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Carabinieri, 211 anni di storia e servizio: alla Reggia di Venaria le celebrazioni per l’Arma che non si ferma mai

Premiazioni, mezzi storici e omaggi ai caduti: il Piemonte celebra l’Arma dei Carabinieri tra memoria, orgoglio e impegno quotidiano

Carabinieri, 211 anni

Carabinieri, 211 anni di storia e servizio: alla Reggia di Venaria le celebrazioni per l’Arma che non si ferma mai

Due secoli e undici anni. Non è solo un numero, ma la fotografia di un’esistenza istituzionale che non ha mai smesso di esserci. Il 5 giugno si celebra in tutta Italia l’anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, e Torino non fa eccezione: quest’anno le celebrazioni si terranno alle 18.00 alla Reggia di Venaria Reale, luogo simbolo di storia e regalità, ma anche di apertura al presente. Lì saranno premiati i militari che nell’ultimo anno si sono distinti per meriti eccezionali, mentre i veicoli storici del Gruppo auto storiche dell’Arma della Sezione ANC di Canale d’Alba sfileranno idealmente tra passato e presente, in Piazza della Repubblica.

A fare gli onori di casa saranno il Generale di Brigata Andrea Paterna, Comandante della Legione Piemonte e Valle d’Aosta, e il Generale di Brigata Roberto De Cinti, Comandante Provinciale di Torino. Accanto a loro, tutte le massime autorità civili e militari: Prefetto, Questore, Governatore del Piemonte, Sindaco di Torino, nonché rappresentanti di Tribunali e Procure. Ma non sarà solo un momento di rappresentanza: nella Corte d’Onore prenderà forma un’esposizione con mezzi ed equipaggiamenti istituzionali, a mostrare la tecnologia, l’efficienza e l’evoluzione di una forza armata che non è solo militare, ma anche profondamente sociale.

L’Arma, oggi, è unica nel suo genere: Forza Armata e di Polizia con competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza. Agisce in Italia e all’estero, nel contrasto alla criminalità comune, organizzata e terroristica, ma anche nei settori più sensibili: sanità, legislazione sociale, ambiente, patrimonio culturale, contraffazione. È ovunque ci sia bisogno di ordine, sostegno, presenza. Dai borghi alpini isolati dopo una frana ai villaggi alluvionati del Sud, fino alle missioni internazionali di stabilizzazione.

Il 6 giugno, la memoria prenderà il posto della celebrazione. Alle 08.30, presso la caserma “Chiaffredo Bergia”, sede della Legione, verrà deposta una corona alla lapide dei Caduti dell’Arma. Alle 09.00, stesso gesto presso il Monumento Nazionale al Carabiniere in Viale dei Partigiani, a Torino. Nel pomeriggio, alle 16.30, un omaggio floreale raggiungerà la tomba del Generale Giuseppe Thaon di Revel Santandrea, primo comandante dell’Arma, nella frazione Tarnavasso di Poirino.

Non sono rituali, sono simboli. In un Paese dove la fiducia vacilla e le istituzioni sembrano spesso lontane, l’Arma resta una presenza costante. Nei gesti quotidiani, nelle emergenze, nelle notti d’attesa e nei giorni di presidio, laddove la Repubblica si rende tangibile. E il 211° anniversario non è altro che un nuovo giorno di quella lunga marcia, iniziata nel 1814 e mai interrotta.

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