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Cava Borra a Montanaro: otto anni di analisi e la bonifica è ancora lontana

Storia infinita di perizie, ritardi e sprechi pubblici. Studio Eurolab di nuovo incaricato nonostante i dubbi

Cava Borra a Montanaro: otto anni di analisi e la bonifica è ancora lontana

Cava Borra a Montanaro: otto anni di analisi e la bonifica è ancora lontana

L’11 aprile 2025, con determinazione n. 37, l’Ufficio tecnico del Comune di Montanaro affida un nuovo esame delle acque di cava Borra. Un “campionamento” assegnato allo Studio Eurolab di Nichelino, che costa al Comune 5.124 euro. Perché un nuovo esame delle acque di cava Borra dopo quasi dieci anni di analisi, studi, relazioni “finali”, un lungo lavoro al termine del quale la Regione, che sborsa i soldi, riconosce che occorre eseguire la bonifica del sito?

Ci ha risposto l’assessore Romina Merlo. Suppongo che ci abbia risposto dopo avere consultato l’Ufficio tecnico: l’assessore è in carica da un solo anno, e non può conoscere nei particolari un procedimento che dura da dieci anni. Anzi, non mi stupirei che la risposta sia stata redatta dall’Ufficio tecnico, anche se è firmata Romina Merlo: è prassi comune che gli assessori si facciano preparare la risposta, ad esempio ad una interrogazione in consiglio, dal tecnico comunale competente, che a differenza dell’assessore maneggia quotidianamente e da anni le carte e conosce la normativa.

Nella risposta, l’assessore Merlo adduce più argomenti per giustificare la spesa di 5.124 euro. Uno di questi ha attirato la nostra attenzione: i risultati degli esami precedenti, costati al Comune 97.609 euro, potrebbero essere stati falsati dall’abbondante pioggia caduta proprio nei giorni durante i quali Eurolab eseguiva i suoi campionamenti.

Dunque bisogna rifarli, almeno in parte. Domanda: perché lo studio Eurolab, che ha fatto i precedenti campionamenti, ha scelto per eseguirli un periodo di forti precipitazioni? E, qualora sfortunatamente le precipitazioni non fosse stato possibile prevederle, non sarebbe spettato allo stesso Eurolab ripetere i campionamenti a proprie spese, anziché costringere il Comune a farli ripetere a spese del Comune stesso? Considerando anche il cospicuo costo di 97.609,25 euro del quale si è fatto carico il Comune affidando i lavori allo stesso Eurolab, somma che, aggiunta ad altre parcelle di altri professionisti, finisce per esaurire, o meglio ormai superare, la cifra di 114.000 del contributo regionale per eseguire gli studi propedeutici alla vera e propria bonifica. Cifra che supera di gran lunga i modesti costi delle parcelle dell’ingegner Lazzari. Nella risposta dell’assessore Merlo leggo inoltre che i nuovi campionamenti saranno effettuati “all’incirca nel mese di giugno in relazione alle condizioni metereologiche richieste dagli esperti”.

Ma i precedenti campionamenti erano stati eseguiti proprio nello stesso periodo dell’anno. Ora, se il mese prossimo risultasse di nuovo caratterizzato da grandi precipitazioni, il Comune dovrebbe affidare a proprie spese nuovi e ulteriori campionamenti?

UNA STORIA COMINCIATA DA PONCHIA NEL 2017

Il procedimento amministrativo nel quale rientrano i precedenti esami delle acque, del suolo e del sottosuolo di cava Borra, era cominciato nel 2017, quando era sindaco l’ingegnere Giovanni Ponchia. L’ingegnere era stato sollecitato dagli ambientalisti, in particolare dal Comitato di Difesa Ambientale, fiducioso di avere finalmente un sindaco che si dichiarava amico dell’ambiente. Ma va dato atto a Ponchia di avere accolto le sollecitazioni degli ambientalisti, e di avere nel 2016 contattato ARPA, Città Metropolitana, e infine la Regione, l’ente che mette i soldi sia degli studi e del progetto, sia della vera e propria bonifica, qualora giunga alla conclusione che è necessaria.

