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La Voce degli animali
30 Aprile 2025 - 23:57
Travolge un capriolo e scappa. "Bastardo".
Impatto. Silenzio. Indifferenza. E poi rabbia. Quella vera, quella che brucia, quella che esplode quando si assiste a qualcosa che va oltre la semplice inciviltà. Un capriolo viene investito e lasciato agonizzante sull’asfalto, mentre l’automobilista si allontana come se nulla fosse. Accade a San Francesco al Campo, ieri sera. E la scena è stata immortalata da un video che ora sta facendo il giro dei social.
A riprendere tutto è un automobilista che viaggiava in senso opposto. Il filmato è chiaro: il piccolo animale attraversa la strada, viene colpito in pieno e resta a terra. Il conducente dell’auto investitrice non rallenta, non si ferma, non scende, non chiama i soccorsi. Nulla. Solo una lunga scia di fari che scompare nel buio.
Ma questa volta l’omertà si infrange contro la potenza dei social. Il video finisce su Facebook e nel giro di poche ore esplode la protesta popolare. “Ringrazio quel testa di minchia che non si è fermato, dopo che ha preso sotto il cerbiatto. Ti avrei preso a calci in culo, coglione!”, scrive chi ha diffuso le immagini. Il tono è duro, senza filtri, come la realtà che mostra. E dietro quel linguaggio tagliente, si fa largo un’onda di indignazione che coinvolge decine di utenti.
“Schifo di gente!!!”, “Che uomo di ”, “Poteva almeno fermarsi!”, “Spero che la Forestale riesca a risalire alla targa”, “Lo ha fatto apposta, figlio di…!”. I commenti si moltiplicano. Si parla di omissione di soccorso, di crudeltà gratuita, di disumanità quotidiana. Qualcuno chiede se l’animale sia stato soccorso. La risposta arriva, fortunatamente: “Il cerbiatto ora sta bene, per fortuna”. Una notizia che consola solo in parte.
Perché il punto non è solo il gesto, ma l’assenza totale di empatia. L’assuefazione al peggio. La freddezza di chi schiaccia un essere vivente e non sente il bisogno di fermarsi. Eppure il codice della strada parla chiaro: in caso di investimento di animali, c’è l’obbligo di prestare soccorso. Non è solo una questione morale. È legge. Ma anche questa, come tante altre, spesso viene ignorata.
C’è chi suggerisce di denunciare il fatto ai carabinieri forestali, di risalire alla targa, di non lasciar correre. Perché in questa storia, come in tante altre, non è morto “solo” un cerbiatto: è stata investita anche la coscienza collettiva.
E allora sì, questo video va pubblicato. Va condiviso. Perché ogni volta che si chiude un occhio, si apre la porta a una nuova ferita. E perché — come scrive qualcuno nei commenti — “il karma ci vede benissimo”.
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