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Giandujotto Igp, è fatta: il simbolo di Torino entra nell’élite delle eccellenze italiane

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la domanda di registrazione: dopo anni di lavoro, la specialità alla Nocciola Tonda Gentile è pronta a diventare ambasciatrice del gusto piemontese in Europa

Giandujotto Igp, è fatta

Giandujotto Igp, è fatta: il simbolo di Torino entra nell’élite delle eccellenze italiane

Il Giandujotto di Torino, emblema goloso del Piemonte e profumo inconfondibile di cacao e Nocciola Tonda Gentile, ha intrapreso l’ultimo tratto della strada verso la certificazione Igp. Il 29 maggio 2025 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la domanda di registrazione nazionale, dando avvio alla fase conclusiva dell’iter italiano prima della trasmissione del dossier alla Commissione europea. Una tappa storica per uno dei dolci più iconici della tradizione artigianale piemontese, che diventerà la decima Indicazione Geografica Protetta della regione, entrando nel club delle eccellenze tutelate come ambasciatrice di identità, storia e qualità.

A commentare il risultato è il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che sottolinea come “il Giandujotto sia espressione di una sapienza tramandata, gusto unico e identità italiana”. Parole condivise dal presidente della Regione Alberto Cirio, che parla di “riconoscimento alla storia e alla tradizione del nostro territorio”, e dall’assessore regionale Paolo Bongioanni, che esprime gratitudine per il lavoro svolto e afferma: “È una vittoria doppia per il Piemonte: viene valorizzata la nostra tradizione dolciaria e si rilancia l’utilizzo tutelato della Nocciola Tonda Gentile, prodotto simbolo della nostra terra”.

Il disciplinare, già approvato dalla Regione Piemonte, esclude il latte in polvere per rispettare le ricette ottocentesche e impone l’uso obbligatorio della Nocciola Piemonte Igp in una percentuale specifica. Una scelta che ha incontrato iniziali resistenze – in particolare da parte del gruppo svizzero Lindt – ma che, grazie all’intervento della Fondazione Qualivita e del Ministero, è stata difesa fino al superamento definitivo delle criticità.

A portare avanti il progetto c’è il Comitato Giandujotto di Torino, presieduto dal maître chocolatier Guido Castagna, con il coinvolgimento di circa 40 tra artigiani e aziende, compresa la storica Lindt-Caffarel. I funzionari ministeriali, in sede di pubblico accertamento, hanno ritenuto conforme il disciplinare ai metodi tradizionali, spalancando la porta al riconoscimento europeo.

Una volta completata l’istruttoria a Bruxelles, il Giandujotto di Torino potrà finalmente fregiarsi del marchio Igp, rafforzando la sua presenza nei mercati internazionali, tutelando le sue caratteristiche inimitabili e rappresentando con orgoglio il Piemonte sotto il brand “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte”.

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