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River 1951 sogna in grande: un nuovo impianto a Torino e c'è un progetto anche per Settimo Torinese

La storica società calcistica torinese annuncia un progetto di riqualificazione tra innovazione, inclusione e sostenibilità. Un polo aperto a tutta la comunità, tra sport, valori e futuro.

Gino Pelella

Il Presidente Gino Pelella mentre parla all'incontro

La River 1951, storica società calcistica torinese con oltre settant’anni di attività alle spalle, si prepara a un’importante fase di rilancio. Nei giorni scorsi, la dirigenza ha annunciato il progetto preliminare di riqualificazione dell’impianto sportivo, un intervento che promette di trasformare il vecchio campo in un polo moderno, sostenibile e soprattutto aperto all’intera comunità.

L’iniziativa nasce dalla volontà di dare nuova linfa alle attività societarie, ma anche di restituire al quartiere uno spazio rinnovato, funzionale e accogliente. L’idea è di offrire un impianto capace di rispondere alle esigenze degli atleti, dei giovani del territorio, delle famiglie, dei tifosi e delle scuole, puntando su un concetto di sport inteso come motore di inclusione, coesione sociale ed educazione civica.

Il progetto prevede la sostituzione dell’attuale manto erboso con un campo in erba sintetica di ultima generazione, in grado di garantire una resa ottimale in ogni stagione e conforme agli standard della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Allo stesso tempo, si interverrà sugli spogliatoi e sulle strutture di servizio, con la realizzazione di nuovi locali destinati agli atleti, agli arbitri e allo staff tecnico, concepiti per essere accessibili anche a persone con disabilità, in linea con i più moderni criteri di inclusività.

Grande attenzione sarà riservata anche all’esperienza del pubblico. È prevista infatti la realizzazione di una tribuna coperta in grado di accogliere circa trecento spettatori, offrendo così un ambiente più confortevole durante le partite. Non mancheranno spazi pensati per la vita quotidiana del quartiere: il progetto include infatti aree verdi, zone ricreative e un piccolo bar-ristoro che resterà aperto anche al di fuori dell’orario delle attività sportive, trasformando l’impianto in un vero luogo di aggregazione sociale, capace di vivere anche oltre il rettangolo di gioco.

Uno degli aspetti più innovativi riguarda la sostenibilità ambientale. La società ha scelto di puntare sull’efficientamento energetico, con l’installazione di pannelli fotovoltaici e l’adozione di impianti a basso consumo per il riscaldamento e l’illuminazione, nella convinzione che lo sport debba farsi carico anche delle sfide ambientali del nostro tempo.

Ma la vera novità è l’idea di rendere l’impianto un bene comune, non riservato solo ai tesserati della River. Il centro sportivo sarà infatti aperto anche alle scuole del quartiere, ad altre associazioni locali e a tutti i cittadini interessati a vivere lo sport come spazio di relazione, crescita e cittadinanza attiva. Un cambio di paradigma che punta a rafforzare il ruolo sociale della società sportiva, ampliandone la missione e radicandola ancora di più nel territorio.

Il presidente Gino Pelella, visibilmente soddisfatto, ha definito il progetto come “una svolta storica per la nostra società e per tutto il quartiere”. Con parole semplici ma cariche di significato, ha sottolineato l’importanza di restituire ai giovani e alla comunità un impianto moderno, accogliente e coerente con i valori che da sempre guidano l’attività della River. Lo stesso Pelella ha inoltre annunciato che è già pronto il progetto preliminare per l’impianto di Settimo Torinese, che sarà presentato a breve al prossimo bando pubblico, segno della volontà di far crescere la River su più fronti.

I lavori di riqualificazione, secondo quanto previsto, dovrebbero partire entro l’autunno del 2025, dopo l’approvazione definitiva del progetto da parte del Comune di Torino e degli enti sportivi competenti. L’iniziativa sarà realizzata in collaborazione con studi di architettura del territorio e grazie al contributo congiunto di sponsor privati e fondi pubblici dedicati alla rigenerazione urbana e sportiva.

La River 1951, insomma, non si limita a insegnare calcio. Rilancia, investe, immagina. E costruisce, con coraggio, il suo futuro e quello del quartiere che da sempre la accompagna.

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