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FAVRIA

2 Giugno a Favria: una Festa della Repubblica per ritrovarsi comunità

Consegnata la Costituzione ai neodiciottenni, con un messaggio chiaro: “Unirsi non per stare uniti, ma per fare qualcosa insieme”

2 giugno Festa della Repubblica a Favria.  E’ necessario unirsi, non per stare uniti, ma per fare qualcosa insieme.

A Favria, anche quest’anno, lunedì 2 giugno 2025, si è celebrata la Festa della Repubblica, ricorrenza che non è solo memoria storica ma anche occasione viva per riflettere sul presente e sul futuro della cittadinanza. L’Amministrazione Comunale ha voluto rendere questo momento ancora più significativo con la consegna della Costituzione ai neomaggiorenni, simbolo del passaggio all’età adulta e dell’ingresso attivo nella vita democratica del Paese.

La cerimonia si è svolta con la partecipazione di numerose realtà associative e istituzionali del territorio: gli Alpini di Favria, la Pro Loco, la Filarmonica, la Fidas, la Croce Rossa – Comitato di Rivarolo, i Vigili del Fuoco volontari, la Protezione Civile Comunale, il Centro Incontri Pensionati, la sezione locale della Coldiretti, oltre ai rappresentanti dei Carabinieri della stazione di Rivarolo. Una comunità che si riconosce e si ritrova, fiera delle sue radici e delle sue risorse umane.

A rappresentare l’Amministrazione comunale erano presenti l’Assessore Mattia Di Liberto, che ha personalmente consegnato le copie della Costituzione ai giovani diciottenni, l’Assessore Lorella Rossi e la consigliera Morena Zaccaro. Il vice sindaco Lucia Valente ha ricordato con orgoglio il significato del 2 giugno, giorno in cui, nel 1946, l’Italia scelse la Repubblica e per la prima volta le donne ebbero il diritto di voto, partecipando in massa a quel referendum. Un passaggio storico che Valente ha definito fondamentale per la nostra democrazia, conquistato grazie alla lotta della Resistenza, che ha restituito al Paese la libertà e una Costituzione “scritta con il sangue”.

Significativo anche l’intervento dell’Alpino Sergio Feira, che ha parlato ai neodiciottenni del valore della bandiera italiana, spiegandone i colori e il loro significato, come simbolo di unità e impegno civile. A chiudere gli interventi è stato Giorgio Cortese, che ha ricordato il significato profondo della parola coscritti: “iscritti nello stesso elenco”. Oggi – ha detto – siamo tutti coscritti della stessa comunità, Favria. Collaborare con le associazioni locali significa diventare cittadini attivi, costruire insieme il bene comune.

Perché in fondo, il vero senso della Repubblica è tutto qui: nella partecipazione, nella corresponsabilità, nella capacità di fare insieme. “Unirsi, non per stare uniti, ma per fare qualcosa insieme”, è stato uno dei messaggi forti emersi durante la cerimonia. Un invito a non restare spettatori ma protagonisti, soprattutto in un tempo in cui le crisi – economiche, ambientali, sociali – sembrano allontanarci gli uni dagli altri. Invece, oggi più che mai, serve coesione e impegno.

Al termine della cerimonia, un momento conviviale si è svolto nel salone polivalente adiacente. La Fidas, rappresentata da Antonello Spaducci, ha distribuito materiale informativo a tutti i neomaggiorenni, promuovendo l’importanza della donazione di sangue come gesto concreto di solidarietà e partecipazione.

La Festa della Repubblica a Favria non è stata soltanto un rituale istituzionale. È stata un’occasione per ricordare che la democrazia vive nel quotidiano, nei gesti semplici, nelle scelte consapevoli. E che da soli possiamo fare poco, ma insieme possiamo fare tanto. Proprio come diceva Helen Keller, il cui pensiero è risuonato nei discorsi finali della giornata: “Alone we can do so little; together we can do so much”.

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