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06 Giugno 2025 - 11:45
Cava Borra: chi decide, chi paga e perché tutto si blocca?
L’ingegner Romina Merlo, assessore ai lavori pubblici e edilizia del Comune di Montanaro, ci chiede una “smentita” e noi lo facciamo volentieri. La smentita riguarda gli articoli che abbiamo pubblicato sul caso di cava Borra.
In questi articoli abbiamo menzionato l’ingegner Merlo come l’assessore che si occupa della questione ambientale di cava Borra.
Ora l’ingegnere ci chiede di precisare quanto segue: “Il mio assessorato non comprende la delega all'ambiente, poiché l'assessore preposto a tale materia è il Sig. Stefano Pellegrino… Ho risposto alla sua comunicazione [una nostra lettera con richiesta di informazioni] in quanto direttamente indirizzata alla mia persona, onde evitare equivoci le chiedo di rivolgere i suoi quesiti direttamente a chi di competenza. Le sarei grata se volesse cortesemente provvedere a una smentita, considerando che sono stata pesantemente accusata in merito a competenze che non mi appartengono e che non avrebbero dovuto essere associate al mio ruolo”.
Rivolgeremo quindi le nostre domande, anzi lo facciamo subito qui, all’assessore all’ambiente, che al momento non sappiamo se è ancora Stefano Pellegrino. Se non lo è più, poniamo le domande al nuovo assessore, o assessore in pectore, nella speranza che almeno lui sappia risponderci. Glielo chiederemo finché ci risponderà, a costo di andare avanti per mesi. Anche perché qui si tratta di ambiente, e conseguentemente di salute, e di soldi pubblici, che non sappiamo se siano stati spesi bene o no.
Chi deve pagare i nuovi campionamenti da 5.124 euro commissionati a Eurolab con la determina n. 37 del giorno 11 aprile 2025 firmata dalla responsabile dell’Ufficio tecnico, geometra Roberta Tomassini? I campionamenti erano già stati fatti una volta, l’anno prima, ma in un periodo di forti precipitazioni, e perciò ora – secondo la determina – bisogna rifarli. Ma se ha sbagliato Eurolab – a farli in un periodo di grandi piogge, e per questo bisogna rifarli – perché deve pagarli il Comune?
Quei campionamenti eseguiti in condizioni meteorologiche non adatte erano stati fatti da Eurolab a maggio e giugno 2024. L’ingegner Elisa Lazzari, professionista esterna incaricata fin dal 2017 di preparare la documentazione necessaria per stabilire se occorre fare la bonifica, e ANCHE di sovrintendere per conto del Comune alle analisi sul campo eseguite dal laboratorio Eurolab, firma la “Relazione finale” del suo lavoro pochi giorni dopo la fine dei campionamenti, precisamente il 12 luglio 2024. In questa relazione l’ingegner Lazzari scrive bensì che Eurolab ha condotto i campionamenti durante un periodo di precipitazioni intense. Ma non raccomanda affatto di rifarli. Anzi, tira dritto e conclude la relazione con l’affermazione che, sulla base dei dati raccolti, occorre “procedere con l’iter di bonifica del sito”. Ma il Comune ha proceduto? Pare di no. Rimane fermo per 9 mesi, almeno così pare dalla lettura della determina: poi improvvisamente nell’aprile 2025 l’Ufficio tecnico salta fuori a dire che bisogna rifare i campionamenti perché effettuati in tempo di pioggia. Perché dapprima mesi d’inerzia e poi questo improvviso sussulto?
Chi, in aprile 2025, ha stabilito che bisognava rifare i campionamenti e li ha riaffidati a Eurolab per 5.124 euro? La firma della determina è della geometra Tomassini. Però la determina precisa che la decisione “è stata concordata congiuntamente”. Frase sibillina: fra chi e quando è stata presa la decisione di rifare i campionamenti? Dove sono le carte che documentano questa decisione concordata? Una email, una nota dell’UTC, un suggerimento scritto di Lazzari?
Comunque, nella sua email di risposta alla nostra prima richiesta di chiarimenti, qualche giorno fa, l’assessore Merlo risponde: “Le nuove campionature si sono state accordate congiuntamente sia con l’Ing. Lazzari Elisa, con la Responsabile Geom. Tomassini che con l’amministrazione” (immaginiamo che l’amministrazione fosse rappresentata dalla stessa assessore Merlo in sostituzione dell’assessore all’ambiente). Ma “concordate” quando? Manca sempre questo dato. Invece nel suo comunicato su facebook il sindaco sembra attribuire alla sola Lazzari il suggerimento di rifare i campionamenti.
