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05 Giugno 2025 - 18:57
Stefano Lo Russo (foto di repertorio)
Un aiuto concreto, che parte su quattro ruote e attraversa l’Europa per raggiungere Kharkiv, città devastata dagli attacchi russi. Da Torino, arrivano i primi autobus per il trasporto pubblico locale, donati per contribuire alla ricostruzione della mobilità urbana. Una mano tesa, fatta di motori, ricambi e volontà di non voltarsi dall’altra parte.
L’annuncio arriva alla vigilia del Terzo Summit internazionale delle città europee e delle regioni “Uniti per la pace e la sicurezza”, in programma domani a Kiev, dove sarà presente anche il sindaco di Torino e vicepresidente nazionale Anci con delega alle Politiche internazionali, Stefano Lo Russo. In questa occasione, Lo Russo incontrerà di nuovo il sindaco di Kharkiv, Ihor Terekhov, con cui era già avvenuto un primo colloquio a Torino nei mesi scorsi.
Da lì, da quelle parole scambiate nel mezzo del dolore, nasce oggi un gesto tangibile di solidarietà. Torino, grazie al supporto della GTT, metterà a disposizione una prima tranche di autobus Iveco 491, recentemente dismessi nell’ambito del rinnovo della flotta urbana. A questi si aggiungeranno, a ottobre, altri autobus Iveco Citelis EEV, e si prevede che il totale possa arrivare fino a 50 mezzi entro il primo semestre 2026. Tutti corredati da pezzi di ricambio già presenti a magazzino, per garantire operatività e manutenzione.
«Siamo davvero contenti di poter tendere la mano a una città che ci ha chiesto aiuto, colpita duramente nella sua quotidianità», ha dichiarato Lo Russo. «Il trasporto pubblico – ha sottolineato – è uno dei settori più danneggiati dalla guerra, e ripristinarlo significa anche ridare movimento, normalità, possibilità».
A fare eco alle parole del sindaco, quelle di Guido Mulè, amministratore delegato di GTT: «Siamo orgogliosi di contribuire a questo gesto di ricostruzione civile. I primi mezzi sono pronti e stiamo lavorando per completare le procedure burocratiche e organizzare la spedizione».
Mentre le bombe continuano a minacciare strade e persone, da Torino parte un messaggio silenzioso ma potente: anche un autobus può essere strumento di pace, quando trasporta solidarietà, rispetto e futuro.
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