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30 Maggio 2025 - 17:49
C’è un camion della ditta di disinfestazione parcheggiato davanti alla scuola dell’infanzia di Pavone. Un dettaglio curioso, che diventa sospetto. E poi si fa verità. Dentro la cucina del plesso sono stati trovati dei topi. Un fatto delicato, immediatamente gestito – sembrerebbe – con il coinvolgimento dell’ASL e l’attivazione temporanea di un servizio mensa esterno. Ma con un dettaglio inquietante: i genitori non sono stati informati. Né prima, né dopo.
A denunciare il silenzio è Valentina Bessolo, consigliera comunale di opposizione, e madre di una bambina che frequenta proprio quell’edificio. Una scoperta fatta per caso, racconta: “Non solo non siamo stati informati ufficialmente, ma io stessa ho scoperto tutto accompagnando mia figlia a scuola. A quel punto ho dovuto telefonare in Comune per avere conferma.” Il tono è fermo, l’accusa è precisa: “È una gestione inaccettabile. Non si può chiedere fiducia ai cittadini se poi li si esclude su fatti tanto delicati.”
Nessun attacco gratuito, ci tiene a chiarire. Non mette in dubbio la correttezza delle procedure né il lavoro dei tecnici: “Se tutto è stato fatto a norma, bene. Ma la fiducia si costruisce con la trasparenza, non con l’omertà istituzionale.” Quello che la fa infuriare è il silenzio. L’assenza di comunicazione. Il fatto che nessun avviso, nessuna nota, nessuna mail sia arrivata alle famiglie, nemmeno dopo l’intervento.
La consigliera di opposizione Valentina Bessolo
La consigliera ha presentato oggi una richiesta formale di chiarimenti indirizzata al sindaco Endro Bevolo e all’Amministrazione comunale. Due le domande poste nero su bianco: perché i genitori non sono stati avvisati? E poi, quando tornerà pienamente operativo il servizio mensa interno?
Nel frattempo, il servizio prosegue grazie a un affidamento provvisorio, ma il disagio resta, e soprattutto resta il vuoto di fiducia.
“Ho sempre collaborato per il bene della scuola, aggiunge Bessolo. Ma stavolta è stato superato un limite.” Nessuna risposta è ancora arrivata dal Comune. I genitori, nel frattempo, continuano ad accompagnare i figli a scuola con l’unica certezza che resta loro: il diritto a essere informati non è un optional.
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