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02 Novembre 2024 - 19:41
Torino ha conquistato l’Europride 2027, un traguardo che molti già definiscono storico per l’Italia e una vittoria che giunge a sottolineare il profondo legame tra il capoluogo piemontese e la causa dei diritti civili.
Oggi, a Porto, l’European Pride Organisers Association ha annunciato che Torino ospiterà l’edizione 2027, superando al primo turno città come Vilnius, Torremolinos e Gloucestershire.
Dopo Lisbona e Amsterdam, rispettivamente città ospitanti del 2025 e 2026, toccherà dunque a Torino rappresentare le istanze delle comunità LGBTQIA+ europee.
L’assegnazione segna un successo non solo per Torino, ma per tutto il coordinamento del Torino Pride che ha sostenuto con forza la candidatura, in un momento in cui il tema dei diritti civili in Italia è terreno di accese tensioni politiche.
La reazione del sindaco Stefano Lo Russo è improntata a un orgoglio che va ben oltre l’amministrazione: “Torino vuole essere un punto di riferimento per la tutela dei diritti. È questo lo spirito con cui, come Città, abbiamo sostenuto questa candidatura, e siamo fieri che sia stata giudicata la migliore”.
Con queste parole, Lo Russo ha voluto esprimere non solo soddisfazione ma anche un chiaro impegno per una città che si pone come baluardo dei diritti civili e sociali.
Per il sindaco, l’Europride rappresenta una nuova occasione di confronto, un’opportunità per l’Italia di mostrare, seppur tra mille difficoltà, un volto aperto e inclusivo.
Ha ricordato quanto sia necessario fare progressi concreti e sistematici nel campo delle libertà individuali e dei diritti, che troppo spesso vengono marginalizzati o messi in secondo piano per motivazioni politiche. La sua dichiarazione non lascia spazio a dubbi: il cammino è lungo, ma Torino è pronta a fare la sua parte.
Il significato dell’Europride, però, non si limita alla manifestazione in sé. Luca Minici, coordinatore del Torino Pride, parla infatti di una "scintilla" che accende speranza e voglia di rivendicazione: “L’Europride può essere la scintilla giusta per accendere un fuoco nuovo di rivendicazioni e diritti. La scena internazionale ci osserva e Torino ha il dovere di rappresentare tutte le persone che, ogni giorno, lottano per vivere senza discriminazioni.”
Per Minici, l’importanza dell’evento non risiede soltanto nelle celebrazioni, ma soprattutto nella possibilità di lanciare un messaggio globale. Torino, da tempo teatro di battaglie civili, si presta a diventare un simbolo per l’Europa stessa. In un periodo in cui i diritti delle persone LGBTQIA+ sono continuamente messi in discussione e spesso attaccati, l’Europride assume una connotazione che va ben oltre il semplice raduno festivo. È un grido di resistenza e un richiamo a quell’unità europea che si fonda sul rispetto delle diversità e sulla difesa delle libertà fondamentali.
L’Europride 2027, però, non avrà solo il sapore della festa: sarà anche un’occasione di lotta e di denuncia contro l’arretramento sui diritti civili che si sta verificando in Italia.
In una dichiarazione decisa e senza mezzi termini, Marco Grimaldi e Alice Ravinale, rispettivamente vicecapogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera e capogruppo al Consiglio regionale del Piemonte, hanno affermato: “L’Europride a Torino, nell’Italia di Meloni e dei patrioti omolesbobitransfobici, ha una portata storica: è la migliore risposta a chi vorrebbe che il nostro Paese diventasse come l’Ungheria di Orban.”
La critica diretta alla linea politica del governo attuale, considerata da molti retrograda e limitante in termini di diritti, esprime il timore che l’Italia possa allontanarsi sempre più dai valori europei e avvicinarsi invece a un modello che vede nella limitazione dei diritti individuali la propria base.
Grimaldi e Ravinale ricordano come negli ultimi anni siano state avanzate leggi che colpiscono le famiglie arcobaleno, come quella sulla gestazione per altri, o altre disposizioni che vietano la trascrizione degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali. Queste politiche, unite alla costante campagna di alcune forze politiche contro una presunta "ideologia gender", sono viste come un attacco frontale ai diritti della comunità LGBTQIA+.
Torino, dunque, nel 2027 sarà al centro di un importante dibattito europeo, con l’obiettivo di portare avanti una richiesta di diritti condivisi e inalienabili per tutte le persone.
L’evento offrirà l’occasione per fare sentire la propria voce a tutte quelle famiglie e coppie che ancora oggi si vedono negare diritti basilari, per porre al centro dell’attenzione temi fondamentali come il matrimonio egualitario e il riconoscimento legale dei figli delle coppie omogenitoriali.
Per l’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli, presente a Porto, questo evento rappresenta una piattaforma cruciale: “I Pride sono fondamentali, servono a lanciare un messaggio contro i pregiudizi e a celebrare le differenze, che sono il vero cuore della nostra società.” Rosatelli ha ricordato come nel nostro Paese manchino ancora leggi che tutelino davvero tutte le famiglie e ogni orientamento sessuale, e come spesso queste leggi vengano osteggiate da chi vede nell'uguaglianza dei diritti una minaccia anziché una conquista. “Ecco perché è essenziale che l’Europride faccia sentire la propria voce su temi come l’omolesbobitransfobia e il matrimonio egualitario.”
Alessandro Battaglia, responsabile della candidatura del Torino Pride, ha infine ricordato quanto sia necessaria una presenza forte della società civile: “La cronaca quotidiana del momento storico che viviamo ci dice quanto i Pride siano necessari.”
E non esagera: tra campagne politiche e leggi discriminatorie, la comunità LGBTQIA+ si trova oggi più che mai a dover difendere diritti che sembravano ormai acquisiti. La città di Torino si prepara dunque a questo appuntamento con un obiettivo ambizioso: fare dell’Europride 2027 non solo una grande festa di partecipazione e visibilità, ma anche un momento di riflessione, confronto e denuncia.
L’Europride sarà anche una vetrina internazionale per Torino, portando in città attivisti, cittadini e rappresentanti istituzionali da tutta Europa, e promuovendo una maggiore consapevolezza su questi temi. Torino è pronta a rispondere, con il coraggio che la storia le ha sempre attribuito, a questa nuova sfida: quella di rappresentare una società che crede nei diritti di tutti e nella celebrazione delle differenze.
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