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Ordini professionali al fianco del Torino Pride: medici, infermieri, psicologi e giornalisti in piazza per la dignità e i diritti

Dalla sanità all’informazione, cresce il fronte di chi scende in piazza per un linguaggio corretto, una società inclusiva e una professione più etica

Ordini professionali al fianco del Torino Pride

Ordini professionali al fianco del Torino Pride: medici, infermieri, psicologi e giornalisti in piazza per la dignità e i diritti (foto di repertorio)

La cura come scelta professionale non può escludere la cura del rispetto. È da questo principio che parte l’adesione degli ordini professionali di Torino e del Piemonte al Pride 2025, in programma sabato 7 giugno. Per la prima volta sfileranno insieme medici, infermieri, psicologi e giornalisti, tutti uniti da un messaggio chiaro: nessuna discriminazione può essere tollerata nei luoghi dove si curano, si raccontano o si accompagnano le vite delle persone.

Un messaggio storico per l’Ordine dei Medici di Torino, alla sua prima adesione ufficiale al Pride. “Come sancisce l’articolo 3 del nostro codice deontologico – spiega il presidente Guido Giustetto – riteniamo che le persone debbano essere rispettate e tutelate nella loro integrità psicofisica, indipendentemente dal loro orientamento sessuale”.

Accanto ai camici bianchi, anche le voci della salute mentale e dell’assistenza quotidiana. “Insieme possiamo contribuire a un mondo più responsabile e aderente ai diritti umani per tutte le persone, senza se o ma”, sottolinea Giancarlo Marenco, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte. Dello stesso tono le parole di Ivan Bufalo, presidente dell’Opi Torino, che ribadisce: “Sostenere la salute dell’individuo al di là di ogni credo, genere o preferenza personale è l’ottica con cui abbiamo sempre concesso il patrocinio al Pride. Vogliamo prenderci cura della salute delle persone senza alcuna distinzione sociale, di genere, di orientamento della sessualità, etnica, religiosa e culturale”.

Ma la novità più simbolica riguarda il mondo dell’informazione, con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte che, per la prima volta, ha deliberato all’unanimità la propria adesione al Torino Pride. “Confermiamo il nostro impegno per un corretto utilizzo del linguaggio, contro ogni stereotipo o discriminazione”, ha dichiarato il presidente Stefano Tallia durante la presentazione ufficiale. Il percorso, però, non si fermerà alla parata.

“Vogliamo arrivare alla stesura di una carta deontologica condivisa tra giornalisti e società civile – ha annunciato Tallia – per aiutare il mondo dell’informazione ad avere un corretto approccio a queste tematiche”. Una prima tappa è già fissata: il 4 giugno, in collaborazione con il Coordinamento Torino Pride, si terrà l’incontro di formazione “Dirlo bene”. L’Ordine sarà anche fisicamente presente alla parata, con uno striscione ufficiale.

In un momento storico in cui i diritti civili vengono spesso messi in discussione, la presa di posizione di chi opera nei luoghi della cura, dell’ascolto e della parola assume un peso politico e simbolico rilevante. Non solo un gesto formale, ma una scelta di campo che attraversa i codici deontologici e si traduce in una presenza concreta, pubblica, visibile.

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