Dunque, cosa può essere accaduto? Siccome né Merlo né il sindaco su facebook ce lo spiegano in modo persuasivo, facciamo un’ipotesi, che naturalmente vale quel che vale, come le tante altre possibili. La geometra Tomassini, che guida l’ufficio compente, o l’ingegner Lazzari, che segue la vicenda cava Borra dal 2017 e che quindi è la massima esperta della questione, o entrambe, dicono a Merlo che a loro avviso bisogna rifare i campionamenti. L’assessore è alle prime armi, per un anno si è già dovuta impegnare nelle sue deleghe specifiche (lavori pubblici, edilizia, ecc.) e poi di corsa ha dovuto sobbarcarsi pure l’ambiente. Non può conoscere nei dettagli i dieci anni ponchiani di cava Borra. Cosa può fare? Anche solo per prudenza, per non sbagliare, accoglie il suggerimento: e Tomassini firma la determina dei nuovi campionamenti.
Facciamo questa ipotesi anche perché possiamo comprendere la situazione nella quale forse (forse) si è venuta a trovare l’assessore Merlo, come tanti altri assessori di piccoli e grandi Comuni. È già molto difficile conciliare il lavoro, la vita privata, e i compiti di assessore. In più Merlo si è dovuta caricare sulle spalle pure una delega altrui, cioè l’ambiente, che a Montanaro non è uno scherzo. In tali condizioni un assessore ha due possibilità: o trascura le altre parti della sua vita e passa le sere dopo cena a leggere le carte; oppure si affida all’esperienza e alla competenza dei tecnici, sia interni (UTC), sia esterni (Lazzari), si fa il segno della croce e spera che tutto fili liscio.
Aggiungiamo una domanda. Nella sua risposta via email alla nostra richiesta di informazioni, l’assessore Merlo scrive: “Al completamento dei [nuovi] campionamenti, SARÀ STILATA L’ANALISI DEL RISCHIO, anche in relazione all’utilizzo del sito”. Ma da quanto tempo siamo in attesa di questa “analisi del rischio”? Nel luglio 2022 l’ingegner Lazzari manda al Comune di Montanaro la sua offerta di eseguire le indagini di caratterizzazione e la redazione dell’“ANALISI DEL RISCHIO SANITARIO-AMBIENTALE” per la somma complessiva di 8.768 euro: la parte più grande della somma, 7.000 euro, è il compenso proprio per la redazione dell’Analisi del Rischio e per la partecipazione alla conferenza dei servizi. L’analisi del rischio dovrà essere consegnata entro sei mesi dall’approvazione del Piano della Caratterizzazione. Due anni dopo, nelle conclusioni della Relazione finale che l’ingegner Lazzari firma il 12 luglio 2024, la professionista scrive che l’“analisi di rischio sanitario ambientale DOVRÀ ESSERE ELABORATA secondo…” le norme di legge.
Quindi nel luglio 2024 il documento non c’è ancora. Domanda: perché non è stato elaborato nell’anno trascorso fra luglio 2024 e giugno 2025, durante il primo anno di amministrazione Careri? Non lo sappiamo e lo chiediamo all’assessore competente, quello vecchio o quello nuovo, quale che sia. Anzi, invece di redigere l’analisi del rischio, e poi procedere nell’iter della bonifica, tutto sembra impantanarsi quando, nell’aprile 2025, Lazzari, Tomassini e l’“amministrazione” improvvisamente concordano circa la necessità di ulteriori campionamenti, e Tomassini firma la determina dei 5.124 euro. E così anche l’analisi del rischio subisce un rinvio. E per conseguenza viene rimandato anche l’atteso avvio dell’iter della bonifica. Ci ha scritto infatti l’assessore Merlo qualche giorno fa: “Al completamento dei campionamenti, SARÀ STILATA L’ANALISI DEL RISCHIO…”. E quando sarà stilata questa analisi? La determina di Tomassini concede a Eurolab il tempo di eseguire i campionamenti fino alla fine del 2025. Solo dopo verrà finalmente redatta l’analisi di rischio… Che succede? Perché questo allungamento dei tempi? Non ci guadagna certo il paese.
Nell’articolo precedente avevamo scritto che anche in questa circostanza era caduta sulle spalle della nuova amministrazione la pesante “eredità” di dieci anni di populismo ponchiano, fatto di tante parole e di pochi fatti. Lo ribadiamo. È vero che, su cava Borra, non si comprende l’inerzia dell’amministrazione Careri nell’anno trascorso dal suo insediamento. Ma Eurolab, Lazzari e Tomassini a Montanaro ce li ha portati Ponchia. Ed è stato Ponchia ad impegnarsi per un decennio sulla questione cava Borra. E il risultato quale è stato? È stato che al termine dei suoi dieci anni l’amministrazione Ponchia non aveva ancora nemmeno ottenuto la relazione “finale” dell’ingegner Lazzari. Che infatti atterra sul tavolo del nuovo sindaco Careri solo nel luglio 2024, il mese dopo il suo insediamento. Con l’invito a procedere “nell’iter della bonifica”... Come dire: Careri, beccati anche questa! Oltre al bacino di laminazione e altri pasticci, dei quali non abbiamo ancora nemmeno trovato il tempo di scrivere.
In conclusione, formuliamo i migliori auguri di buon lavoro all’assessore Romina Merlo.
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