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La Voce degli animali

Cerbiatto investito in corso Belgio: smarrito tra le strade della città

Il corpo trovato vicino alle strisce pedonali. Qualche anno fa un capriolo era stato inseguito fino a una chiesa del centro

Un cerbiatto smarrito a Torino: un dramma urbano tra natura e città

Sarà sceso dalla collina in cerca di cibo o semplicemente disorientato dalla confusione cittadina. Forse ha seguito l’istinto, forse ha sbagliato bivio nel suo mondo fatto di alberi e silenzio. Ma la città, per un cerbiatto, può essere una trappola mortale. E lo è stata anche questa volta.

Questa mattina, in corso Belgio, a Torino, all’altezza del civico 38, è stato trovato il corpo senza vita di un cerbiatto. L’animale giaceva sul ciglio della strada, accanto a un attraversamento pedonale, come se avesse cercato di attraversare rispettando il codice della strada. Si suppone che dopo l’impatto con un’auto sia stato spostato dalla carreggiata, forse da chi l’ha investito o da qualche passante.

A dare l’allarme è stata una donna, residente nella zona, che ha notato la carcassa dell’animale e ha immediatamente chiamato la polizia municipale. I vigili, a loro volta, hanno allertato l’Asl, che ha attivato la procedura per la rimozione. Sul posto è poi intervenuta una ditta specializzata che ha provveduto a portare via il corpo del povero animale.

foto archivio

Foto archivio

Non è la prima volta che la fauna selvatica fa capolino tra le strade della città. La convivenza tra animali e metropoli si fa sempre più frequente, complice anche l’espansione urbana che riduce gli spazi naturali e costringe gli animali a spingersi sempre più vicino alle aree abitate. Qualche anno fa, in un episodio che molti ricorderanno, un capriolo era stato avvistato addirittura in piazza Castello, nel cuore di Torino. Il rocambolesco inseguimento dei vigili urbani era finito in via Santa Teresa, dove l’animale, spaventato e confuso, era stato fatto entrare nella Chiesa di Santa Teresa d’Avila. Lì era stato trattenuto, circondato da panche e altari, fino all’arrivo dei veterinari dell’Asl.

Una scena surreale, certo, ma che racconta molto sullo spaesamento di questi animali che improvvisamente si ritrovano circondati da palazzi, clacson e semafori. Il cerbiatto di corso Belgio, purtroppo, non ha avuto la stessa fortuna. Il suo viaggio è finito in modo tragico, lasciando dietro di sé solo tristezza e qualche riflessione.

Perché finché continueremo a mangiare i margini dei boschi con strade, palazzi e cemento, loro – i selvatici – non avranno altra scelta che cercare una via tra le nostre vie. E a volte non ne usciranno vivi.

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