascita come polo culturale, con spazi destinati in particolare ai giovani, alla socialità e allo scambio intergenerazionale.
Nel frattempo, l’amministrazione ha cercato di salvare il salvabile: è stato riordinato il parco esterno, area verde che costeggia la villa, che sarà parte integrante del futuro centro aggregativo. Ma il cuore dell’intervento resta bloccato.
Tra i cittadini serpeggia scetticismo e amarezza. “All’infinito” dicono i più disillusi. “All’italiana”, con amara ironia, rilanciano i più cinici. Il sindaco Martino Zucco Chinà, più volte chiamato in causa, respinge le accuse di disinteresse: “Villa Vallero è sempre stata centrale nel nostro programma. Vogliamo che torni a vivere, che diventi uno spazio pulsante di relazioni, creatività e memoria condivisa”.
E in effetti, nel disegno dell’amministrazione, la villa ha un ruolo preciso: diventare punto di riferimento culturale e sociale, un luogo dove l’identità cittadina possa esprimersi e rinnovarsi. Ma la realtà, oggi, è fatta di impalcature ferme e di un silenzio architettonico che pesa come un giudizio.
Mentre Villa Vallero attende, altri cantieri vanno avanti: la scuola media è in fase di ristrutturazione senza ritardi, con consegna prevista per ottobre. In frazione Argentera è stato completato il nuovo refettorio scolastico, potenziato da migliorie progettuali. E anche il restyling dell’allea di corso Torino, uno degli interventi urbani più visibili, dovrebbe chiudersi entro fine giugno. Segnali positivi, certo, ma che accentuano il contrasto con la stasi della villa.
Villa Vallero non è solo un edificio: è una promessa. Una promessa fatta alla cittadinanza, alle future generazioni, alla cultura che dovrebbe tornare a essere viva, visibile, centrale. Ma finché il cancello resterà chiuso e i lavori in sospeso, quella promessa sarà solo un’idea sospesa nel tempo.
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