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Micotossine nelle fette biscottate integrali: allarme del Ministero della Salute

Livelli oltre i limiti di deossinivalenolo in diversi prodotti realizzati dalla DPG Srl di Andezeno. Lotti ritirati dal commercio: rischio tossicità e riflettori accesi sulla sicurezza degli alimenti quotidiani

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Micotossine nelle fette biscottate integrali: allarme del Ministero della Salute

Dietro la fragranza delle nostre colazioni più rassicuranti si nasconde, talvolta, un rischio invisibile ma concreto. Dal 2 giugno 2025, il Ministero della Salute ha ufficializzato il ritiro immediato di diversi lotti di fette biscottate integrali prodotte nello stabilimento DPG Srl di Andezeno, in provincia di Torino, per la presenza di micotossine oltre i limiti consentiti. Lotti venduti sia a marchio La Frumenteria che Coop, finiti sugli scaffali della grande distribuzione in tutta Italia.

Il problema riguarda livelli troppo alti di deossinivalenolo (DON), una micotossina prodotta da funghi del genere Fusarium che può svilupparsi in fase di coltivazione, trasporto o stoccaggio dei cereali, in particolare del grano tenero integrale. Pur non essendo classificata come cancerogena dall’IARC, la sostanza – se presente in quantità elevate e per periodi prolungati – può provocare effetti tossici, soprattutto se associata ad altre micotossine.

L’allerta è scattata dopo controlli sulla materia prima utilizzata per la produzione, che hanno rivelato concentrazioni superiori a 1000 microgrammi per chilogrammo, soglia massima stabilita dalla normativa europea. A stabilirne i rischi è l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, che ha fissato una dose giornaliera tollerabile, oltre la quale aumenta il pericolo di disturbi gastrointestinali, immunitari e metabolici, in particolare per bambini e soggetti fragili.

Nel dettaglio, i prodotti coinvolti nel richiamo sono:

Per il marchio La Frumenteria:

  • Fette biscottate con farina integrale – ritagli (lotto 12E25, scadenza maggio 2026), confezione da 1 kg

  • Fette biscottate ritagli integrali ricchi in proteine (lotti 16D25, 17D25, 30D25, scadenza aprile 2026), confezioni da 1 kg

Per il marchio Coop:

  • Fette biscottate con farina integrale e olio di semi di girasole alto oleico (lotto 14E25, scadenza maggio 2026), confezione da 1 kg

  • Fette biscottate Coop flow pack (lotti 16D25 e 17D25, scadenza aprile 2026), confezioni da 120 g

I consumatori che possiedono questi prodotti sono invitati a non consumarli, ma a restituirli presso il punto vendita per ottenere un rimborso o la sostituzione. In caso di dubbi, è possibile rivolgersi direttamente al Servizio Igiene degli Alimenti della propria ASL o consultare i canali ufficiali del Ministero della Salute, che pubblicano costantemente aggiornamenti sui ritiri e richiami di prodotti alimentari.

Questo episodio pone l’attenzione su un aspetto spesso sottovalutato: la vulnerabilità dei prodotti da forno. Pane, biscotti, cracker e fette biscottate, proprio per l’uso intensivo di farine integrali o semi-integrali, sono più esposti al rischio di contaminazione da micotossine, soprattutto in periodi climatici instabili o in presenza di filiere poco controllate. Il caso DPG – pur non sfociando in un rischio sanitario immediato – dimostra quanto sia cruciale una filiera trasparente, tracciabile e monitorata, capace di individuare i problemi prima che arrivino sulle tavole degli italiani.

La stessa azienda produttrice ha collaborato con le autorità e avviato autonomamente il ritiro, segno di una responsabilità che oggi è attesa da tutti gli operatori del settore alimentare. Ma la vigilanza non può essere solo industriale: deve coinvolgere anche i consumatori, chiamati a leggere le etichette, controllare i lotti, e segnalare eventuali anomalie.

Nel tempo del biologico e della sostenibilità, episodi come questo dimostrano che la qualità non si misura solo dal colore del packaging o dalla scritta “integrale” in bella vista, ma dalla salubrità reale del prodotto. E che anche la semplicità di una fetta biscottata può nascondere complessità biochimiche da non sottovalutare.

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