COMINCIA LE INDAGINI L’INGEGNER LAZZARI

Ponchia affida le prime analisi all’ingegner Elisa Lazzari di Torino. La professionista lavora sulla cava Borra fino al 2023. Il costo complessivo delle sue parcelle è modesto: se abbiamo fatto bene i conti, si tratta di 12.353 euro. Lazzari interagisce con gli altri enti, partecipa a una decisiva conferenza dei servizi dove svolge la relazione introduttiva. Poi elabora una “relazione finale”, nella quale scrive che, in base agli “indici di caratterizzazione, sono stati rilevati dei superamenti delle concentrazioni al limite di riferimento definite per le matrici di suolo e acqua” tali da rendere necessaria la bonifica del sito. Infine, calcola il costo del Piano di “Caratterizzazione”, che a quanto scrivono le determina del Comune, manca ancora: sono complessivamente 118.339 euro di cui euro 85.407 (IVA esclusa) per servizi a base d’asta compresi gli oneri per la sicurezza. La giunta comunale il 13 dicembre 2023 (DGC n. 152) approva i calcoli fatti da Lazzari (teniamo conto che la Regione contribuisce per 114.495 euro: quindi a questo punto le spese a carico del Comune hanno già superato il contributo della Regione).

LAZZARI SOSTITUITA DA EUROLAB

Comunque, considerata l’esperienza ormai maturata dalla professionista nel caso della cava Borra, ci si aspetterebbe che il grosso lavoro di “caratterizzazione” – del quale lei ha calcolato il costo – venga affidato all’ingegner Lazzari medesimo, le cui prestazioni professionali sembrano essere state apprezzate da tutti. Invece no: pochi giorni dopo, il 29 dicembre 2023, l’Ufficio Tecnico (DET. n. 182) affida il lavoro a Eurolab di Nichelino per un importo contrattuale di 80.807 euro più IVA. Perché? Finora il Comune aveva affidato gli studi e le indagini a Lazzari mediante affidamento diretto utilizzando MEPA. Essendo l’importo inferiore alla soglia stabilita per legge, il Comune può evitare la gara o la consultazione di un certo numero di professionisti, e chiedere a uno e un solo professionista a quale prezzo può eseguire il lavoro. Il professionista propone una cifra, di solito con un ribasso, e si prende il lavoro. Questa procedura era stata usata per l’ingegner Lazzari. Questa volta invece il Comune scarta Lazzari e interpella solo Eurolab: lo studio fa un ribasso, che il Comune giudica congruo, e si prende il lavoro. Perché il Comune non ha continuato a servirsi delle prestazioni professionali di Lazzari? Le delibere e determine non lo spiegano. Oltretutto, delibera e determine non precisano entro quanto tempo Eurolab dovrà consegnare il lavoro: forse sarà indicato da qualche altra parte. Ma se Eurolab non ha ancora consegnato il lavoro finale, su quali basi l’11 aprile 2025 l’Ufficio tecnico ha affidato un campionamento “integrativo” a Eurolab per 5.124 euro?

SPUNTA UN TERZO PROFESSIONISTA

Ma non è finita qui, perché nel 2018 era spuntato un altro professionista: il 18 maggio 2018, con determina n. 79, l’Ufficio tecnico affida al geologo Alessandro Biglia di Torino l’incarico di eseguire il “rilievo dell’intero sito costituente l’ex cava Borra”. Da incarico a incarico, da un euro all’altro, la zuppa a carico del Comune cresce.

ALTRI OTTO ANNI PERDUTI?

E così torniamo alla determina dalla quale siamo partiti: la n. 37 dell’11 aprile 2025, con la quale l’Ufficio tecnico affida un ulteriore campionamento integrativo a Eurolab per la spesa complessiva di 5.124 euro. Chissà se adesso è finita? E siamo solo a rilievi, indagini, campionamenti, caratterizzazioni: la vera e propria bonifica, che sarà pagata dalla Regione, è di là da venire… Altri otto anni persi dal sindaco Ponchia, se consideriamo il periodo 2016-2024 di impegno sulla cava Borra? Con l’appendice della determina dell’aprile 2025? E siamo appena alle indagini preliminari, nemmeno al progetto della bonifica, figuriamoci la bonifica vera e propria… quanti anni ci vorranno ancora? È una storia infinita che ci ricorda un po’ la storia altrettanto infinita del bacino di laminazione

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